Jeanlu ha scritto:
Una review interessante, per chi mastica inglese.
I tests di sonicstate sono abbastanza buoni di solito. Sottolineo le cose più importanti della rivista.
Il tizio spiega che Sledge nasce dalla collaborazione dell'italiana Studiologic con Waldorf. Il motore di sintesi Waldorf è simile a quello montato su Blofeld, ma non è lo stesso.
Lo strumento è solido, nonostante la plastica. I knobs sono di qualità, leggermente mobili.
La tastiera è synth action con aftertouch (cosa rara di questi tempi), non è la migliore che il dimostratore abbia provato, ma è valida.
Tutti i knobs trasmettono dati di control change via MIDI. Spiega i dettagli del pannello, sezione per sezione.
L'escursione delle ottave degli oscillatori è ampia.
Sul filtro viene puntualizzato che l'inviluppo è abbastanza 'snappy', svelto cioè.
Pregi e difetti della disposizione spaziosa dei comandi.
Lamenta il limite di poter assegnare la velocity solo all'AMP e non al Filtro (di fatto è una brutta limitazione per un synth moderno, ma nell'ottica del vintage puo' passare).
Con aftertouch e modwheel puoi gestire il filtro. Precisa che questi due controller sono di fatto la stessa cosa (cioè cio che assegni come destinazione a modwheel, indirettamente lo assegni anche all'at e anche qui non è il massimo, ma sempre meglio di non averlo l'at).
Poi smanetta un po... gli LFO... etc...
Finisce dicendo che il suono waldorf non gli suono troppo familiare, non lo ritiene il più grosso e muscolare, ma ha un suo carattere specifico.
Lo paragona al roland gaia, ma secondo lui lo sledge suona meglio, pur se il gaia ha un po di funzioni in piu.
E chiude dicendo che è forse un po troppo costoso per quello che offre.