La matematica (anzi la fisica) è questa:
un campione stereo è ottenuto
con 2 (per semplicità, in genere sono più di 2) microfoni,
che catturano il suono al lato destro e sinistro del centro.
In genere si tratta di sorgenti asimmetriche (ad es. piano, hammond con leslie)
per cui il segnale parte da una distanza diversa rispetto ai due microfoni
e quindi arriva in tempi diversi;
ad esempio il piano a coda, sulla corda bassa, arriva prima al microfono di sinistra
poi a quello di destra; si tratta di tempi piccolissimi (microsecondi), ma sufficienti
a creare una differenza di fase (cioè dei ritardi)
tra i due segnali elettrici generati dai microfoni.
Tale differenza di fase diventa importante nella gamma media e alta dello spettro.
Se si sommano rozzamente questi due segnali, tramite mixer "tutto a centro"
o collegamento a Y, si sommano due segnali sfasati, per cui il segnale risultante
sarà alterato, in maniera non omogenea rispetto alle frequenze;
in punti in cui la differenza di fase è alta,
si può arrivare anche alla cancellazione totale del segnale in quegli istanti;
il risultato sono dei buchi di frequenza, uno spettro a macchia di leopardo.
La situazione, in casi in cui si cattura anche il suono ambientale,
o lo si ricrea artificialmente, a causa dell'alta
asimmetricità delle riflessioni è ancora peggiore.
Quindi come si fa a ottenere un segnale mono ?
Semplice, o si dispone anche di un campione mono,
fatto con 1 solo microfono (molti strumenti lo hanno)
oppure si prende solo uno dei segnali, in genere il Left,
adattandolo eventualmente con correzioni di bilanciamento e frequenza:
questo avviene (dovrebbe !) in genere nell'uscita MONO degli strumenti
(non la somma L+R, quella è solo una dicitura per intendere mono).
Edited 30 Giu. 2013 17:14