Importanza della velocita dell inviluppo di un filtro

pianola 05-11-13 21.32
Salve a tutti,
desideravo avere maggiori informazioni circa la velocita' d'inviluppo di un filtro dei synths.
Poiche' si sente spesso parlare, della bonta' dell'hardware di un synth, proprio dalla velocita' che ha un inviluppo, sul suo filtro.
Potreste voi spiegarmi come si misura, tale velocita'?
Magari anche con qualche esempio.
Grazie! emo
anumj 05-11-13 22.13
la velocità degli inviluppi si misura in ms, millisecondi.
in parole povere, essa è fondamentale perchè determina la parte più importante e caratterizzante del suono ovvero l'attacco.
più veloce è l'inv. più incisivi saranno i suoni pizzicati e percussivi, giusto per rendere l'idea.
mima85 05-11-13 22.24
Per "velocità dell'inviluppo" si intende di solito la velocità massima che può essere ottenibile impostando l'attack a 0.

Più la fase di attacco sarà rapida (quindi più l'inviluppo porterà rapidamente al massimo livello l'amplificatore/l'apertura del filtro/il pitch dell'oscillatore/qualsiasi altra cosa che viene pilotata dall'inviluppo), più il synth riuscirà con successo a generare suoni percussivi come bassi, pianoforti, alcuni tipi di lead, suoni pizzicati, percussioni varie ed eventuali, ecc...

Se tuttavia l'inviluppo, pur essendo impostato a 0 sull'attack, ha un certo ritardo, quindi il suo picco massimo viene raggiunto con una certa lentezza, i suoni che necessitano di un attacco percussivo non riusciranno come si deve: i bassi saranno loffi, i pianoforti poco incisivi, le percussioni sgonfie, i pizzicati non tanto pizzicati, ecc...

Si parla di velocità nell'ordine dei millisecondi, dove un inviluppo di 1 massimo 2 ms in genere è considerato veloce o mediamente veloce, oltre i 2 già si comincia ad entrare nella zona degli inviluppi lenti.

Un synth conosciuto per esempio per la lentezza del suo inviluppo è il Roland JX-8P/JX-10 (a proposito di quest'ultimo michelet qualche giorno fa ha segnalato un thread dove una persona sta apportando delle modifiche al firmware di questo strumento, e proprio una delle cose che andrà a correggere sarà la velocità di attacco dell'inviluppo). Un synth con l'inviluppo veloce invece può essere il Roland SH-101, che infatti ai tempi veniva usato molto per i bassi.

Negli anni '80, gli inviluppi lenti erano un difetto tipico dei synth analogici in cui cose come inviluppi ed LFO erano generate via software (caso per esempio dei summenzionati Roland JX), poi convertite in analogico da un convertitore ed in seguito usate nella consueta maniera analogica per pilotare VCF, VCA, ecc... Questa lentezza era dovuta alla limitata velocità delle CPU che allora venivano usate per pilotare i synth (che spesso erano dei microcontroller a basso costo), e che quindi erano impossibilitate a generare inviluppi più veloci di tot millisecondi.

Invece i synth in cui gli inviluppi erano generati anche loro in modo analogico e non digitale soffrivano molto meno del problema, in quanto il tempo di attacco dell'inviluppo è legato alla massima velocità di carica di un condensatore. Quindi non si ha la limitazione della CPU lenta che segnali più veloci di tot non riesce a generare.
Edited 5 Nov. 2013 21:28
pianola 05-11-13 22.51
Grazie anumj e grazie mima85, siete davvero gentili!emo
mima85 05-11-13 23.21
emo
ifus 05-11-13 23.56
Mima......sei de paura!!!!!
Complimenti ad entrambi
Ema996 06-11-13 00.03
Mi accodo ai complimenti a Mima... emo
mima85 06-11-13 09.40
emo
gesucca 06-11-13 09.47
Una domanda interessante e due risposte esaustive. Queste sono le cose che mi piacciono emo

Un bel thanks a tutti e tre.
JM 06-11-13 10.01
mima85 ha scritto:
Invece i synth in cui gli inviluppi erano generati anche loro in modo analogico e non digitale soffrivano molto meno del problema


Di contro, risultavano tendenzialmente "corti"; in digitale l'asse del tempo poteva invece assumere lunghezze importanti, per la gioia di brass, pad, ecc. ecc.. Questo giusto per far capire, da un punto di vista storico, la compensazione estetica a un limite tecnologico.

Ciao!
Jacopo
mima85 06-11-13 10.16
JM ha scritto:
Di contro, risultavano tendenzialmente "corti"; in digitale l'asse del tempo poteva invece assumere lunghezze importanti, per la gioia di brass, pad, ecc. ecc.. Questo giusto per far capire, da un punto di vista storico, la compensazione estetica a un limite tecnologico.


Giusto. Infatti, sempre menzionando i soliti JX, queste macchine erano considerate vere e proprie fabbriche di pad e brass, dato che erano le categorie di suoni in cui queste eccellevano. Chi ricorda anche solo preset come "Poly Brass" o "Soundtrack" che erano a bordo di queste macchine sa di cosa parlo.

Il JX-10 in particolare (o l'MKS-70, che era la versione rack) era la gioia di cuscini e piumoni, dato che con la sua polifonia di 12 note dava la possibilità di mettere 2 suoni da 2 oscillatori in layer (portando la polifonia a 6) e potendo quindi produrre pad complessi, ricchi ed avvolgenti, specialmente se conditi con il chorus che queste macchine avevano a bordo. Inoltre se non sbaglio (michelet, te che hai il JX-10 o l'MKS-70, puoi confermare?) le 2 parti in layer potevano essere separate sui 2 canali stereo (quindi l'UPPER a sinistra ed il LOWER sulla destra, o viceversa), producendo un suono ancora più aperto e spazioso.
Edited 6 Nov. 2013 9:24