In questi giorni penso spesso alle motivazioni che spingono al "saluto".
Io ammetto di non essere una persona che ispira "simpatia" al primo sguardo, però nemmeno sono scortese e sgarbato. Quindi quando arrivo al lavoro, dò SEMPRE il buongiorno.
Noto con dispiacere che i miei colleghi fanno molta fatica a fare altrettanto, e rispondono perché interpellati, non per il piacere di farlo. Certe volte non rispondono affatto, e altre lo fanno forzatamente, a denti stretti.
Se sono impegnati davanti al pc o su un macchinario, sembra quasi che li si stia disturbando.
Se invece arriva il fornitore o l'agente di commercio, eccoli tutti sorrisi e smancerie.
O se li vedi in giro con i loro amici più cari, capisci che se vogliono, sanno essere gentili.
Ma il saluto non è una forma di cortesia, che ti insegnano mamma e papà fin da piccolo?
Magari questi stessi stronzi
(scusate, ma non trovo parola
meno indicata) si scandalizzano se un bambino non saluta, ma io comprendo di più il bambino distratto che l'adulto scortese.
Ho sentito più di un collega, tornato da una vacanza ai Caraibi o da un viaggio di lavoro in oriente, decantare la cordialità e la socievolezza di quei popoli, e di come siamo smorti noi italiani.
Beh, ma salutare la mattina, almeno? Pirla!