Non conosco percorsi per il "pianobar". D'altra parte lo studio cosiddetto "classico" è quello che comunque forma e aiuta nell'ottica dell'approccio allo strumento. Il "problema" di chi fa solo uno studio di tipo "classico" è di estraniarsi troppo dal lato attuale dell'utilizzo di certi strumenti. Per il resto, la manualità e la formazione allo strumento si fanno comunque con quel tipo di studio. Comunque con quella tipologia di studio, che tu la incentri su scale di un certo tipo o su altre, il modo di studiare è il solito. E' un percorso che richiede tempo e come al solito, se sei seguito da una persona che fa queste cose e te ne fidi, devi seguire i suoi consigli senza voler bruciare le tappe e senza fare come quelli che dicono "si ma io vorrei fare questo..." che vogliono fare come vogliono e ottengono troppo spesso pochi risultati.
Sulla base dello studio "più o meno classico", che è la formazione,
questo volume secondo me è molto valido e la parola "solo" non è tanto intesa come realizzare degli assolo jazz ma piuttosto, indica il suonare in piano solo. Parte dal concetto di essere utilizzato da chi comunque il pianoforte lo sa già suonare almeno in maniera basilare e sviluppo i vari concetti di come realizzare gli accordi siglati sulle melodie, di come aggiungere il ritmo perché alla fine le tre componenti di melodia, ritmo e armonia sono la TRINITA' in un certo senso, di chi suona uno strumento con possibilità simili al pianoforte, dove, da solo, devi sintetizzare un po' tutte le funzioni di un'orchestra, quindi già questo ti suggerisce che comunque quello che è chiamato studio "classico", a livello di preparazione è ottimo, ma bisogna poi differenziare la "mentalità" dell'approccio alla musica.
Infatti come c'è il famoso "diplomato che suona solo con lo spartito", ci sono numerosi studenti in conservatorio che per passione si dedicano anche alla "mentalità" della cosiddetta musica leggera e dunque sono avvantaggiati su questi versanti. Poi c'è chi "capta" certe informazioni perché è più portato di altri e chi queste informazioni non le ha nemmeno mai intraviste, anche perché non c'è l'interesse personale.
Chiaramente non bisogna mai strafare, ma partire sempre dalla massima sintesi che funzioni bene. Se poi per pianobar intendi tu che suoni il pianoforte e canti, è leggermente diverso dal pianobar dove suoni il pianoforte solo, però le "basi" e la "mentalità" sono le stesse. Lo studio dei pezzi e degli esercizi è sempre ottimo. Ovviamente se vuoi avvicinarti al blues devi dirigerti su quel "linguaggio" e studiare i suoi licks cosiddetti e lo stesso vale per ogni "genere". Imparare un "genere" è il concetto di imparare una lingua, tempi compresi. Ovviamente si apprende bene quello per il quale ci sentiamo predisposti, quello che ci piace ascoltare.
Il musicista che fa "tutto bene" non si vede molto spesso, è una bestia rara