sicuro barbetta?
Io, per le librerie pesanti (East West, Vienna), uso un altro computer che collego in digitale tramite cavo ADAT al PC principale e se non rendo il computer ricevente "schiavo" del mandante segnale e sulla stessa frequenza manco suona!
Il difetto a cui fai riferimento avviene solo in lettura, ovvero, se sei in un progetto a 48 Khz e leggi un file a 44 lo "senti" accelerato e più alto d' intonazione mentre se sei in un progetto a 44 e leggi un file salvato a 48 lo sentirai più lento e con l' intonazione più bassa.
Ma se fai il rendering a 44, il progetto può essere anche a 24/96... verrà comunque convertito senza nessuna alterazione di tempo e di intonazione... (con tutte le perdite del caso!)
Il mio consiglio è che se si deve fare tutto "in the box" (registrazione, mix e master) e il finale è un Cd, è meglio fare tutto a 16/44.1, al limite anche a 24 bit, ma se la catena è tutta digitale dimensionata per il CD è uno sfizio inutile.
Se il finale sarà sempre un Cd audio, i benemeriti 24/48 avranno un senso solo se si registrerà musica prevalentemente acustica, con strumenti veri, con una vocalità importante e con molte sfumature dinamiche e soprattutto se si mixerà in analogico in modo che tutta la profondità creata e registrata rimanga pressoché intatta nell' uscita rispettando certi rapporti dinamici perché si riproducono flussi elettrici e non numerici... e l' uscita da questo (il mixer), pur rientrando in un convertitore 16/44.1 per il master, renderà alle dinamiche e alla profondità una dimensione molto più naturale.
Questo non accade se si registra a 24/48 e si fa il rendering a 16/44.1 perché tutti i parametri di conversione registrati vengono brutalmente tagliati con una misura che "approssima" la figura originale ma ne crea comunque un surrogato con dei "casini", soprattutto sulle alte frequenze, di non poca portata.
Non tutti sono d' accordo con me, è un mio pensiero, ma il fatto comune di consigliare l' uso del dithering in queste operazioni credo mi dia ragione.
Faccio un esempio terra terra: guardo da una finestra e il mio occhio è (diciamo) un campionatore.
A questo punto sulla finestra applico una griglia che in orizzontale sviluppa 48 barre verticali (frequenza di campionamento) e in orizzontale 24 barre (risoluzione in bit).
Adesso applico un' ulteriore griglia sovrapposta alla precedente però fatta di 44 barre verticali e 16 orizzontali (il formato finale del CD).
Cosa accade? che all' inizio partiranno ambedue sullo stesso profilo ma già alla seconda barra troveremo che quella che appartiene alla griglia a 44 sarà leggermente in ritardo sulla seconda della griglia a 48, sulla terza peggio, sulla 5^ o 6^ barra troveremo una precedente finestrella aperta tagliata a metà da un' altra barra e via via questa "confusione" si ripeterà ciclicamente distorcendo l' immagine che solo con la griglia a 48 o solo con la griglia a 44 sarebbe stata comunque sufficientemente gradevole.
In pratica abbiamo oscurato delle belle fette di realtà visiva. E questo accade quando digitalmente convertiamo un file campionato con frequenza più fitta (48 Khz) in un formato con frequenza più diradata (44.1 Khz).
segue>>>
Edited 20 Ott. 2013 5:19