Wurly ha scritto:
ho condiviso quel passaggio di Malaman ma non è tanto la velocità esecutiva che mi colpisce, quella si può sempre acquisire e come ben dici non differenzia molto dai chitarristi, quanto quelle pause, quelle micropause maledette inserite qua e là, e lì si gioca buona parte del groove
ma infatti Federico è un MAESTRO, senza ombra di dubbio
Wurly ha scritto:
sul pizzicare le corde è sorprendente come appoggiando il pollice sugli ultimi fret del manico si ha un suono quasi da contrabbasso, ottimo per il walking!
ho avuto modo di notare come l'approccio allo strumento nel basso sia parte fondamentale nella resa sul suono, cosa che non è sempre così incisiva.
nel basso il suono è più nelle dita che nello strumento (con le dovute proporzioni). lo stesso flea, passando per marche diverse di ampli, mantiene sempre lo stesso suono, oppure il già citato pino palladino...stessa cosa.
il suono è nelle mani, e ti sprono (spronando te, sprono me) a cercarlo propio lì, nelle nostre mani.
l'arsenale strumentale viene dopo. il mio ibanez sdgr da 200€ in mano a un maestro mio amico è diventato un basso megagalattico, per poi tornare nelle mie misere mani