Estetica strumenti seconda mano

michelet 29-08-13 00.26
Forse è un quesito non propriamente tecnico, ma che dovrebbe avere a che fare con il nostro criterio di scelta quando siamo alla ricerca di uno strumento appartenuto ad altri.

Quante volte è capitato di scontrarci ideologicamente con il concetto di "esteticamente perfetto" che è estremamente variabile quando si tratta di vendere/acquistare uno strumento.
Gli inglesi lo definirebbero "mint condition"
Voglio dire, quante volte è capitato che abbiamo creduto alle parole di un venditore e poi, una volta pagato e ricevuto lo strumento, ci siamo accorti che tanto "esteticamente perfetto" non era?
In quel caso abbiamo provato a contestare la non completa veridicità dell'inserzione, ma il venditore, seccato, risponde che si tratta di difetti estetici trascurabili e che quello che importa è il funzionamento dell'apparecchio.

Cosa ne pensate?
coccioline 29-08-13 01.01
Ciao Michele.

Personalmente, tendo a indicare eventuale presenza di difetti "fisici" nella strumentazione che voglio vendere, come peraltro chiedo sempre le foto dell'oggetto che voglio acquistare.

Alla fine, però, vado a privilegiare sicuramente il funzionamento interno e globale della macchina.

Certo, se a seguito delle mie pressanti domande al venditore e dalle foto ricevute, non mi viene palesato il difetto "estetico" un pò mi rode .....
michelet 29-08-13 01.42
@ coccioline
Ciao Michele.

Personalmente, tendo a indicare eventuale presenza di difetti "fisici" nella strumentazione che voglio vendere, come peraltro chiedo sempre le foto dell'oggetto che voglio acquistare.

Alla fine, però, vado a privilegiare sicuramente il funzionamento interno e globale della macchina.

Certo, se a seguito delle mie pressanti domande al venditore e dalle foto ricevute, non mi viene palesato il difetto "estetico" un pò mi rode .....
Ciao Filippo

Vedo che siamo dello stesso parere. Qualche mese fa mi è capitato di acquistare una MotU 828mk3 FW da un tizio della provincia di Ravenna che mi aveva assicurato un'estetica ed un funzionamento assolutamente ineccepibili...
Beh, non era così e questo mi ha fatto arrabbiare parecchio. L'esterno del rack aveva degli strisci dovuti principalmente ad incuria e non erano dei segni da inserimento in rack... emo
Pensa che c'era perfino il manuale tutto ondulato per essere venuto a contatto con dei liquidi. Spero che almeno l'interfaccia sia stata all'asciutto. emo
Quando l'ho chiamato per lamentarmi si è pure seccato... Ma vafff... Sarei stato pure sul punto di rispedire indietro l'apparecchio, ma dopo una accurata verifica mi è sembrato funzionante come l'altra acquistata in precedenza (peraltro con numero seriale più alto, quindi l'usato è più vecchio del mio acquistato nuovo...)

Le scheggiature le ho mascherate con un pennarello marker nero. Da lontano non si vedono, ma quando avvicini lo sguardo un po' te ne accorgi.

Il problema dell'acquistare usato senza vedere prima o vedere via fotografie è che bisogna fidarsi. E non sempre il criterio di giudizio è univoco.
Spike79 29-08-13 02.20
Anche io come criterio generale, do sempre preferenza al funzionamento generale dello strumento! Certo che grossi difetti estetici fanno girare le balle! Purtroppo quando si acquista a distanza e' facile incappare in certi episodi!
Ma tutto dipende con chi si ha a che fare! Se fosse una persona onesta dovrebbe menzionare sempre eventuali difetti estetici, che siano di poco conto o meno! Si è vero ti mandano le foto, ma che quasi sempre non mettono mai in evidenza i difetti, ti fanno vedere le parti tenute meglio e uno se ne accorge solamente al ricevimento della merce, quando ormai non ci puoi fare più niente!!!
Michele76 29-08-13 02.49
Io quando ho venduto il motif es6 ho parlato di "riga di pixel sul display" che inizialmente non avevo notato... ho perso una vendita (ho poi venduto dopo poco perché in condizioni veramente ottime) e probabilmente sono passato da non affidabile in quel caso, perché quando accesi la tastiera, il contrasto era troppo basso e vedevo questa riga di pixel che non c'è assolutamente con il contrasto al punto giusto... non era uno strano malfunzionamento "casuale" ma solo che per caso la rotellina del contrasto era stata abbassata e alla luce sembrava ci fosse una riga di pixel fissa accesa... per il resto preferisco vendere (e comprare) con scambio a mano anche facendo un viaggetto, per evitare sorprese, sia da parte dei venditori, che da parte dei trasportatori
michelet 29-08-13 10.12
@ Michele76
Io quando ho venduto il motif es6 ho parlato di "riga di pixel sul display" che inizialmente non avevo notato... ho perso una vendita (ho poi venduto dopo poco perché in condizioni veramente ottime) e probabilmente sono passato da non affidabile in quel caso, perché quando accesi la tastiera, il contrasto era troppo basso e vedevo questa riga di pixel che non c'è assolutamente con il contrasto al punto giusto... non era uno strano malfunzionamento "casuale" ma solo che per caso la rotellina del contrasto era stata abbassata e alla luce sembrava ci fosse una riga di pixel fissa accesa... per il resto preferisco vendere (e comprare) con scambio a mano anche facendo un viaggetto, per evitare sorprese, sia da parte dei venditori, che da parte dei trasportatori
A proposito della riga sul display.... emo
Mi fai venire in mente quella volta che fci un viaggio in treno ed in giornata fino a Bologna per acquistare un Roland Juno G.
Il venditore, una volta arrivato a destinazione mi dice che "si è accorto solo adesso" di uno striscio sul display emo A quel punto, cosa fare? Avevo già fatto il bonifico anticipato, quindi si sarebbe trattato di chiedere un rimborso istantaneo. Alla fine, un po' preso dalla fretta di ritornare, un po' perché lo striscio si vede solamente a strumento spento... me la sono messa via.
Certo, quello striscio non inficia assolutamente il funzionamento dello strumento, ma avrei preferito non ci fosse.
Michele76 29-08-13 11.30
E certo non fa piacere... o ha avuto la scarogna che gli è comparso all'ultimo davvero, oppure è sfortuna... sulla mia invece appunto col contrasto bassissimo si vede una riga più scura ma col contrasto "normale" non si vede nulla come al solito, infatti non ho risentito nessuno perché lo strumento è a dir poco perfetto...
Q4bert 29-08-13 11.50
Direi che i difetti estetici ci possono stare, piccoli e grossi, anche evidenti ammaccature, al limite. L'importante, secondo me, è che siano considerate e valorizzate onestamente nella trattativa.

Diverso se paghi "come nuovo" un oggetto ammaccato solo perchè il venditore ha fraudolentemente omesso i difetti. emo
LolloTanica 29-08-13 12.44
io invece spezzo una lancia a favore di chi gli strumenti li usa.

premetto che si parla solo di difetti estetici

se, e dico se, uno porta a giro in continuazione le tastiere è ovvio che cominciano ad apparire piccoli difetti estetici.

avere uno strumento usato in condizioni impeccabili indica due possibili spiegazoni:

-o uno non porta mai lo strumento fuori casa
- o è uno stramaniaco dell'ordine

io mi rifiuto di portare gli stumenti in pesantissimi flight case, mi rifiuto di trattare lo strumento come un neonato per evitare che lo chassis si graffi ecc.

e questo non perchè non tenga allo strumento, ma perchè è appunto uno "strumento" di lavoro, che come è normale si usura. sono pagato per portare sul palco questo strumento, e come se fosse un auto aziendale il costo dello stesso viene ammortizzato lavorando.

tutto questo per dire che è pur vero che uno strumento con difetti estetici sia meno gratificante all'occhio, ma spesso quando lo si tenta di rivendere sul mercatino la gente chiede sconti incredibili a fronte di sciocchezze estetiche, sciocchezze che con tutta probabilità procurerebbero anche loro se non suonassero la tastiera solo in cantina.

un classico: utenti di mercatino che per strumenti da 1000 euro te ne offrono 750 a causa di graffi sotto lo chassis (dovuti al reggitastiera) ecc ecc.

ciò significa che mi devo rassegnare: se uso lo stumento su un palco la prima volta che lo graffio perdo 300 euro di valore!!

dannata generazione della Apple! non importa cosa ci sia dentro, l'importante è che la mela sia bella luminosa, così quando andrò a far finta di scrivere il mio nuovo libro da starbucks tutti potranno vedermi!!!

emo ovviamente si fa per scherzare!!


ciao ciao
pentatonic 29-08-13 13.20
mi piace quando il venitore elenca, magari in modo un po' maniale, le possibili anomalie estetiche presenti. Mi sembra un sintomo felice di chiarezza e trasparenza.

Mi è capitato solo una volta di acquistare una muta Studiologic SL61, data per buona e sporca al punto da necessitare una pulizia fatta da un tecnico (trenta euro, più il viaggio) perchè i falsi contatti si sprecavano. E mi sono girate mica male.

mima85 29-08-13 14.11
michelet ha scritto:
Voglio dire, quante volte è capitato che abbiamo creduto alle parole di un venditore e poi, una volta pagato e ricevuto lo strumento, ci siamo accorti che tanto "esteticamente perfetto" non era?


Fortunatamente mai, anche perché prima di prendere uno strumento usato sono solito andare a visionarlo di persona, e prima chiedo sempre qualche fotografia nel caso non sia già presente nell'annuncio.

Le mie prime 2 tastiere le ho prese "alla cieca" (la Korg N5 e la Yamaha SY-77), e m'è andata bene, ma da allora ho sempre controllato lo stato dello strumento prima dell'acquisto.

L'anno scorso ho rinunciato ad un DX-7 a 150 euro vicino casa mia perché dopo aver visionato la fotografia non era così in buono stato come lasciava trasparire l'annuncio (c'era una vistosa ammaccatura sul pannello, cosa di cui l'annuncio non ne faceva menzione). Spezzo comunque una lancia al venditore, il quale dopo il mio rifiuto all'acquisto è rimasto gentile e s'è dimostrato comprensivo, e anzi ha pure accettato il mio consiglio di pubblicare la fotografia nell'annuncio, per evitare che altre persone restino "ingannate".

Ne ho poi trovato uno in stato veramente quasi perfetto a Milano, con 3 card incluse nel prezzo, per 180 euro. Ed è il DX-7 che possiedo ora.
coccioline 29-08-13 14.25
Ultimamente ho preso un casio px120, pari al nuovo: aveva solo due lievi graffi nello chassis. Venditore gentilissimo e pignolo che per evitare problemi con il trasporto, costruì un sorta di "bara" con i pannelli di Polipan (un isolante termico) che sigillò con schiuma poliuretanica.

Meno male che il piano lo aveva avvolto anche nel cellophane per imballaggi, poiché dentro l'involucro la catalizzazione del poliuretano ha creato una polverina bianca molto più fine del borotalco.

Ad ogni modo, per sicurezza, ho dovuto smontare comunque il piano e ho pulito tutto l'interno (ma non era assolutamente imbrattato).

Peccato che ho dovuto rivenderlo per l'incompatibilità con il GEM RP-X.....

tsuki 29-08-13 16.19
IMHO chi vende deve chiaramente descrivere le reali condizioni dell'oggetto.Infatti ci sono acquirenti che suonano prevalentemente live,on road per cosi' dire,ai quali in genere poco importa se lo strumento ha graffi e quant'altro,l'importante è che funzioni bene,lo usano come strumento di lavoro.Altri invece che lo usano per diletto puro,lo vogliono il piu' possibile intonso,per loro anche il minimo graffio è fastidiosissimo.Se il venditore fa' una descrizione accurata-magari con foto dimostrative-dell'oggetto,non si rischiano equivoci e dispute.Forse si perdera' qualche vendita,ma si evitano anche bisticci e dispute varie anche legali a volte:mi sembra l'attegggiamento,oltretutto,piu' serio. Ma tu te l'immagini l'amatore che vuole mettersi il DX7 sedicente "perfetto" come cimelio storico sul pianoforte ina salotto,e si ritrova con un catorcio che ha fatto 500 live e li dimostra tutti a suon di graffi e botte varie? E perforza poi uno s'incaxxa!!!
michelet 29-08-13 17.30
LolloTanica ha scritto:
io mi rifiuto di portare gli stumenti in pesantissimi flight case, mi rifiuto di trattare lo strumento come un neonato per evitare che lo chassis si graffi ecc.

Per quanto mi riguarda, sto attento ai graffi e difetti estetici visibili e marcati. Quelli che non vedo, perché in zone nascoste, oggettivamente non li considero.