In una frazione matematica il numeratore indica una quantità che si considera da una unità frazionata nelle parti che indica il denominatore, il numero di sotto.
es:
>una torta divisa in 8 parti uguali non viene chiamata più torta ma "denominata" col n° 8, e questo è il numero di sotto.
>col numero di sopra indichiamo quante fette consideriamo ai fini del nostro bisogno, diciamo 3.
quindi noi usiamo 3 fette delle 8 in cui è stata divisa la torta=3/8
in musica è diverso!
Il numero di sopra indica una cosa (quantità di accenti per battuta) e il numero di sotto il valore di ogni accento. In pratica è come se usassimo solo la parte inferiore della frazione matematica mettendola in alto, ovvero, in quante parti abbiamo diviso la battuta e ci fermiamo qui, il resto (numero di sotto) è solo la convenzione dei valori suddivisi binariamente e che abbinato ad ogni accento ci fa capire i rapporti di grandezza che dobbiamo adottare per scrivere correttamente all' interno della battuta.
Siccome ogni composizione "standard", da Orlando di Lasso a Bach a Chopin o Rolling Stones che siano, si basa su un tessuto ritmico ricorrente, si è pensato bene di esprimere questi cicli in battute.
Questi cicli hanno degli accenti diciamo "tonici", intrinseci, più evidenti nella musica leggera (batteria), nella musica che fa molto uso del ritmo cadenzato (tarantelle, tango, valzer...). Il primo movimento del ciclo, o accento, è sempre quello forte (^) seguito da un debole (-).
Nelle concatenazioni ritmiche possiamo quindi avere un ciclo in due così rappresentato: ^-/^-/ (1-2, tempo in 2),
^--/^--/ (1-2-3, tempo in 3), ^->-/^->- (1-2-3-4, tempo in 4, dove (>) sta per accento mezzoforte) e questi sono i più semplici.
Successivamente, e per convenzione pratica, a ciascuno di questi accenti diamo un valore simbolico (figura musicale di valore) che desumiamo da una sequenza di valori suddivisi binariamente in modo da riconoscere subito, in parole povere, chi sta sotto e chi sta sopra. Ovvero: se ad ogni movimento diamo un valore di 4° è ovvio che per far suonare 2 note per movimento dobbiamo usare le crome, la figura di 8° che è la suddivisione binaria del 4°.
Ma se ad ogni accento diamo il valore di 1/2 viene da se che per far suonare due note in un movimento devo usare le figure della suddivisione binaria del 1/2, cioè due note da 1/4...
Ai fini dell' ascolto con i due esempi precedenti, non cambia niente, sentiremo sempre 2 note ogni movimento, ma è il rapporto grafico che cambia. 2 note da 1/4 in tempo 2/2 o 2 note da 1/8 in tempo 2/4 avranno gli stessi rapporti, è solo una scelta di comodità grafica.
L' indicazione del tempo sembra una frazione ma ha totalmente un altro scopo!
Sava', certamente non è colpa tua, ma dei tuoi insegnanti...
mi dai il loro telefono che li denuncio alla "Polizia Musicale"'?
Edited 18 Mar. 2014 17:29