Roland europe forse si salva.

Blueaphex1976 10-01-14 13.13
La prima - brutta - notizia ieri sera del Tg Regione Marche era la chiusura dello stabilimento di Roland,sito in Acquaviva Picena, e l'apertura della pratica di mobilità per gli oltre 160 dipendenti.
La casa madre giapponese ha deciso di aprire una sede nel sud est asiatico poiché ultimamente, gli investimenti fatti per stare a galla nel mercato internazionale, hanno lasciato un profondo deficit nelle casse dell'azienda.
Ma sembra che ci sia una speranza per lo stabilimento marchigiano, almeno da come riportava una notizia di oggi del Corriere Adriatico.
In bocca al lupo a tutti gli impiegati di Roland Europe, dunque.
anonimo 10-01-14 20.32
Quando si tratta di lavoro, la mia solidarieta' e la speranza affinche' prevalga il buon senso c'e' tutta.

Blueaphex1976 10-01-14 22.12
Per me Roland rimane un marchio di punta, benché non condivido questa scelta. Roland Europe poi, almeno a sentire le interviste fatte nei mesi scorsi dal Tg Regione, godeva di buona salute. Certo che non girano i soldi e si fanno i budget degli anni passati, ma spostare la produzione nel sud est asiatico non contribuisce a dare prestigio all'azienda.
Sempre più spesso in questi ultimi anni, dopo che è iniziata la crisi, le multinazionali straniere (e anche di casa nostra) hanno deciso di non investire più in Italia i loro soldi, e il trend continua...
Se continua così la ripresa ce la sogniamo.
drmacchius 11-01-14 12.39
@ Blueaphex1976
Per me Roland rimane un marchio di punta, benché non condivido questa scelta. Roland Europe poi, almeno a sentire le interviste fatte nei mesi scorsi dal Tg Regione, godeva di buona salute. Certo che non girano i soldi e si fanno i budget degli anni passati, ma spostare la produzione nel sud est asiatico non contribuisce a dare prestigio all'azienda.
Sempre più spesso in questi ultimi anni, dopo che è iniziata la crisi, le multinazionali straniere (e anche di casa nostra) hanno deciso di non investire più in Italia i loro soldi, e il trend continua...
Se continua così la ripresa ce la sogniamo.
...la politica degli ulzimi 20 anni ha fatto danni al paese non solo dal punto di vista dell'immagine internazionale e deööa credibilitä politica del paese in politica estera.

Per creare consenso si é smantellato tutta la sezione produttiva del paese per far posto a chi parassitava grazie a clientelismo politico, corruzione ed evasione fiscale.

La congiuntura internazionale é solo uno dei problemi, non avere piü una infrastuttura in grado di far fronte ai problemi é ben piü grave, continuare a buttare tempo da due anni per cercare di ricreare un regime centrista che tuteli le lobby che hanno mandato in malora il paese é il primo tra i problemi!
Blueaphex1976 12-01-14 10.51
@ drmacchius
...la politica degli ulzimi 20 anni ha fatto danni al paese non solo dal punto di vista dell'immagine internazionale e deööa credibilitä politica del paese in politica estera.

Per creare consenso si é smantellato tutta la sezione produttiva del paese per far posto a chi parassitava grazie a clientelismo politico, corruzione ed evasione fiscale.

La congiuntura internazionale é solo uno dei problemi, non avere piü una infrastuttura in grado di far fronte ai problemi é ben piü grave, continuare a buttare tempo da due anni per cercare di ricreare un regime centrista che tuteli le lobby che hanno mandato in malora il paese é il primo tra i problemi!
Sono pienamente d'accordo con la tua analisi. In più, aggiungerei anche lo svantaggio che comporta lo scambio della nostra moneta - tanto per cominciare con il dollaro - e compromette l'export del prodotto Made in Italy.
anonimo 13-01-14 17.40
Blueaphex1976 ha scritto:
In più, aggiungerei anche lo svantaggio che comporta lo scambio della nostra moneta - tanto per cominciare con il dollaro



Un' altro svantaggio dell'euro, del quale peraltro si parla poco.
Non sono ancora riuscito a capire quali vantaggi abbiano portato a NOI cittadini europei (quelli alle multinazionali li conosco) l'unione e la moneta.
efis007 13-01-14 22.38
Vantaggi nessuno.
La vera sferzata di crisi è iniziata quando un bel giorno ci siamo svegliati alla mattina, e al posto delle lire c'erano gli euro.
Ricordo perfettamente quel giorno, ero in autostrada, e giunto al casello della barriera di Milano dove pagavo sempre 500 lire, quel giorno mi chiesero 50 centesimi di euro (che sono quasi 1000 lire).
In un giorno secco tutto è raddoppiato.
Tranne gli stipendi!
Una volta ai nipotini gli si dava 50.000 lire per le loro "spesette" mensili e gli bastavano per tutto il mese.
Oggi gli si da 50 euro (che sono 100.000 lire) e non gli bastano manco per una settimana.

Bella invenzione l'euro.
Che il diavolo se lo porti. emo