e già: la scuola persiana è micidiale e tecnicissima, imprescindibile per chi approccia le percussioni con orientamento mediorientale/centrasiatico.
Sono strumenti di difficile utilizzazione al di fuori del loro ambito, per fortuna però qualche coraggioso comincia ad adoperare questi suoni in ambito non ortodosso: musica "popolare" italiana (i siciliani Fratelli Mancuso), musica rinascimentale (L'Arpeggiata di Christina Pluhar), tango nuevo (i tedeschi Bassa), Klezmer (gli italoisraeloiraniani Mish Mash) e tanti altri che adesso (causa l'ora e causa l'età...) non mi vengono in mente.
Markelly, un'ora di concerto per tamburo solista (qualsiasi esso sia) non lo reggerei nemmeno io (parola di percussionista, non diciamolo troppo in giro però, eh).