bhe',lui era un pianista un po particolare,introverso...
pensa che ad ogni concerto si portava dietro la sua "sediolina",una sedia piu' bassa del solito,cosi da trovarsi a suonare con il corpo piu' basso rispetto alla tastiera e con le braccia protese verso l'alto...per dirne una
e poi ti fa entrare nel mondo degli Steinway(lui amava il cd318),la loro costruzione,e su come si accordavano.
e' un libro che apre ancora di piu' la mente su quello puo' essere il modo dei pianoforti(anche su come avviene l'accordatura) e in particolare gli Steinway.
a me e' piaciuto moltissimo
grazie a te
Edited 12 Mag. 2014 21:41