SavateVoeanti ha scritto:
Allora mi chiedo, ma se tutti quelli che hanno studiato il jazz si basano sugli spartiti sbagliati, io che me li imparo dal disco non posso suonarci assieme, verrebbe un pastroccio, no?
si, ma vaglielo a spiegare a quelli là!
comunque, portando il discorso oltre, tu riduci l' armonia a sigle: è cosa buona e giusta per questioni di praticità, però..
un "esercizio" utile e simpatico per capire l' utilità dei real book è questo: prendi una sonata di beethoven (o mozarti, o comunque qualcuno di armonicamente molto ricco, ma di un contesto tonalmente classico), trascrivi la melodia e mettici le sigle. ora suonala. è la stessa musica?
(p.s. esiste il "classical fake book", o "real book of classics", ma trascriverlo per i fatti tuoi è molto più remunerante per l'animo).
Ecco perchè il jazz spesso fa ca*are: per via dell' approssimazione.