Tastiere "vecchie"

sterky 23-09-14 13.31
buongiorno a tutti!!!
premetto che ogni marca, o modello di strumentazione citato è solo esclusivamente per fare un'esempio
ogni volta che leggo un forum, o vado in un negozio di musica, mi sento spesso dire la stessa frase: "ma quella tastiera è superata, ha suoni vecchi!!"

Al che mi parte questo ragionamento:

La maggior parte della gente suona rock, e il 90% di questi vogliono suoni tipo genesis, pink floyd, emulatore hammond e piani elettrici......ma allora a cosa serve una tastiera con i suoni "nuovi"?
Tanto poi, avendo suoni ultracampionati e perfetti, devo andare a "rovinarli" per imitare le sonorità vintage.
Ma allora non è forse meglio capire seriamente di cosa abbiamo bisogno? O corriamo dietro al nuovo campione di piano, da 3'679'085 di gigaterabyte, e poi alla fine bisogna tutto rieffettarlo?
Detto ciò, se uno dice "voglio fare rocke ho visto una triton studio, o una kurz k2600, un dx7 (stando nella fascia alta) ma anche triton extreme, tr, trinity, ns, d-50 e chi più ne ha più ne metta"
come si può rispondere "lascia perdere, hanno suoni vecchi"?
Io proprio non capisco, è quello che cerchiamo in fondo (o almeno la maggior parte di noi)!!!!

Avanti con le opinioni!!!
mima85 23-09-14 13.51
Non esiste il suono vecchio o il suono nuovo. Esiste il suono che ci serve ed è adeguato per quello che dobbiamo fare, e quello che invece non ci va bene. E per scoprirlo bisogna provare lo strumento.

Il suono vecchio è solo una scusa del venditore per cercare di appiopparti una nuova tastiera.

In genere per quel che riguarda i suoni campionati si tende a definire "vecchi" i suoni delle tastiere di generazioni precedenti perché non così dettagliati come quelli che ci sono nelle tastiere nuove. In questo senso si, sono vecchi, però la loro scarsità di dettagli per alcuni potrebbe essere una caratteristica ricercata, vuoi perché si vuole proprio di quella sonorità (vedi il "pianaccio" della Korg M1 strausato nella musica dance), vuoi perché nella loro minore complessità riescono a stare di più a galla in un mix molto pieno rispetto ad un suono più realistico e dettagliato (più "moderno").

Poi chiaramente dipende dal contesto, se uno fa piano solo con cantato è meglio avere un campione di pianoforte "moderno" e più dettagliato. Se si fa rock invece non importa quanto sia dettagliato il suono di pianoforte, basta che esca bene dal mix.

"Vecchio" potrebbe anche voler dire un suono particolare che è stato usato ed abusato nelle produzioni musicali degli anni passati (il classico piano elettrico DX-7, i vari preset Fantasia, Pizzagogo e Staccato Heaven del D-50, ecc...), però anche qui uno magari può volere proprio quel suono per tutta una serie di ragioni, anche se è stato strausato.

Insomma, come sempre, dipende dalle nostre esigenze e da quello che dobbiamo fare.
Edited 23 Set. 2014 12:00
michelet 23-09-14 14.17
Ci sono alcuni suoni "standard" che con l'andare degli anni sono stati sempre più perfezionati, come il pianoforte, l'organo elettromeccanico, i pianoforti elettrici tipo Rhodes e qualche altro.
Vale sempre ricordare quando nel 1991 acquistai Korg T1 che aveva un campione di Boesendorfer da 1MB (un megabyte, si avete letto bene) e, rispetto al suono di pianoforte acustico che avevo costruito con tanta fatica su Yamaha DX7 (allora quello che poteva avvicinarsi di più), sembrava fosse anni luce avanti.

In questo senso, credo, si possa intendere che un sintetizzatore/workstation ha suoni "vecchi" perché confrontandoli con quelli più recenti ed odierni, mostreranno tutti i loro limiti.
Ascoltando il pianoforte da 1MB di Korg T1 e confrontandolo con quello di Yamaha S90ES, vedremo c'è un abisso, pur non essendo quest'ultimo così recente.

Poi credo esistano altri tipi di suoni, vecchi per altri motivi, come la scarsezza di armoniche dovuta ad un campionamento "primitivo", basta pensare ad esempio ai pianoforti del Roland Sound Canvas e così via.

Infine ci sono suoni che non subiscono l'attacco del tempo e sono sempre attuali, ma quelli molto spesso derivano da strumenti veri, come pianoforte, pianoforte elettrico, organo elettromeccanico, Moog ecc. ecc. e che noi continuiamo a rincorrere più o meno affannosamente. emo
cecchino 23-09-14 14.23
Si può magari definire "vecchio" il suono di un clone Hammond di qualche anno fa, proprio perché il suono che si vuole ricreare è per sua natura vecchio ma le emulazioni più recenti sono più perfezionate. In generale quoto Michele e gli altri.
kurz4ever 23-09-14 15.53
Boh... il mio pc3k può creare un suono con 32 oscillatori e relativi filtri (e stiamo parlando dello stesso progetto del k26 quindi di 20 anni fa)*4 layer (poi finisce la polifonia emo) , con FM e sintesi sottrattiva e può combinare con il routing che si vuole 16 blocchi multieffetti. Attualmente non c'è nessuna altra tastiera HW che possa farlo (forse il Kronos?). Il problema è che ha dei preset oggettivamente "vecchiotti".
Invece un Motif XF o un Jupiter80 o anche un Nord stage2...che suonano divinamente ma non si avvicinano alla capacità di sintesi del Kurz (date una ascoltata al campione di piano da 12M della libreria sweetwater o alle vortex, pulse etc etc).... suonano molto moderni...
Finchè chi acquista una tastiera si accontenta dei preset da 'sta storia dei suoni vecchi non ne esci
Finchè chi ti vende una tastiera cerca di vendere solo quello che rende di più non ne esci
Finchè chi fa una tastiera non ci mette dei preset migliori (e là kurz si è fermata al 2008 per essere ottimista) non ne esci
MarcezMonticus 23-09-14 16.53
Non esistono suoni vecchi ma suoni "vintage"
emo



Scritta la prima idiozia.

In realtà io sono d'accordo con Mima. Esistono i suoni che ci servono e li scopriamo solo spopolando per bene lo strumento. Se si ha il tempo di farlo, altrimenti si va sui preset e allora li arrivano le note dolenti perché allora la ricerca diventa una rincorsa ossessiva al suono che più si avvicina al nostro desiderio.
E qui cominciano i casini dato che provi mille tastiere e software e rimani sempre sospeso tra mille suoni tutti incredibili ma lontani dall'originale che comunque è inarrivabile a meno di non prendere il vecchio strumento in questione che però è più difficile da addomesticare dato che non ha i vantaggi dell'evoluzione tecnologica che in qualche modo ci semplifica la vita.
In più il software ha raggiunto livello di definizione tale che ormai molte produzioni sono fatte più col pc che non con l'hardware.
Magari non c'entra nulla e sono OT ma affannarsi alla ricerca del vecchio o del nuovo non mi pare abbia senso per il musicista.
Non è bello quel che è bello ma è bello ciò che piace. Vecchio o nuovo.
A volte coincide con l'utile ed è anche meglio.
sterky 23-09-14 17.50
io in realtà mi trovo molto con le vostre opinioni!!! Il fatto è che capita sempre più spesso che nel consigliare una tastiera csi trova quello che se ne esce con "lascia perdere e vai su qualcosa di più nuovo", o (quando si parla di nord o kurz) c'è sempre un "peccato per i suoni vecchi"
Il mio pensiero è: ma se uno vuole quei suoni li, vecchi o meno, è quello che gli serve!!!!

Volevo però confrontarmi con voi emo emo


E comunque non posso che quotare la versabilità della parola vintage!!!!! emo emo emo
Edited 23 Set. 2014 15:51
zaphod 23-09-14 18.08
@ sterky
buongiorno a tutti!!!
premetto che ogni marca, o modello di strumentazione citato è solo esclusivamente per fare un'esempio
ogni volta che leggo un forum, o vado in un negozio di musica, mi sento spesso dire la stessa frase: "ma quella tastiera è superata, ha suoni vecchi!!"

Al che mi parte questo ragionamento:

La maggior parte della gente suona rock, e il 90% di questi vogliono suoni tipo genesis, pink floyd, emulatore hammond e piani elettrici......ma allora a cosa serve una tastiera con i suoni "nuovi"?
Tanto poi, avendo suoni ultracampionati e perfetti, devo andare a "rovinarli" per imitare le sonorità vintage.
Ma allora non è forse meglio capire seriamente di cosa abbiamo bisogno? O corriamo dietro al nuovo campione di piano, da 3'679'085 di gigaterabyte, e poi alla fine bisogna tutto rieffettarlo?
Detto ciò, se uno dice "voglio fare rocke ho visto una triton studio, o una kurz k2600, un dx7 (stando nella fascia alta) ma anche triton extreme, tr, trinity, ns, d-50 e chi più ne ha più ne metta"
come si può rispondere "lascia perdere, hanno suoni vecchi"?
Io proprio non capisco, è quello che cerchiamo in fondo (o almeno la maggior parte di noi)!!!!

Avanti con le opinioni!!!
Quoto il post di Michelet.

@ Sterky: forse dovremmo distinguere tra suoni "vintage" e suoni "vecchi":
Per "vintage" intendo suoni principalmente di elettromeccanici (hammond, rhodes, e compagnia bella) che, tra l'altro, erano nati per emulare strumenti esistenti (organo liturgico e pianoforte, rispettivamente). Ma vintage si possono definire anche suoni di sintetizzatori, dal moog in poi, fino ad arrivare a vintage recente (relativamente) come Roland D50 e Yamaha DX7. (N.B. è un discorso molto generico, il mio, per non dilungarmi troppo).
Molte tastiere, nel tempo, hanno cercato di emulare quello o quell'altro suono "acustico", ma ci sono riuscite in maniera imperfetta: però quella loro imperfezione le ha portate ad avere un carattere tutto loro, ancora oggi ricercato.

Un po' diverso, secondo me, è il discorso di tastiere che si sono prefissate di avvicinarsi il più possibile ad uno strumento acustico: i campioni di pianoforte, per fare un esempio, sono partiti da pochi mega fino ad arrivare ai giga. Ebbene, i campioni acustici, a differenza di altri suoni, invecchiano. È inesorabile e inevitabile. Se ripenso al P-200 Yamaha che ho avuto, non lo posso nemmeno quasi paragonare al Cp-1. Su questo i pianoforti (e gli elettromeccanici) sono anni luce avanti. Poi, se risento certe vecchie registrazioni in cui usavo il P200, i suoni hanno una loro dignità, forse la differenza la senti più quando sei seduto allo strumento che quando lo riascolti registrato.
Forse andrebbe distinto quello che "esce bene" da quello che "suona bene".
Comunque sia, i campioni datati si sentono: hanno poco corpo, poca tridimensionalità. Magari gli effetti ci mettono del loro. Magari pure i preset... anche se molto dell'astio verso i preset non lo capisco: sembra quasi che i preset vengano fatti apposta per suonare male! Io non credo che sia così!

Spero di averti chiarito il mio pensiero: tu hai aperto questo 3d, probabilmente, in seguito al mio commento sulle Kurzweil. Le ho definite con dei suoni vecchi: beh, essendo tanto decantate come suoni orchestrali, mi aspettavo chissà che cosa, invece dai preset mi sono parse piuttosto datate.
Magari ci dovevo smanettare.

Chiarisco ancora una cosa: ho uno Yamaha DX27 e un Technics WSA che uso solo a scopo ludico (non me le porto in giro); faccio un esempio: sul DX27 ho creato un sax soprano, sul WSA degli archi. Sono sintetici ambedue, ricordano un sax soprano e degli archi, ma si sente che sono sintetici. Ed è il loro bello, perchè hanno un'espressività per certi versi maggiore, del suono di raffronto. Perdono come realismo, ed è ovvio (non sono neppure un sound designer), ma hanno un carattere, per analogia di discorso, come il Rhodes rispetto al piano acustico.

È in questa direzione che mi muoverei se avessi per le mani un Kurzweil, perchè se dovessi usarlo come rimpiazzo di archi e fiati, o di piano e Rhodes, mi ritroverei con una palette sonora di qualche generazione addietro.
È il mio pensiero: mi spiace aver urtato qualcuno, ma quando ho provato un moxf dopo il Pc3k, mi ha dato tutt'altra, più positiva, impressione.
sterky 23-09-14 18.27
sni, ho visto il tuo commento ma non è la prima volta che capita, anzi!!!!
e non solo su kurz, ma anche su tantissime altre tastiere!!!!!!!
non ti preoccupare non si è offeso nessuno, ma era solo per capire altri pareri. Io personalmente non sono in grado di concepire (ma credo l'avete già capito) il non prendere/guardare/consigliare una tastiera perchè è "vecchia" quando poi alla fine si suona musica "vecchia"!!!!!
jacus78 23-09-14 18.42
il problema è che sul mercatino le tastiere "vecchie" vengono vendute al prezzo di una tastiera nuova. tanto vale....


aldilà della minchiata scritta sopra, ognuno compra quel che gli pare indipendentemente da quello che suggeriscono i negozianti. tante volte sono loro i superati.
zaphod 23-09-14 18.45
sterky ha scritto:
Io personalmente non sono in grado di concepire (ma credo l'avete già capito) il non prendere/guardare/consigliare una tastiera perchè è "vecchia" quando poi alla fine si suona musica "vecchia"!!!!!

mettendo a parte il discorso Kurz, ora ti faccio un esempio più generale:
Ci sono campioni di Rhodes vecchi e nuovi. Suonare un funkettone degli anni 70 (musica vecchia emo) con un campione di rhodes vecchio, non mi va bene. Perchè voglio "quel" suono, che nei campioni nuovi è più facile trovare.
Così come se suono un blues à la Jimmy Smith (anni '50/'60), per capirci, non voglio usare un clone hammond "vecchio" perchè non riesco a dare quelle sfumature che un hammond deve avere.

Allora, per tornare al mio precedente post, piuttosto di usare una cosa "vecchia", preferisco avere tutt'altro sotto le dita, magari diventa pure una fonte di ispirazione!

E comunque, vale quello che si dice sempre: provate gli strumenti: io porto la mia opinione, se me la chiedono; ma l'ultimo arbitro e giudice deve essere chi la userà!!
LukeBB 24-09-14 11.18
Quoto un po' tutti.
Sì insomma, le tastiere "vecchie" vanno bene per quello per cui sono famose. Non toccatemi il Mellotron emoemoemo è vecchissimo, i campioni sono fatti malissimo per gli standard odierni, eppure mi fa impazzire di gioia sentirlo-suonarlo! È pazzesco!
Un DX7 ben programmato o un M1 hanno ancora molto da dire.
Se penso che il suono di pianoforte che apre "What i've done" dei Linkin Park è semplicemente il piano standard della triton classic/LE.... in sé è un suono orrendo, ma in quel contesto diventa unico.

Poi in live si sa che spesso un suono dettagliato può non "bucare" come uno meno definito...io stesso ho l'Ivory American Concert D, ma non mi sogno nemmeno di usarlo live, dovrei portare un HD esterno per le librerie, e poi è talmente incredibile che, in un contesto pop-rock, rischierebbe di essere troppo pieno e quindi non così definito.

Come dite in tanti, il problema sta nelle emulazioni: oggi rhodes, hammond, piano e clavi sono dettagliatissimi, spesso indistinguibili da quelli veri...però un bel Moog vintage fa sempre saltare sulla sedia! emo
mima85 24-09-14 12.03
zaphod ha scritto:
Così come se suono un blues à la Jimmy Smith (anni '50/'60), per capirci, non voglio usare un clone hammond "vecchio" perchè non riesco a dare quelle sfumature che un hammond deve avere.


Non per dire che non sono d'accordo con te, ma è giusto per far l'esempio opposto: tanti tastieristi rock che usano cloni Hammond, preferiscono quelli delle vecchie generazioni di Roland e Korg proprio perché il loro suono meno rifinito, più "grezzo e cattivo", è più indicato per il genere che suonano.

Ad ulteriore dimostrazione che il suono ideale non è quello vecchio o nuovo, ma quello che serve per le nostre esigenze.
emidio 24-09-14 14.17
io sono d'accordo al 100% con chi separa il "vecchio" dal "vintage": nel caso delle tastere è vintage una macchina che è diventata famosa per una "sua" identità, che quindi non potrà MAI invecchiare.
E' "vecchio" invece quello strumento nato solo per emulare, la cui emulazione (e il conseguente livello di "fedeltà all'originale") prescinde inesorabilmente dall'obsolescenza dei suoi componenti elettronici: quindi un "emulatore" di 10 anni fa, proprio in quanto emulatore non potrà mai avere una "sua" identità, ma sarà meno "fedele" di un emulatore odierno, che a sua volta sarà meno fedele dell'emulatore che ci sarà tra altri 10 anni.
Discorso diverso si può fare per i PRIMI emulatori, cioè macchine nate con l'idea di riprodurre altri strumenti esistenti tipo il Rhodes o il Mellotron, perchè le emulazioni erano talmente "acerbe" (parlando solo dal punto di vista della fedeltà all'originale) che di fatto hanno creato sonorità diverse e a loro volta originali.
Quindi - per distinguere bene tra "vecchio" e "vintage", è molto importante considerare anche l'"intenzione" iniziale del costruttore: sto progettando questo strumento per "emulare", o per "creare un nuovo standard"?
filigroove 24-09-14 15.17
La generazione sonora ha una sua importanza in questa distinzione. Strumenti elettromeccanici e synth analogici con mille distinzioni avranno sempre dignità, mentre saranno pochissimi i digitali ad avere un grosso valore. Gli strumenti a campionamento sono i più sfigati perché non riproducono altro che registrazioni un po' filtrate e le registrazioni digitali sono soggette al miglioramento continuo dei mezzi.
Perciò esistono le tastiere vecchie e superate, ma esistono anche le esigenze di ognuno: la mia Nord stage è vecchia ed è superata in molti aspetti, ma la Nord Stage 2 non ha niente in più che mi serva davvero, perciò, per quanto vecchia, per le mie esigenze (ma scommetto anche per quelle di moti altri) non è affatto superata. Ora, il Nord Stage è un esempio un po' particolare in quanto, grazie ad aggiornamenti, non è la stessa tastiera di 8 anni fa, ma il discorso è valido per tutti quegli strumenti che fanno dignitosamente il loro lavoro.
Non facciamoci troppe seghe mentali, l'importante è acquistare strumenti che ci fanno godere nel suonarli.
ciao