ok ok dunque.... se tu scrivi re fa sib hai un accordo di sib maggiore e su questo non ci piove, quindi non ha senso usare altre sigle. rivolto come ti pare ma è un accordo di sib maggiore.
per quanto riguarda il discorso della 5+, sol-5+ non esiste, tranne se le note non sono re sol e la#, infatti il la# sarebbe la 5+ del re in questo caso, non il sib (anche se suonano uguali) che invece sarebbe la 6minore del re. ma in questo caso l'accordo non sarebbe neanche più di solminore perchè mancherebbe il terzo grado che è sib (in teoria la# e sib sono due note diversissime e cambiano il nome agli accordi).
per spiegarmi... è il LA, la 5 del re, non il si. l'intervallo re-la (diesis o bemolle) è un intervallo di quinta....re-si (diesis o bemolle) è un intervallo di sesta. ed è proprio tramite gli intervalli che si formano gli accordi.
le note re sol la# in teoria formano un altro accordo, ma per decifrarlo bisognerebbe vedere come si muove la linea del basso e la tonalità in cui vengono scritte queste 3 note. in tonalità di sib o di sol minore o di tutte le tonalità con i bemolle in chiave, il la# non viene scritto agevolando di fatto la lettura e la facilità di scrittura. queste tre note da sole formerebbero re4.6+, io non ho mai visto su una partitura un accordo re4.6+, non avrebbe senso.
il re fa la# che dici tu invece, POTREBBE essere (da verificare sempre tonalità e alterazioni) un accordo di sib7+ formato da sib re fa e la#. o un sol-7sus2, formato da sol la# re fa (anche rivolti a piacere tuo), ma stiamo parlando di accordi composti e di difficile interpretazione se non con una partitura davanti. cosi come il sol sib re#.
e anche per il sol sib mib che è un accordo di mib maggiore, che però cambia nome se al posto di sol sib mib scrivi sol sib re#, che ovviamente come sopra, bisognerebbe vedere tonalità e linea di basso per decifrarlo.
Edited 24 Giu. 2014 3:37