lifetime ha scritto:
oggi per fare successo devi essere un personaggio, il resto ce lo mette il marketing!
L'arte dei suoni è una cosa, l'intrattenimento musicale un'altra. Allevi, come il nipote del fu presidente della repubblica delle banane, appartiene alla seconda categoria. E come dici giustamente, il marketing vuole l'intrattenitore, coi riccioloni e l'aria da bamboccione intellettuale che piace tanto alle teenager e alle mamme. Jovanotti, da ex animatore di villaggi turistici, insieme al suo pigmalione Cecchetto, ci hanno visto giusto.
Per concludere, all'impresario, al talent scout, non interessa quanto tu sappia contribuire alla crescita dell'arte, interessa altro. E qui apro un dilemma: è il pubblico a decidere la novità o è la novità a essere imposta al pubblico? E' sufficiente effettivamente un bombardamento mediatico per inculcare nelle menti che "lui" è il vero pianista, che "lui" è il vero attore, che "ora si ascolta tutti lei o lui perché abbiamo deciso che è la migliore voce in circolazione" etc. oppure è la preferenza del pubblico a decidere se la proposta del talent scout può essere accettata o scartata?
Perchè da ignorante delle strategie di marketing ho sempre pensato che il potere bombarda e il popolino si becca le bombe, che siano mediatiche o all'uranio impoverito fa poca differenza, salute a parte. Ma ultimamente sto pensando che in realtà le strategie siano diventate "multimarketing", un pò come i cookies che ci seminano nei browser. Ovvero, alla teenager diamo Allevi, al nostalgico del cantautorato diamo Cammariere, etc etc
Insomma, voglio dire che se prima c'era una ricerca personale in chi ama l'arte, oggi molti si fanno "abbeverare" senza più grattare il fondo alla ricerca della propria verità. Forse sbaglio, ma la faccenda mi appare così. E sì, ovviamente tutto per i maledetti $$$.
Ah, e poi non parliamo dell'aspetto sanguigno, totalmente assente in chi viene proposto oggi. Quel che manca in questi "polli di allevamento" musicali è proprio l'aspetto ribelle, sanguigno, esplorativo, impulsivo che eleva qualsiasi cosa ad arte. Sembra che siano stati tutti addestrati a non andare oltre un limite consentito. IMHO, ovviamente.