@ Charlie78
gig69 ha scritto:
Come in tutte le workstation ed in alcuni piani digitali viene utilizzato pesantemente il filtro per simulare a dinamica bassa il "pianissimo". Questo rende poco naturale il timbro nel pianissimo appunto proprio perchè il filtro si limita a tagliare le frequenze più acute per ricreare il timbro soft del pianoforte a dinamiche basse ma l'azione del filtro rende il suono un pò...come dire "boomy".
Ho provato quindi ad aprire del tutto il filtro nei primi 3 osc del "Full concert grand" del MOX8 ma il campione del pianissimo utilizzato risulta troppo aperto.
C'è però nella wavetable del MOX (motifXS) anche la waveform "CF3 strecht soft st-" dove per (-) si intende che è stata campionata con il coperchio del pianoforte acustico d'origine completamente chiuso. Il normale è mezzo aperto,il campione con il segno (+) è quello più brillante ed è stato ripreso a coperchio tutto aperto.
Insomma,ho sostituito i campioni sia soft,che med che hard con quelli con il segno (-) disabilitando però del tutto il filtro passabasso. Ho ritoccato gli inviluppi,incrementato leggermente l'effetto symphatetic resonance ed abilitato il keyoff.
Risultato : Un pianoforte molto più naturale e credibile nel pianissimo,con una buona presenza a dinamiche medie e con il fortissimo che resta comunque brillante.
Ecco, perfetto! Spesso leggo "il timbro di piano di quella tastiera non mi piaceva, ho dovuto modificarlo per renderlo decisamente migliore!" E siccome questa è una cosa che non ho mai fatto, volevo proprio capire e aprire un thread chiedendo " ma quando modificate il timbro di pianoforte, su cosa andate ad agire??"
Già questa tua indicazione può essere molto utile, ma se vogliamo parlarne...ben venga!
Già,parliamone .
Prima di tutto dipende se si tratta di una workstation o di un piano digitale, nel secondo caso oltre all'eventuale ADSR ed alla brillantezza del filtro o ad un equalizzatore possiamo fare ben poco.
Nel caso delle workstation poi và distinto se c'è la possibilità di importare campioni o meno,nel caso non ci sia il campionatore bisogna purtoppo attingere solo alla wavetable o alle eventuali schede di espansione,ma se anche lì il timbro non è proprio come vorremmo siamo punto e a capo.
Con una workstation comunque hai la possibilità di agire finemente sia sugli inviluppi dell'amp che del filtro oltre a poter gestire a quale zona di dinamica far suonare i diversi campioni.
Prima di tutto và capito cosa non ci piace,quali sono i problemi di suonabilità del timbro preset e poi si cerca di rimediare.
Ad esempio,nel caso della scheda Session su XP80 si avvertiva in modo molto netto il cambio di campionamento in dinamica con un gradino sgradevole che lo rendeva poco utilizzabile. E' bastato restringere la zona in dinamica del fortissimo solo a dinamiche davvero alte ed allargare il range nel mezzo-forte oltre a fare in modo che la risposta del filtro in dinamica rendesse più graduale l'aumento delle armoniche in velocity su tutto il range di dinamica dei 3 layers.
Idem per la SRX11 che nel fortissimo era troppo incisivo, bastava eliminarlo ed estendere fino al fortissimo il 3 layer in dinamica (la srx11 è a 4 layers).