Ti rispondo da utente di Motif XF, che è la diretta discendente di XS.
Il difetto peggiore della serie Motif, ed in genere degli strumenti Yamaha, è il loro sistema operativo contorto e complesso, la manualistica quasi inservibile perché riporta le informazioni importanti sparse qua e la e, tanto per non fare nomi, un'assistenza post vendita locale, cioè italiana,
assolutamente non degna del prezzo pagato per lo strumento.
A causa di questi limiti o, conclamati difetti, ci si trova obbligati a frequentare forum (in maggioranza stranieri come Motifator) per acquisire quelle conoscenze e tecniche operative, altrimenti inaccessibili. Poi, spetta tutto al buon senso nostro tramandare le conoscenze anche ai nostri connazionali che, magari non hanno la capacità tecnica o la preparazione (spesso la voglia....
) per comprendere "al volo" certi articoli tecnici di approfondimento. Da questo punto di vista, posso dire che gli articoli su Motifator, sono di una qualità eccezionale per chiarezza e contenuto, anche se richiedono molto impegno per essere compresi e tempo per essere messi in pratica. Da questo punto di vista Yamaha Italia dovrebbe solo prendere esempio, invece pensano ad usare il canale di FB solo per far pubblicità agli strumenti da vendere... e qui mi fermo.
Ritornando al problema della complessità, però, è tutta una questione di abitudine perché una volta capito come attraverso quali operazioni si arriva ad un risultato, non c'è più da preoccuparsi.
Come dicevo in un altro post, sto terminando la traduzione di un articolo di Phil Clendeninn che tratta dell'uso dei loop ritmici e della loro elaborazione in forma creativa. Se lo si legge tutto d'un fiato si penserà di essere in un manicomio... ma poco alla volta invece ci si rende conto della estrema potenza e flessibilità di apparecchi come Motif XS e XF.
Come ulteriore difetto della serie Motif, posso dire che sono macchine relativamente "chiuse" con una WaveROM abbastanza "trita", seppur valida, anche se il campionatore (e la FlashRAM) offrono una finestra di maggiori opportunità per la personalizzazione. Forse nella WaveROM residente, avere migliaia di campionamenti che non useremo mai, come il tamburello tibetano o la scoreggia controvento di lama, fa un po' fastidio ed al loro posto si preferirebbero suoni più utilizzabili.
Un altro difetto potrebbe essere nel sequencer, che è abbastanza macchinoso, ma che è comunque un valido supporto quando abbiamo solo la workstation sulla quale lavorare.
Tutto dipende da come vogliamo guardare questa tipologia di prodotto: certi difetti diventeranno pregi.
Per quanto riguarda i pregi, posso dire che Motif XS/XF è uno strumento molto versatile, con una "base" sonora molto solida che non lo fa invecchiare così rapidamente come sembrerebbe. Rimane sempre un ROMPler di fascia alta, non certo un sintetizzatore con più sintesi residenti.
Come dicevo prima, la conoscenza dello strumento è alla base di tutto, quindi documentarsi prima leggendo quanto più possibile gli articoli di approfondimento su Motifator, significa capire in profondità le funzioni per saperle sfruttare al meglio, sia in studio che in live.