Quanti euro sono necessari?

wireless 01-10-14 19.04
Vorrei condividere con voi una riflessioni in merito alla pesatura dei tasti dei pianoforti digitali.
Alla ricerca di un valore di riferimento per capire la "durezza" di una tastiera, mi sono imbattuto in questo breve filmato: http://www.fazioli.com/it/fazioli/filosofia/la-pesatura-della-tastiera
Pur disponendo di un dinamometro adeguato (fondo scala 120gr.) ho preferito valutare il peso necessario a far scendere il tasto del mio Yamaha CP1, con delle monete da 1€ (7,6gr.)
Le monete sono poste su di un tasto bianco, esattamente a metà della parte compresa tra i tasti neri e la fine del tasto bianco.
La tastiera del CP1 (CP5) è sempre stata definita "troppo leggera"... Beh, servono 10€ per cominciare a far scendere il tasto, quindi 76 grammi...
Quando il tasto viene premuto più all' interno, data la sua limitata lunghezza, oltre ad una corsa sempre più breve abbiamo anche un notevole incremento del peso necessario a farlo scendere. Si fa presto, sul CP1, a superare abbondantemente 1 100gr.
Avreste voglia di fare questa prova sulla tastiera del vostro pianoforte digitale?
Sarei curioso di sapere quanti euro sono necessari ad esempio con le Roland o con la GF di Kawai!
Buon divertimento emo
wireless
anonimo 01-10-14 19.12
interessante
serpaven 01-10-14 19.19
il problema di questi tempi è... ...trovare gli euro! emo

scherzi a parte, nelle meccaniche graded ogni due ottave cambia la pesatura per rendere il tocco più simile a quella di un vero pianoforte, su che tasto hai fatto la tua prova?
Edited 1 Ott. 2014 17:24
wireless 01-10-14 19.26
Ciao superbaffone,
è evidente che questa mia "procedura" non possa caratterizzare il comportamento del tasto, visto che sono costretto a trascurarne l' inerzia. Ma siccome trovo sempre difficoltà nel fare arpeggi nella parte interna dei tasti (sono un dilettante) mi sono chiesto se questo potesse essere in parte dovuto alla eccessiva forza necessaria per far scendere i tasti (ad esempio accordo di Mib).
Mi sono fatto la convinzione che i costruttori, per sopperire alla scarsa dinamica disponibile sui DP, aumentino il peso necessario all' abbassamento del tasto per gestire al meglio il controllo e l' espressione.
Non capisco poi per quale motivo si ostinino a fare tasti cosi corti!!!
Ma vediamo se riusciamo a mettere insieme qualche valutazione (vista la semplicità della prova)
La tastiera del CP1 ha pesatura costante, quindi non ci sono variazioni tra le ottave basse e quelle alte.
Per quelle graduate basta fare tre misure, per esempio: Do1 - Do4 - Do7 (quindi il primo Do a sinistra, il centrale e quello a destra)
wireless
Edited 1 Ott. 2014 17:30
serpaven 01-10-14 20.15
numa nero, va dai 15 euro delle due ottave basse ai 12 euro di quelle alte, nelle ottave centrali non distinguo il punto di cambio. con un euro in meno in tutte le posizioni il tasto scende sino a fermarsi poco prima di suonare.

quindi 112 grammi per le ottave basse e 90 per quelle alte, la tua è una meccanica leggera.

c'è da dire che sull'andamento della pesatura lungo il tasto incide pure il punto di fulcro, più lungo è il tasto e meno varierà la pesatura lungo il tasto.
Edited 1 Ott. 2014 18:17
zaphod 01-10-14 20.16
@ wireless: molto interessante, thanks!
Edited 1 Ott. 2014 18:17
wireless 01-10-14 20.32
emo ho pensato che sarebbe stata una prova accessibile a tutti, con una discreta precisione (gli euro, per la nostra prova, sono tutti eguali).
Serpaven, perchè dici che la tastiea del CP1 sia leggera? Hai visto il filmato della Fazioli? Sicuramente mi aspetto valori uguali o superiori a 100gr. Anche se non la condivido, penso che per i costruttori sia una scelta "obbligata", poca dinamica e tasto di ridotta lunghezza e per di più ripiegato (martello sotto al tasto e non dalla parte opposta, dietro al fulcro)
serpaven 01-10-14 20.45
è leggera rispetto alla numa nero!

cmq, il peso (non la pesatura) del tasto (e del relativo cinematismo) rende differente la suonabilità, un tasto naturalmente più pesante una volta lanciato continuerà il suo moto per inerzia, lo stesso non accade con un sistema di leve e/o molle. quindi imho è l'equilibrio dinamico più che quello statico a determinare la gradevolezza del tocco.
Edited 1 Ott. 2014 18:47
clouseau57 01-10-14 20.57
meriti un thank's' solo per l'arguzia del tuo metro di paragone...emo
Edited 1 Ott. 2014 18:58
wireless 01-10-14 21.53
emo
Serpaven, sono d' accordo che verificando il peso necessario all' abbassamento del tasto non si risolva tutto. Credo però che se per abbassare un tasto è neccessario un peso maggiore, vuol dire che la parte mobile del tasto (e quindi anche il peso del martello) è maggiore e di conseguenza anche l' inerzia sarà più grande. Nel mio "ragionamento" l' importantissima gradevolezza del tocco non la prendo in considerazione
serpaven 01-10-14 22.10
wireless ha scritto: Credo però che se per abbassare un tasto è neccessario un peso maggiore, vuol dire che la parte mobile del tasto (e quindi anche il peso del martello) è maggiore e di conseguenza anche l' inerzia sarà più grande

questo in una leva semplice ed ideale, in realtà molte meccaniche non determinano la loro pesatura solo con l'equilibrio di peso e contrappeso come in un pianoforte reale ma con molle ed altri leveraggi (es camme ed eccentrici) che cambiano le regole del gioco. purtroppo la corsa alla leggerezza costringe i costruttori e ricorrere a questi artefatti per rendere credibile con una pesatura virtuale un tasto ed un cinematismo che non ha un peso ed un bilanciamento naturale.
Edited 1 Ott. 2014 20:27
wireless 01-10-14 23.48
Sicuramente è una situazione complessa, anche perchè quasi tutti i costruttori hanno deciso di colassare la meccanica in uno sviluppo verticale, proprio il contrario della meccanica a cui facciamo riferimento (piano a coda). Ci sarebbe da ridire anche sui sensori (due o, adesso, tre) ma questo, almeno al momento, esula dal mio discorso.
Spero comunque che i possessori di altri pianoforti si divertano a fare questo piccolo test e a condividerne i risultati emo
sgranzo 01-10-14 23.56
simpatico questo giochino :-) ti lascio un thanks anch'io!

comunque casio px5s: 15€ / 13€ / 11 €

rimane da chiarire però una faccenda, ovvero questa: se aggiungo una moneta alla volta i riultato sono quelli sopracitati, se invece li lascio tutti assieme allora basta meno peso per farli suonare, giá con 13 monete suona il C1!
serpaven 01-10-14 23.58
edit, doppio, cancellare
Edited 1 Ott. 2014 21:59
serpaven 01-10-14 23.59
sgranzo ha scritto:
se aggiungo una moneta alla volta i riultato sono quelli sopracitati, se invece li lascio tutti assieme allora basta meno peso per farli suonare, giá con 13 monete suona il C1!

il numa nero no, con le monete indicate caricate devi avviare leggerissimamente il tasto per farlo scendere, come nel fazioli.... emo
vin_roma 02-10-14 00.04
@wireless, bella 'sta cosa...

con questo titolo avevo sottovalutato il 3d, invece è interessante!

Lo prendo come uno spunto per parlare di quest' aspetto ed anche per me, come altri hanno già detto, il peso "assoluto" è un parametro mooolto relativo.

A me piace una tastiera "dura", ma nel senso che mi soddisfa molto "sentire" il peso e poterlo "lanciare" a mio piacimento, quindi per un F e veloce scarico tutta la forza, per un P tranquillo lancio il martelletto da metà corsa...
Poi, ovviamente, il punto di fulcro vuol dire molto e in un digitale "scarso" avremo solo delle molle a fine tasto (16/18 cm. dalla parte esterna) che offriranno una sensazione di peso costante, colloso, e più si va all' interno più sono pesanti... mentre in un pianoforte a coda il fulcro è (ad occhio) almeno oltre i 25 cm. da inizio tasto dando più uniformità nella distribuzione del peso che poi è determinato dal castello meccanico che c' è sopra fatto di molte parti che reagiscono dinamicamente con rimandi, bretelline che tirano, smorzi.
Fatto un bel periodo di tecnica per sviluppare la forza si troverà certamente più performante una meccanica che non definirei dura, ma dinamica e reattiva alle intenzioni musicali.

Tutto questo armamentario presente nelle meccaniche acustiche, nei digitali più raffinati è, per mantenere dimensioni accattabili, riprddotta con gomiti e rimandi e più riesce a reagire alle diverse pressioni più, a mio giudizio è piacevole.

La meccanica del Numa Nero/Concert per me è la migliore in circolazione per la reattività ai vari gradi di pressione e la precisione dello scatto, cosa che in piccolo, non vi stupite, è presente, pur nella sua semplicità, sulle nuove meccaniche della Casio (PX350, PX5s...) anche se in questo caso avverto molto l' eccedenza di peso per un fulcro dovuto sistemare "economicamente" troppo vicino e anche l' inconsistenza del tasto non pieno, ma in generale, dopo averci preso la mano, la trovo più pianistica di altre tastiere superiori.

Insomma, nel limite "umano" della cosa, il peso eccessivo se dinamico, controllabile, multiforme, non deve essere un problema, un po' di articolazioni a doppie seste o terze, scale... e si va senza problemi, anzi, un problema diventa la troppaleggerezza.
wireless 02-10-14 01.02
vin_roma, grazie per il tuo autorevole intervento.
Sono sicuro che, pianisti con le tue capacità, siano in grado di adattarsi perfettamente alla meccanica di un digitale, ma non si può negare la maggiore "forza" necessaria ad abbassare il tasto su un DP.
Si dimentica troppo (secondo me) della estrema differenza di "sforzo" richiesta quando si premono i tasti all' interno. Continuo a sostenere che questa condizione è richiesta dalla ridotta dinamica espressa da un pianoforte digitale e controllata con questi espedienti.
Rimango curioso di sapere quante monete sono necessarie sulla Grand Feel della Kawai, l' unica a non usare una meccanica folded
vin_roma 02-10-14 03.17
Guarda che anche per me adattarmi al PX350 non è stato facile...
c' è voluto un extra di allenamento a quasi quasi devo ringraziarlo perché mi ha risvegliato le mani poiché, a furia di aver a che fare con la plastica morbida, mi si erano addormentate anche perché l' acustico lo tocco poco per mancanza di tempo.

...poi "autorevole" lo dici a qualcun' altro... ahahemo
emo
obiwan 02-10-14 11.13
@ wireless
Vorrei condividere con voi una riflessioni in merito alla pesatura dei tasti dei pianoforti digitali.
Alla ricerca di un valore di riferimento per capire la "durezza" di una tastiera, mi sono imbattuto in questo breve filmato: http://www.fazioli.com/it/fazioli/filosofia/la-pesatura-della-tastiera
Pur disponendo di un dinamometro adeguato (fondo scala 120gr.) ho preferito valutare il peso necessario a far scendere il tasto del mio Yamaha CP1, con delle monete da 1€ (7,6gr.)
Le monete sono poste su di un tasto bianco, esattamente a metà della parte compresa tra i tasti neri e la fine del tasto bianco.
La tastiera del CP1 (CP5) è sempre stata definita "troppo leggera"... Beh, servono 10€ per cominciare a far scendere il tasto, quindi 76 grammi...
Quando il tasto viene premuto più all' interno, data la sua limitata lunghezza, oltre ad una corsa sempre più breve abbiamo anche un notevole incremento del peso necessario a farlo scendere. Si fa presto, sul CP1, a superare abbondantemente 1 100gr.
Avreste voglia di fare questa prova sulla tastiera del vostro pianoforte digitale?
Sarei curioso di sapere quanti euro sono necessari ad esempio con le Roland o con la GF di Kawai!
Buon divertimento emo
wireless
Qualcosa mi dice che bazzichi su pianoforum emoemo

Comunque un thanks te lo do lo stesso anche se la prova non l'ho fatta e non ho alcun interesse a farla...e poi non ce li ho tutti quegli spicci!!! emo
wireless 02-10-14 15.52
Ciao obiwan, mi piace documentarmi e quindi cerco molto in rete... emo
Poi, come dicevo, ho a disposizione un dinamometro adeguato ma non avrebbe avuto senso richiedere un test cosi condotto. Come ho detto sono un dilettante (anche scarso) ma è per interesse e curiosità personale che faccio queste "indagini".
vin_roma, seguo con attenzione gli interventi nel forum perchè ci sono sempre spunti sui quali riflettere e conoscere le esperienze e le valutazioni di altri appasionati (certamente più preparati di me) è molto interessante. Mi consola molto la tua affermazione "Guarda che anche per me adattarmi al PX350 non è stato facile..." e la leggo come uno sprone ad esercitarmi con maggiore determinazione emo