Serrejazz

greg 14-08-13 01.05
In località Serre come ogni anno da molti anni si svolge una settimana circa di eventi musicali, diciamo Jazz e dintorni. Quest'anno oltre a tanti artisti di fama ci è capitato Mario Biondi e sono salito ai piedi dei bellissimi Alburni per godere di una serata davvero magica e speciale. Bella musica, bravissimo Mario e gruppo di valenza internazionale, composto da molti musicisti della mia terra (nel salernitano) e devo dire che troppo spesso i luoghi comuni sono un maleficio, non ultimo, nel campo musicale. Non mi sbaglierò, cercando di condividere con qualcuno di voi codesto evento, nell'affermare che se la medesima situazione fosse stata correlata con nomi di musicisti americani e Mario tinto di colori scuri, si sarebbe gridato al miracolo musicale. Ora, non voglio assolutamente affermare che non ci sia di meglio e non starebbe certo a me ad affermarlo (chi mai sono io a poter giudicare!!!); è fuori dubbio però che siamo al cospetto di una delle migliori situazioni musicali italiane nel suo complesso: francamente dopo aver sentito il "SunTour" di Mario mi verrebbe difficile ed improponibile un confronto con altri artisti italiani e non.
Qualche pecca era sicuramente nell'audio iniziale, ma si sa come sia difficile in un campo di calcio di periferia riuscire ad azzeccare subito il setup ideale, soprattutto dopo che il campo si era gremito di persone, cosicché l'inconfondibile voce di Mario risultava più sottile (obrobrio!!) mentre la musica (soprattutto l'eccellente sezione fiati) predominante. Ma con lo scorrere dei primi brani la regia ha raddrizzato il tiro e molte cose sono andate al posto. Non voglio stare qui a sparare elogi e fare la lista dei musicisti, straordinariamente amalgamati. Ma da pseudo-tastierista mi andrebbe di soffermarmi principalmente sul set che proponeva Ciro (ex Neri per Caso? boh, se qualcuno lo sa mi riferisca, grazie), Xilofono, Rhodes, piuttosto malandato, ma musicalmente valido ancora. Voyager Minimoog, Un Nord electro che non saprei dire di quale serie fosse, e suppongo una Motif Yamaha, mi è parso di riconoscerne gli strings.
Bravo, veramente nel gestire il tutto. Ma ancora una volta mi chiedo ( chi condivide le mie indegne elucubrazioni in loco lo sa) se davvero sia così difficile utilizzare un vero Hammond, affittandolo o rendendolo da qualche ditta specializzata portatile o quasi, poiché una simile musica possa essere secondo me non valorizzata musicalmente dagli strumenti veri con cui è stata concepita. Non capisco allora lo Xilofono ed il Rhodes, sicuramente più portabili rispetto anche ad un A100, ma io non riesco ancora a capire perché 40 e passa anni orsono i DikDik usassero un B3 per un semplice assolo di "Senza Luce" mentre ora, con tanta tecnologia per il trasporto si renda difficile se non impossibile per Mario Biondi mettere a disposizione dei suoi musicisti la possibilità di svisare su di un'autentica waterfall Hammond.................. sono un ingenuo?.......................
Ma ancora braviemo
greg 14-08-13 01.11
greg ha scritto:
setup ideale

Perdono; naturalmente ci siamo capiti, volevo dire soundcheck...............
chiedo venia.