Ennio Morricone, da vedere!

vin_roma 30-09-13 01.28
documentario della BBC su E. Morricone in 4 parti

Ve ne consiglio la visione! C' è da imparare...
Edited 29 Set. 2013 23:31
Gixson 30-09-13 16.31
Mi piacciono molto i lavori per il cinema del Maestro Morricone, però preferisco il temperamento e la maestosità di John Williams. Nel modo più assoluto non sto dicendo che uno è più bravo dell'altro, mi riferisco esclusivamente a quello che sento io quando ascolto uno o l'altro compositore. E' un po' la differenza che c'è sempre stata tra i compositori italiani e quelli germanici. Come per la musica leggera italiana e quella rock anglosassone.


Giusto per dare un'idea di quello che intendo:

Ennio Morricone


John Williams





michelet 01-10-13 01.20
@ vin_roma
documentario della BBC su E. Morricone in 4 parti

Ve ne consiglio la visione! C' è da imparare...
Edited 29 Set. 2013 23:31
Come non posso darti un thanks???
vin_roma 01-10-13 01.38
riposto più basso...
Edited 1 Ott. 2013 0:37
michelet 01-10-13 01.59
@ Gixson
Mi piacciono molto i lavori per il cinema del Maestro Morricone, però preferisco il temperamento e la maestosità di John Williams. Nel modo più assoluto non sto dicendo che uno è più bravo dell'altro, mi riferisco esclusivamente a quello che sento io quando ascolto uno o l'altro compositore. E' un po' la differenza che c'è sempre stata tra i compositori italiani e quelli germanici. Come per la musica leggera italiana e quella rock anglosassone.


Giusto per dare un'idea di quello che intendo:

Ennio Morricone


John Williams





Hanno due stili completamente diversi e non sono paragonabili. Non potrei dire che mi piaccia più l'opera di uno o dell'altro.
Trovo il tema di Nuovo Cinema Paradiso o quello di Giordano Bruno altrettanto struggenti quanto Angela's Ashes o Saving Private Ryan, per quanto abbiano orchestrazioni parecchio diverse.

Tra i compositori vale citare anche Ryuichi Sakamoto che, pur non essendo un mostro sacro come i suddetti, se la gioca parecchio bene...
vin_roma 01-10-13 02.35
Gixson ha scritto:
Mi piacciono molto i lavori per il cinema del Maestro Morricone, però preferisco il temperamento e la maestosità di John Williams.

Beh, comunque sia stiamo parlando dei santi del paradiso...

Ovviamente due caratteri differenti per due propositi altrettanto differenti, ma vorrei proporti una considerazione che mi è venuta in mente proprio guardando questi due concentrati:

la sensazione che ho è che l' approccio di John Williams alla composizione per film è mirata a creare musica che viaggia parallela, come un gadget del film stesso mentre la musica di Morricone è più introspettiva e magari anche solo con un' armonica sa rendere l' anima del contesto filmico.

Per quanto riguarda John Williams, a parte Shindler's list di cui la colonna sonora è una delle perle più belle della musica per il cinema, tutti gli altri film sono spettacoli all' americana, film che restano lì, per far botteghino, che quando esci dalla sala stai come eri prima di entrare, insomma, cinema di consumo, imparagonabile ai contesti di C' era una volta in America, The Mission, la battaglia di Algeri, nuovo cinema Paradiso.
Edited 1 Ott. 2013 0:53
anonimo 01-10-13 03.45
Gixson ha scritto:
Mi piacciono molto i lavori per il cinema del Maestro Morricone, però preferisco il temperamento e la maestosità di John Williams.


Per controbilanciare alla maestosità epica di John Williams, e visto che siamo in tema, aggiungo l'intimo crepuscolarismo del compositore Angelo Badalamenti, alter ego musicale di David Lynch.
Gixson 01-10-13 10.16
vin_roma ha scritto:
spettacoli all' americana, film che restano lì, per far botteghino, che quando esci dalla sala stai come eri prima di entrare, insomma, cinema di consumo, imparagonabile ai contesti di C' era una volta in America, The Mission, la battaglia di Algeri, nuovo cinema Paradiso



Niente da dire riguardo ai film da te citati (stiamo parlando di capolavori immortali), ma non declasserei a filmetti da consumo i vari Guerre stellari, Lo squalo, Superman, la saga Indiana Jones ecc... anche se di genere diverso e apparentemente meno "impegnativo" rimangono comunque dei cult del cinema, non certo filmetti usa e getta.

Anche questo esempio, pur distaccandosi come genere (musicalmente e cinematograficamente), esprime in pieno quello che intendo: quella vena di "aggressività" che manca totalmente ai compositori italiani, dai classici (anche quando suonano i fortissimo, per capirci), alla musica leggera.


Bernard Herrmann



alex333 03-10-13 18.59
@ vin_roma
Gixson ha scritto:
Mi piacciono molto i lavori per il cinema del Maestro Morricone, però preferisco il temperamento e la maestosità di John Williams.

Beh, comunque sia stiamo parlando dei santi del paradiso...

Ovviamente due caratteri differenti per due propositi altrettanto differenti, ma vorrei proporti una considerazione che mi è venuta in mente proprio guardando questi due concentrati:

la sensazione che ho è che l' approccio di John Williams alla composizione per film è mirata a creare musica che viaggia parallela, come un gadget del film stesso mentre la musica di Morricone è più introspettiva e magari anche solo con un' armonica sa rendere l' anima del contesto filmico.

Per quanto riguarda John Williams, a parte Shindler's list di cui la colonna sonora è una delle perle più belle della musica per il cinema, tutti gli altri film sono spettacoli all' americana, film che restano lì, per far botteghino, che quando esci dalla sala stai come eri prima di entrare, insomma, cinema di consumo, imparagonabile ai contesti di C' era una volta in America, The Mission, la battaglia di Algeri, nuovo cinema Paradiso.
Edited 1 Ott. 2013 0:53
Ti quoto tutta la vita....in quelle composizioni, uno può vedere le immagini ad occhi chiusi, sentire i brividi sulla pelle....morricone e' questo
Gixson 03-10-13 20.43
alex333 ha scritto:
Ti quoto tutta la vita....in quelle composizioni, uno può vedere le immagini ad occhi chiusi, sentire i brividi sulla pelle....morricone e' questo



...si sta cadendo nel solito nazionalismo tipico italiano: insistere nel definire John Williams un compositore di colonne sonore per filmetti hollywoodiani significa che non stiamo più parlando di musica ma stiamo facendo solo chiacchiere da bar.

Che poi, noi non siamo nemmeno all'altezza di dare un giudizio su Maestri di quei livelli. Il mio modesto parere si riferiva soltanto al fatto che per quanto mi riguarda, il "carattere musicale" dei compositori anglosassoni è più nelle mie corde rispetto a quelli italiani, e non che uno è più bravo dell'altro.

A parte tutto... avete visto questo?


E' godibile anche questo ... ma mi chiedo solo una cosa: il bassista che esegue il riff non riesce ad eseguire la sua parte senza staccare gli occhi dallo spartito, per fare un pezzo che conoscono tutti a memoria emo
vin_roma 03-10-13 22.26
Sul piano soggettivo non si può discutere.

A chi prende di più una cosa, a chi di più un' altra...

Se tu stai puntando il dito sul sound complessivo... beh, sì, la musica anglo/americana sa dire la sua... sul piano artistico non saprei... anzi!

Confesso che una colonna come Guerre Stellari l' ho conosciuta prima del film, la musica l' avevo ascoltata, il film non l' avevo visto. Quando ho visto il film ho detto: che caxxxx! o per lo meno la musica era notevolmente superiore al film e mi faceva aprire orizzonti molto meno banali, ma comunque il film dalla sua diceva qualcosa, ma solo nell' ambito del mero intrattenimento.
Ho trovato molto più interessante la saga di Star Trek, dalla prima serie sino ai film per il grande schermo e musica e scena andavano molto d' accordo. E' in quest' ottica che definisco alcune musiche americane (vedi Guerre Stellari...) come gadget del film stesso e non mettendone in discussione la qualità.
Edited 3 Ott. 2013 22:23
vin_roma 04-10-13 00.31
scusate... errore.
Edited 3 Ott. 2013 22:32
vin_roma 04-10-13 00.33
e so' due!!!

sbaglio tasto!

Scusate!
Edited 3 Ott. 2013 23:21
vin_roma 04-10-13 01.20
Gixson ha scritto:
...si sta cadendo nel solito nazionalismo tipico italiano: insistere nel definire John Williams un compositore di colonne sonore per filmetti hollywoodiani significa che non stiamo più parlando di musica ma stiamo facendo solo chiacchiere da bar.

Almeno questo io non l' ho detto... per me Williams è uno dei sommi del XX secolo. E' che purtroppo lavora in America dove l' idea di qualità si confonde col sensazionalismo, ma so' giovani... c' è da capirlo.
Comunque questi discorsi non li stai facendo con uno che con la musica ci chiacchiera al bar:

Gixson ha scritto:
Che poi, noi non siamo nemmeno all'altezza di dare un giudizio su Maestri di quei livelli.

qualcosina sullo scopo della musica a commento dell' immagine magari l' ho intuita...

Gixson ha scritto:
Il mio modesto parere si riferiva soltanto al fatto che per quanto mi riguarda, il "carattere musicale" dei compositori anglosassoni è più nelle mie corde rispetto a quelli italiani, e non che uno è più bravo dell'altro.

A parte le ovvie ragioni non sindacabili sul gusto personale direi che su questo non ci piove, le realizzazioni anglofone hanno nel confezionamento una marcia in più, ma solo sul carattere "energetico" ma non su quello artistico.
Sul primo fattore noi siamo carenti forse per cause anche economiche... chissà... ma anche per un retaggio storico: il bel canto è nostro e lo ritroviamo in molte composizioni e non ha bisogno di cannonate con l' orchestra per risultare affascinante e poi, a parte alcune cose degli anni '50 con Rota e pochi altri, non ci sono stati grossi compositori che hanno avuto le capacità o le occasioni per esprimere certe sonorità.

Successivamente il sound anni '60 era semplice, archi che cantavano, chitarra elettrica... P. Piccioni andava alla grande, negli anni '70 si facevano o film demenziali (Pierino & c...) o film molto impegnati e con pochi soldi e forse non c' era neanche bisogno di certe sonorità... negli anni '80 lasciamo perdere...
Chi è rimasto a far musica per film ad un certo livello sia qualitativo che economico è stato solo Morricone.

Gixson ha scritto:
A parte tutto... avete visto questo?

Ottimo! non li conoscevo. forma inconsueta ma che sa rendere bene lo spirito della cosa... mi piace molto.
E questa è la riprova che quando "artisticamente" si fa centro, anche un fischio o una semplice ocarina sanno portarsi dentro tutta l' espressione che la storia merita e in questo Morricone non ha eguali.

Edited 4 Ott. 2013 14:09
vin_roma 04-10-13 02.22
stasera è proprio no!
Edited 4 Ott. 2013 0:27
vin_roma 04-10-13 02.26
Gixson ha scritto:
E' godibile anche questo ... ma mi chiedo solo una cosa: il bassista che esegue il riff non riesce ad eseguire la sua parte senza staccare gli occhi dallo spartito, per fare un pezzo che conoscono tutti a memoria emo

Il riff che senti non lo fa il basso (anche se inquadrano lui) ma il chitarrista che è di spalle.
La tua domanda sul perché non si stacchino gli occhi dallo spartito per un riff "così conosciuto" fa sorridere... non stiamo parlando di una band che suona le stesse cose per tutta la tournée e oltre... stiamo parlando di orchestrali che suonano mentre leggono e quella parte, a scanso di equivoci, è bene leggerla oltretutto perché l' avrà vista si e no una volta il giorno prima in prova...
Comunque molto bello il video e direi bellissimo l' arrangiamento degli archi da 5'.15"

un' altra bella "botta" di John Williams e secondo me il caro compositore americano ha letto approfonditamente un nostro connazionale: ascolta l' inizio, poi vai a 36'.25" e infine a 47'.30" di un probabile sconosciuto... "trilogia romana"

Ovviamente tocca mettere in conto la qualità della ripresa audio che in J. Williams è più moderna e nettamente migliore...

Edited 4 Ott. 2013 15:15
Gixson 05-10-13 15.13
Sicuramente Williams si è ispirato a Respighi (che onestamente non conoscevo) almeno in quello che mia hai fatto sentire, anche se l'ispirarsi a compositori del passato è una prassi comune per tutti i compositori. C'è da dire che ciò a cui si ispira Williams nella Trilogia Romana è un "contorno", non è quello che rimane impresso e che ha fatto vincere tanti oscar a Williams.

Credo che, a parte i discorsi di "lato artistico", "lato musicale" ecc... che fanno parte di una considerazione soggettiva, se Williams e Morricone (discorsi stilistici a parte) non fossero stati in grado di scrivere quei temi immortali e universalmente conosciuti, ma si fossero "limitati" a temi banali, pur mantenendo le medesime armonie, arrangiamenti ecc... a quest'ora non saremmo qui a parlare di loro.

vin_roma ha scritto:
Comunque molto bello il video e direi bellissimo l' arrangiamento degli archi da 5'.15"


A proposito di archi: al minuto 1,22 mi piace parecchio...la violinista in mezzo emo visibile anche al minuto 5.15 emo


Comunque grazie al cielo che almeno abbiamo Morricone che ci porta oltre confine non con i soliti standard italiani come la lirica. Proprio ieri, cazzeggiando su you tube durante una pausa, mi è caduto l'occhio su una brava e bona cantante inglese (Joss Stone), che dal suo debutto, in poco tempo, si vede duettare con i miti della musica soul americana. Poi ho pensato alla nostra "soul girl" Giorgia (la Whitney Houston italiana) che al massimo duetta con Bocelli, ma che a detta di molti sarebbe tra le prime a livello europeo, e infatti... non la si vede duettare con nessuno che non sia italiano emo ... a volte ho come l'impressione che gli italiani hanno la tendenza a sopravvalutarsi un po'.
Edited 5 Ott. 2013 13:14
vin_roma 05-10-13 17.07
I prossimi due post sono lunghi...

sì, lo so che è quello da evitare nella comunicazione ma è una mia considerazione stimolata da Gixson sullo stato attuale della musica da noi in Italia.

Certamente sono le considerazioni di un mediocre, non un filosofo...
ma se avrete la pazienza di leggere e commentare sarò contento e continuerò ad imparare.
Edited 5 Ott. 2013 16:55
vin_roma 05-10-13 18.37
Gixson, devo ammettere che comunicare con te è stimolante, mi dai modo di farmi domande e di cercarne le risposte...

Il nodo dei tuoi discorsi è: la musica italiana è ai margini della comunicazione globale... ma (chiedo io), secondo te è per provincialismo o per linguaggio fisiologico?

E' vero che raramente siamo tra i big riconosciuti a livello internazionale e quando lo siamo, ci piaccia o no, lo facciamo con la nostra tradizione (Mr. Volare, Bocelli o il fu Pavarotti...) ma uno dei problemi del poco riconoscimento globale è sicuramente la lingua e il contesto geografico.
Quando la musica di consumo "spingeva" in tutto l' occidente da noi andavano Gianni Morandi e Little Tony, c' erano i musicarelli dove spesso Gianni faceva il militare... condizioni associabili al solo nostro contesto sociale perché dall' altra parte si andava in Vietnam causando ben altri risvolti culturali. Ma c' erano anche gli Area, la PFM (nel '73 entrò nelle classifiche americane... al 150° posto e non era male!). I Genesis a livello mondiale erano degli sconosciuti, sono in Italia trovarono un pubblico attento che li comprese e gli dette la forza di non chiudere l' avventura con i risultati che poi ci sono stati.

Il territorio è piccolo e la lingua pure poco conosciuta ma questo non ha impedito la nascita di personaggi grandi come Lucio Dalla o Battisti o De André. Io penso che all' estero non ci siano eguali e il problema è che non potevano comunicare fuori dai confini perché il territorio e il costume "ristretto" italiano non poteva essere compreso fuori ma l' intensità e la profondità musicale c' era tutta.

Mina secondo me è stata una cantante che avrebbe meritato molta più visibilità internazionale, i maestri di una volta: Canfora, Simonetti, Pisano, non avrebbero sfigurato in nessuno show a stelle e strisce... La vivacità di una Rita Pavone all' epoca incantò le platee americane..., con Alan Sorrenti lavorai appena dopo che tornò dal suo periodo negli USA e mi raccontava che Figli delle Stelle provocò il fenomeno molto americano di andare in giro con le stelline luminose in testa... come fenomeno italiano c' è da citare pure Benigni che ogni volta che è ospite nelle TV americane lascia il segno...

E' ovvio che una società più imponente detta legge e apre le strade, se da noi c' è un Benigni, in America ce ne sono 15... 20!

Non è che non veda le differenze tra l' Italia e le società anglofone, è che cerco di dargli una spiegazione non buttando via tutto a priori.

Quindi credo che non è questione di qualità ma di messaggio intrinseco. Noi abbiamo verdi colline e paesaggi addomesticati, per quanto se ne dica, da noi, grazie a millenni di uso del territorio, viviamo, come in molta parte d' Europa, in realtà "tranquille e sicure". Da altre parti è tutto più duro, il caldo tropicale è un' altra cosa, come il freddo in Canada, le distanze e le strade non sono quelle nostre e la gente vive e si muove su altri piani e con altre esigenze sociali e in questi contesti è difficile che si imponga un "Dedicato a te" de "le vibrazioni" con la passeggiata sui navigli... è una nostra realtà, anche comoda e troppo facile, ma per toccare certe corde all' estero tocca andare più su.



continua>>>
Edited 5 Ott. 2013 16:49
vin_roma 05-10-13 18.45
<<<continua

Ma noi non ci arriveremo, a parte l' Inghilterra e la Spagna che ancora godono delle conquiste (o "furti") culturali fatti nel mondo, noi siamo "la vecchia Europa", il nostro l' abbiamo detto sino al 1700/'800, poi c' è stata l' America ed ora (forse) l' estrema Asia orientale.

Perciò penso che sei vuoi essere la frontiera non puoi stare quì (mi riferisco anche al tuo 3d sul Songwriting), non c' è l' aria, non c' è lo stimolo.
Ma quì, e come in ogni altra parte del mondo, c' è una frontiera, forse la più importante, che è dentro di noi e che ha bisogno di essere ancora compresa e non serve né l ' America e né lo stare "al passo" dei tempi: tocca guardarsi dentro e quì noi abbiamo millenni di esperienza...

E' per questo che trovo Morricone più utile a questo scopo dello scintillante mondo Hollywoodiano (per quanto affascinante) di John Williams. E ripeto, lui mi piace molto, sono i contesti che spesso trovo non all' altezza.