Volume o dinamica?

lucabbrasi 13-05-13 10.15
...scusate, ma chiedo aiuto per dipanare un quesito che sta pericolosamente sorgendo dentro il gruppo.
Sabato, serata live. Fai il sound check, pare vada tutto bene o quasi.
Sali sul palco, zac...la solita corsa ad alzarsi in monitor perchè non si sente un tubo.

Io do la colpa al tecnico.
Altri parlano di "dinamica" che non riusciamo a dosare.
Io, per la verità, suono sempre con le due mani, non tocco volumi, e magari si, in certe occasioni, dei suoni synth escono più di altri, ma è una cosa voluta.

La dinamica secondo me è suonare certe note in certo modo, alcuni accordi pieni o minimali a seconda delle situazioni canore. Badate., non è certo che pigio sui tasti allo stesso modo.
Ma, dico io, in un gruppo che dovrebbe far del groove il proprio credo, più di tanto, a livello volume, non puoi fare. Se c'è un lead c'è un lead, punto. Posso fare qualcosa col piano elettrico, ma nemmeno più di tanto.
Un batterista difficilmente potrà, all'interno dello stesso pezzo, picchiare meno o di più. Idem per altri strumenti.
Se la voce non si sente...ehhhh, colpa del tecnico, dico io, non di noi altri. O sbaglio?
La domanda è: mi definite per bene volume d'esecuzione e dinamica? per me ci sono delle differenze sostanziali...'sta cosa mi sta a perforà il cervello, perchè francamente concepisco male un esecuzione a "sinusoidi" abbastanza distanti....
maxpiano69 13-05-13 10.28
Per me il Volume di esecuzione é la media (il valore medio) dell'intensitá sonora prodotta, mentre la dinamica é la differenza tra il valore massimo e minimo della stessa (ovvero tra il "pianissimo" ed il "fortissimo")

Chiaramente le due cose sono correlate e dipendono anche dal genere che si suona (ma anche se prendi un pezzo come Smells Like Teen Spirits dei Nirvana ti accorgi che nelle varie parti la dinamica é diversa)

Sarebbe buona cosa che giá in sala prove una band si abituasse a suonare al volume giusto, che é quello che fa si che ognuno possa sentire bene sia il proprio strumento che quello degli altri, inclusa la voce che (in una band che fa pezzi cantati) dovrebbe sempre stare in primo piano (assoli strumentali a parte).

In live spesso, almeno nella mia esperienza, il problema dei volumi elevati (che uccidono la dinamica) nasce da un cattivo monitoraggio, che spinge a suonare piú forte per potersi ascoltare, proprio come hai detto tu. Quindi attenzione a dedicare al suono "on stage" (monitor) la stessa cura che si dedica a quello che va verso il pubblico

Ci sono poi poi peró cuni strumenti che hanno escursioni dinamiche maggiori a paritá di volumi impostati (nell'ordine batteria, chitarra/basso, tastiere) e se l'esecutore non é disciplinato il rischio di fare il sound check facendo i "bravi bambini" per poi suonare ben piú forte durante il concerto, mandando a pallino il mix, é garantito.
Un buon sound check andrebbe fatto suondando ai due estremi della dinamica (il brano piú "tranquillo" e quello piú "loud", senza barare...) in modo che il fonico possa capire cosa aspettarsi e fare delle regolazioni giuste, per garantire un volume di esecuzione corretto in entrambi i casi e quindi in quelli intermedi.

Piú facile a dirsi che a farsi? Spesso si purtroppo...
Edited 13 Mag. 2013 11:52
lucabbrasi 13-05-13 10.45
...ok, ma quello che dico io: un batterista, per es, non può dare un colpo di rullante più basso o più alto nello stesso pezzo. Questa non è dinamica, ma sarebbe un effetto "radiolina vicino all'orecchio, radiolina staccata dall'orecchio"....

la dinamica, secondo me è: il batterista durante il cantato tiene il tempo regolare, i fill li fa quando richiesti.
Il pianista accompagna con accordi minimali durante il cantato, poche note magari rivolte, e si apre maggiormente durante un chorus.

E per me il volume deve rimanere uguale in entrambe le circostanze...altrimenti, ripeto (sarà una mia impressione) si ottiene quell'effetto radiolina di cui sopra che non ha senso..
filigroove 13-05-13 10.55
Il volume è il volume, la dinamica è la differenza tra il minimo e il massimo. Ma il tuo problema è una cosa comune soprattutto per i principianti, ma anche per i più esperti. Spesso è un fatto di dinamica, nel senso che i musicisti quasi sempre per un fatto emotivo, in serata spingono di più che in sound check, per lo stesso motivo per il quale le esecuzioni vengono mediamente più veloci che in prova. Poi, sempre per un fatto psicologico, non ci sentiamo più nelle spie. Sono elementi su cui lavorare in saletta.
Purtroppo il tutto questo il tastierista è quasi sempre il più sfigato perchè gli strumenti digitali, ai quali ormai siamo rassegnati, hanno relativamente poca dinamica e la malaugurata abitudine a sparire nel mix. Aggiungi a tutto ciò la scarsezza di mezzi e di abilità dei fonici nei piccoli locali, nonché la dimensione ridotta del locale stesso, che costringe i musicisti ad ammassarsi di fronte al massimo a due monitor, se va bene, e il gioco è fatto.
Avere ognuno il suo ampli vicino e riservare i monitor alle voci è una buona cosa, ma soprattutto, so che può sembrare una cazzata, ma mantenere una certa calma tutti e senza appparire freddi è molto difficile e altrettanto importante.
In bocca al lupo.
Edited 13 Mag. 2013 10:12
filigroove 13-05-13 10.59
@ lucabbrasi
...ok, ma quello che dico io: un batterista, per es, non può dare un colpo di rullante più basso o più alto nello stesso pezzo. Questa non è dinamica, ma sarebbe un effetto "radiolina vicino all'orecchio, radiolina staccata dall'orecchio"....

la dinamica, secondo me è: il batterista durante il cantato tiene il tempo regolare, i fill li fa quando richiesti.
Il pianista accompagna con accordi minimali durante il cantato, poche note magari rivolte, e si apre maggiormente durante un chorus.

E per me il volume deve rimanere uguale in entrambe le circostanze...altrimenti, ripeto (sarà una mia impressione) si ottiene quell'effetto radiolina di cui sopra che non ha senso..
Sono entrambi effetti dinamici. Ma il primo non è molto adatto al genere che fai che in effetti gioca su pieni e vuoti piuttosto che su esecuzioni particolarmente dinamiche.
giannirsc 13-05-13 11.35
a parte gli ottimi interventi, c'è da prendere in considerazione il famoso virus che attanaglia inesorabilmente chitarristi e bassisti...mentre suonano si alzano di volume...è più forte di loro..e se gli fai notare che il gain dell'ampli è passato da 3 a 8, ti diranno che non é vero..
lucabbrasi 13-05-13 11.42
...ma, vedi Gianni, ti dirò: non siamo una band di questo tipo, anzi. Si sta raggiungendo il parossismo opposto, cioè il virus del...jazzista. "piano, piano, suona più piano", quando invece un pezzo che ha groove necessita anche di dinamiche e volumi sostenuti...
maxpiano69 13-05-13 12.01
@ lucabbrasi
...ma, vedi Gianni, ti dirò: non siamo una band di questo tipo, anzi. Si sta raggiungendo il parossismo opposto, cioè il virus del...jazzista. "piano, piano, suona più piano", quando invece un pezzo che ha groove necessita anche di dinamiche e volumi sostenuti...
Il groove necessita e si nutre di dinamica (si) e di timing, non di volume emo

Il volume deve essere adeguato alla situazione (piccolo club, grosso pub, all'aperto, etc..)
Edited 13 Mag. 2013 11:51
giannirsc 13-05-13 12.07
ok luca, ma se al check è tutto ok e poi non vi sentite, vuol dire che al check suonate diversamente...non credo che il fonico si metta a toccare impostazioni fatte in precedenza solo per divertirsi..
filigroove 13-05-13 12.11
Quindi, se ho ben capito, imputano a te il problema dinamica. Bisogna trovare il giusto mezzo, rimanendo consapevoli che se stai suonando funk non lo fai per far sentire quanto sei ganzo a suonare la scala alterata di Db, ma per far muovere la gente. Perciò un po' di volume senza esagerare ci vuole, anche per creare il giusto mood.
ettore_duliman 13-05-13 14.25
direi che i primi interventi di filigroove e maxpiano definiscono correttamente i termini del problema

il volume è la sensazione di "forza", di pressione del suono, la dinamica è la distanza fra il volume minimo e massimo nella stessa canzone

di solito volume e dinamica vanno poco d'accordo, l'esempio più semplice sta nella differenza fra la musica classica e il rock: se quando ascolti un cd rock regoli la manopola del volume a 5/10, quando ascolti un cd di classica, per sentire lo stesso livello di volume regoli la manopola a 8/10 (altrimenti non sentiresti i pianissimi)

se poi vai a guardare la forma d'onda con un programma di editing audio, nel rock vedrai un unico blocco quasi rettangolare dall'inizio alla fine del pezzo, nella classica vedrai una moltitudine di picchi e valli

la dinamica è importante perché è emozionante, ma è anche molto in disuso purtroppo, e non è indicata per tutti i generi

ormai le uniche variazioni dinamiche si sentono nelle intro e nei finali

un pezzo con molta dinamica potrebbe essere wasted time degli eagles, nel metal e nel punk invece la dinamica praticamente non esiste

quando dici che un batterista non può picchiare sul rullante in modo diverso durante lo stesso pezzo: ebbene sì, la dinamica è proprio quella (ma non è detto che sia opportuna o necessaria in tutti i generi)

ma effetti dinamici si ottengono anche riempiendo o svuotando una parte: solo cassa e rullante piuttosto che un fill di tom e piatti

---

poi il discorso sulla guerra dei volumi sul palco per me è un'altra cosa, c'entra poco con l'attenzione alle dinamiche

cosa intendi quando dici che c'è la corsa ad alzare i monitor? che fate segno al fonico di alzare? che vi chinate dietro le spie e ne alzate il livello?

quanti monitor usate?

e nei monitor cosa c'è? solo voce e tastiera oppure anche chitarre e batteria?

se c'è solo un monitor sul palco, magari con tastiera e 2 voci, è chiaro che durante il ritornello ognuno cercherà di suonare e cantare più forte per sentirsi e coprire gli altri, e chitarra e batteria faranno altrettanto

purtroppo sui palchi piccoli non c'è mai il tempo di sistemare 3 o 4 monitor personali con le opportune regolazioni

quando filigroove diche che il soundcheck si fa ad un volume più basso questo è vero. motivo psicologico? probabile, è un'opinine molto diffusa

cmq la colpa non è mai della tastiera: durante il soundcheck il fonico ti chiede di dargli il tuo suono più alto, egli lo imposta a 0 db e quello sarà il tuo volume massimo, per il resto della serata non potrai più modificare quel livello (altrimenti andresti in distorsione)

chitarre e batteria invece possono alzarsi di volume in modo indipendente, non solo regolando il volume master, ma anche picchiando o premendo di più sui rispettivi strumenti

perché questo succeda rimane un mistero, direi che l'analisi di filigroove è la più credibile (anche sulla velocità di escuzione)

comunque chitarra e basso durante un concerto non devono mai modificare il loro volume master, a meno che non sia il fonico a richiederlo per qualche aggiustamento (il pubblico assorbe il suono, certe frequenze più di altre, e le regolazioni fatte durante un soundcheck senza pubblico dovranno essere sempre modificate un po')

ettore_duliman 13-05-13 14.26
poi c'è da aggiungere che i volumi sul palco sono quasi indipendenti da ciò che sente il pubblico

se anche alzate il volume dei monitor sul palco, non è detto che il pubblico se ne accorga, né che la tastiera sparisca dal mix: ciò dipende dal fonico, e il tastierista sul palco non può farci nullla

può succedere che il tastierista non si senta sul palco, che si arrabbi convinto che nessuno abbia sentito tutte le parti sue preparate con tanta cura, mentre invece il pubblico ha colto ed apprezzato ogni nota

come pure vale il viceversa

per chitarra, basso e batteria è diverso, soprattutto nei piccoli locali dove questi strumenti non vengono microfonati (o al massimo cassa e rullante), la percezione del musicista spesso corrisponde a quella del pubblico

io ho una mezza intenzione di acquistare un registratore zoom, tipo l'h1, montarlo su un'asta lontano dal palco, per poi riascoltarmi il live, cercando di capire cosa ha realmente sentito il pubblico, e cercando di riconoscere le differenze fra le mie percezioni sul palco e quelle appunto del pubblico
orange1978 13-05-13 15.36
purtroppo la storia del "mi sentivo nel soundcheck ma nel concerto no" è un classico, da fonico anche live (diciamo un 200 volte) per esperienza posso dire che quasi mai dipende dal sound engineer....non dico luca che sia colpa vostra, per esempio l'anno scorso quando ancora facevo live, ebbi una discussione con un tastierista proprio perchè si lamentava che durante il concerto non sentiva piu, poi sentiva troppo, mi accusò di aver messo i monitor in post fader adirittura (figurati), alla fine qualche giorno dopo scoprimmo l'arcano...la spia andava in protezione, o sa il cazzo, era diffettosa, il volume da solo si alzava a livelli osceni e spariva....purtroppo non era mio l'impianto e quindi non potevo farci nulla, non avrei avuto nemmeno il cambio durante il concerto.

quando lavori come me sotto altri, spesso delle grandi teste di cazzo che comprano le cose senza sapere, che non ti ascoltano, quando insomma si lavora con gli ignoranti e non si è coesi problemi del genere sono all'ordine del giorno....quante volte dissi al mio "titolare" di piantarla di mettermi 3 band a serata, perchè erano ingestibili, ma lui niente....diceva sisi, hai ragione, d'ora in avanti una sola....poi al venerdì successivo ne avevo 4 e in una sola serata.

il problema è che non avevamo un impianto tale da gestire 40 canali, quindi era impossibile tenere tutto a posto nel soundcheck, e io dicevo "non serve fare il soundcheck prima, facciamolo a ogni band 10 minuti prima che iniziano":......niente, come parlare al muro!
io facevo il soundcheck, poi arrivava un altra band....e dovevo rifare il soundcheck! annullando le impostazioni del precente! e non bastava segnarsi la posizione dei livelli o degli aux, perchè era tutto diverso, i GAIN dei microfoni, gli ampli, la cosa migliore sarebbe stata avere tutto indipendente, ma serviva un impianto almeno con 32 ingressi.....niente, poi durante il concerto dovevo ricordarmi i gain etc....e affidandomi al total recall cercare di ricostruire il tutto, ma era una stronzata....solo che vallo a spiegare a chi dovrebbe capire ma non capisce un cazzo e vuole organizzare le cose al posto tuo.

Poi ci sono i cosidetti pericoli a cui ogni fonico è sottoposto, ecco la lista compilata dopo anni di esperienza.

-amica zoccola succhiapene del chitarrista, pericolossissma.....la sua specialità è, finito il soundcheck, di andare dal chitarrista mostrandogli il pelo dalle mutandine mentre gli dice "come siete bravi, però la chitarra non si sentiva"; e cosi il chitarrista, preso da un euforica tempesta di ormoni, passerà il suo gain da 2/2.5 a 3 e oltre, che per un ampli da 100watt o anche un semplice ac30, significa devastare tutto il lavoro, classico visto decine di volte.

-amico fonico, su dieci concerti almeno nove volte lo incontri, gia rompe i coglioni al soundcheck, "sento gli 800hz alti", oppure "quando lavoravo per vasco mettevamo il mic della cassa piu al centro, sento troppa punta cosi", oppure "i medi sono impastati, sento poco la voce" (indossando il cappello di lana fin sotto le orecchie, magari se te lo levi i medi li senti....", pericolo per tutti i fonici.

-cantante riconglionita, che fine concerto dice che non ha sentito niente dalla spia, e io domando "ma al soundcheck non mi hai detto nulla", "eh no è che mi aspettava la mia amica fuori per fumare e avevo fretta", esiste anche nella variante "mi aspettava il mio boy per un suflone in macchina", oppure "avevo sete e avevo fretta di bere".
filigroove 13-05-13 15.48
Ahahah! Tutto verissimo! Un leggero OT: tastieristi, non compratevi mai l'impianto e non vi offrire mai di sistemare i suoni della band o rischierete di rimanere in questa trappola per sempre! emo
orange1978 13-05-13 15.51
ora veniamo al tuo problema.....le ragioni possono essere un cattivo funzionamento del monitor, puo capitare purtroppo che certe casse scaldandosi cambino il livello, in quel caso cè ben poco da fare, se non sostituirla e mandarla in assistenza o buttarla via, a me è capitato qualche volta, casse che dopo 1 ora andavano in protezione, e quindi durante il soundcheck tutto perfetto, durante il live un disastro, si spegnevano (esempio fatto prima).

altro problema, uso scorretto degli aux in modo post fader anzichè prefader....vuol dire che se ti metto le mandata in modo post, magari per una svista non me ne rendo conto (molti mixer hanno ogni aux per ogni canale selezionabile in pre o post) se andrò a modificare il fader, automaticamente modificherò il livello in proporzione nella mandata aux, quindi se la tastiera in un assolo è troppo alta per il pubblico, e io ti abbasso di due dB, il risultato sarà che anche nella tua spia sarai abbassato! cosa da evitare, per questo si usa la modalità prefader, per poter dare al sound engineer la possibilità di regolare i fader durante il concerto, di mixare insomma, senza modificare minimamente il mix dalle spie.

nei concerti importanti addirittura non si usa nemmeno questo sistema, si ha uno splitter che divide i segnali a due o piu mixer, il mixer da palco che serve appunto per gestire il mix dei musicisti, e quello FOH (front of house) che regola il suono per il pubblico in maniera totalmente indipendente, e a volte il mixer per il broadcasting (trasmissione via radio e/o tv) e quello per il recording (registrazione eventuale del concerto), ognuna di queste applicazioni richiede un mix ad hoc, e l'unico modo è splittare il segnale dei mic su diversi mixer e trattarlo a parte.

mi sembra strano però che il fonico abbia commesso un errore cosi banale, cioè di invertire da pre a post, puo anche succedere ma di rado.

sulla dinamica, la dinamica è la differenza tra segnale piu debole e segnale piu forte, è "volume" in pratica, ma è il volume relativo, è bene in contesti "pop/rock" che la dinamica non sia mai troppa, ragione per la quale si usa la compressione su quasi tutti i canali, in contesti tipo trio jazz acustico invece si puo tollerare una dinamica molto piu elevata ma si lavora anche a volumi ben diversi....è una cosa che bisogna imparare a curare, gia in sala prove.

ad esempio luca, ti consiglio con la pc3 nella pagina output, di farti i tuoi suoni cercando di avere piu o meno lo stesso volume per tutti, tranne in casi particolari, in modo da non avere sbalzi notevoli nel brano....cioè un rhodes che spara a 1000 e poi un hammond che non si sente nemmeno, questa cosa andrebbe verificata live, il massimo sarebbe una bella sala prove con un fonico, e in due ore mettere a posto i livelli che poi saranno sempre quelli, ma sono sicuro che gia lo fai tu, quindi non credo il tuo problema derivi da questo, anche se purtroppo in contesti "Piccoli" come il tuo, quando non cè un organizzazione dietro tipo jamiroquai, non è semplice regolare queste cose, e cmq ho visto problemi del genere anche ai concerti tipo di jamiroquai! figurati in un locale piccolo.....ricordo un concerto che c'era il moog di cosmic girl alle stelle, al primo ritornello era inascoltabile, copriva addirittura la voce tanto era alto, poi all'ultimo ritornello si è abbassato al livello corretto, stando nel mix....quindi vedi.....
Edited 13 Mag. 2013 13:53
vin_roma 13-05-13 16.14
Sono fresco fresco da un' ennesima incazzatura con i service o come tali si autodefiniscono perché oramai, nelle piccole/medie situazioni, si trovano solo approssimativi dopolavoristi che riescono pure (chissà come... emo) a prendersi gli appalti fissi con i comuni... al punto che al momento dell' ingaggio ti viene "bonariamente" consigliato di non portare il tuo... che italiaccia! ma lasciamo perdere...

Credo che appena scaricata la roba dalla macchina (sono appena tornato dalla serata di ieri) aprirò l' ennesimo 3d sulla questione.

Comunque, come detto molto bene in alcuni post precedenti, volume, nella sua forma più o meno costante, e dinamica sono cose diametralmente opposte. Un sound pompato o un groove bello teso non hanno niente in comune col definirli "dinamici", se lo fossero si perderebbe la loro essenza fondamentale: il tiro e l' appoggio che possono offrire.

Ciò che frega sui palchi è l' impeto con cui si suona che nel soundcheck non è mai al massimo per questioni fisiologiche e questo frega matematicamente i tastieristi perché i suoi livelli dipendono al 90% dai potenziometri mentre chitarristi, bassisti e soprattutto batteristi hanno comunque un vasto margine di presenza sfruttando la pressione sullo strumento.

orange1978 13-05-13 16.38
nel soundcheck infatti bisogna SUONARE e non perdere tempo, folleggiare, guardare il culo della cantante e cose simili che sono all'ordine del giorno, del tipo "ma si, anche se non si sente benissimo va bene poi durante il concerto ci guardiamo", cazzate.

bisogna affrontare con serietà la cosa, ma serve un gioco di squadra, il buon risultato dipende dalla collaborazione tra tecnico e band, bisogna collaborare entrambi per regolare al meglio l'impianto in modo che la band possa sentirsi bene e suonare al meglio, e il tecnico del suono essere nelle condizioni di poter fare il proprio lavoro con successo.

ma spesso non è cosi, succede il contrario, tu imposti il soundcheck ma qualcuno che vuole fare la star come sempre comincia a scherzare, a prenderti per il culo, ci sono band di esaltati 16 enni o anche piu grandi che gia si credono i coldplay e che mentre parli non ti ascoltano, ridono, fanno "ehhh? e ridono".....poi come sempre arriva l'amico "fonico" a rompere i coglioni prima ancora che tu abbia impostato i fader del mix, e via cosi....in questo modo si fa una grande confusione ed è garantito quasi al 100% che verrà fuori un disastro.

se invece tutti imparassero a stare al loro posto, a fare il proprio lavoro lasciando fare agli altri quello che non è di loro competenza, tutto si risolverebbe in un attimo, purtroppo con i dopolavoristi spesso succede il contrario.

è questa una delle ragioni per le quali io non amo il live, mai amato....cè quasi sempre da litigare, discutere, a volte pure con la tua organizzazione! che durante la settimana leccano il culo "eh tu sei un genio, tu sei qui, ah tu sei il migliore...." poi quando cè l'evento gli dici cosa fare e ogni roba "ma senti, e se facessimo cosi invece?" ......e se te ne andassi a fare in culo tu e la tua merda di organizzazione? emoemo

allora se dici che io "sono un genio" e sinceramente nessuno te lo chiede, allora a maggior ragione ASCOLTAMI, se ti dico di collegare cosi, di fare cosà, etc.....ci sarà un motivo, invece no, come parlare al muro, poi quando come sempre avevo ragione io, ci discuti, litighi, ed ecco...."hai ragione, io non capisco nulla purtroppo, la prossima volta fai come ritieni giusto...."; una settimana dopo stesso copione.....e allora vaff.

in studio invece è diverso, li nessuno puo mettere il becco, se vieni fai come dico io altrimenti quella è la porta, ma in studio è tutto piu tranquillo (insomma), male che vada se cè un problema le ore che abbiamo perso non te le conteggio, ma in live invece bisogna agire e alla svelta, non cè mai troppo tempo per pensare.
Edited 13 Mag. 2013 14:45
lucabbrasi 13-05-13 17.04
...avevo, infatti, cercato di impostare i livelli per bene. Tenete conto che ho la Kurz da pochi giorni.
L'ho fatto praticamente solo in casa, con un paio di cuffie neutre (utilizzate, per altro, anche per altre tastiere: pertanto sono le mie "NS10", va....). E in sala prove (che ormai conosco) non mi pareva andassero maluccio...

Ma ci credete che per me è un DRAMMA passare da una sala all'altra, da un impianto all'altro? Il problema mi pare nasca sulle medie.
Improvvisamente pad eterei e fluidi (che sento cmq bene in cuffia) scompaiono dal vivo, escono fuori bells che tenevo a metà volume...il "corpo" dei suoni scompare misteriosamente....e considerate che devo stare "in mezzo" ad altre frequenze come una chitarra (deleteria per le mie, di frequenze), un sax e una voce...

ora stasera ricalibrerò ancora, ma non è un fatto di volumi: è proprio che certe frequenze, sonorità, come cavolo definirle non so, che...in certi casi "escono", altre no.
orange1978 13-05-13 17.20
certo, alcuni suoni che magari in cuffia sembrano inascoltabili poi escono meglio nel mix, altri che in cuffia o sentiti da soli suonano meravigliosamente, si perdono nel mix.

l'ideale sarebbe poter registrare qualche prova/concerto, e vedere come rendono certi suoni, si possono avere delle sorprese, questo fenomeno si chiama "efficacia sonora" dato dal mascheramento delle frequenze, e non dipende dai gusti, ragione per la quale quando si parla di synth è difficile dire cosa va bene e cosa non va bene, un suono isolato infatti è difficile definirlo "buono" o "scarso", a volte si sentono delle patches che suonate fanno schifo, sembrano metalliche e poco dinamiche, poi abbinate a una parte midi giusta in un arrangiamento, tac....si siedono perfettamente tra le chitarre e il resto.

è un discorso di frequenze certo, non di volumi, la cosidetta "presenza" di un suono, di una voce o di una chitarra in un disco rispetto a un altro, non dipende solo da come nel mix hanno regolato il bilanciamento dellla traccia (pan pot e volume) ma dal suono stesso.

solo che nel live è ancora piu difficile perchè in studio si puo isolare la traccia e lavorarci indipendentemente, e usando alcuni trick tipo compressione parallela, equalizzazione creativa, parallel processing, si puo tentare di rendere adeguato un suono che magari non lo è.....e che non spicca come dovrebbe nel mix, entro certi limiti chiaramente.

dal vivo invece è quasi impossibile fare questo, perchè spesso da un synth esce un generale con tutti i suoni mischiati, e un eventuale processing estremo non gioverebbe a tutto il resto dei suoni..

hai la fortuna di avere kurzweil che cmq è una macchina che risente poco di questo, nel senso che il suono kurzweil è rinomato proprio perchè nel mix sopratutto live funziona bene di solito, pochi effetti, suoni piu crudi ma efficaci.
Edited 13 Mag. 2013 15:26
vin_roma 13-05-13 18.24
lucabbrasi ha scritto:
Improvvisamente pad eterei e fluidi (che sento cmq bene in cuffia) scompaiono dal vivo, escono fuori bells che tenevo a metà volume...il "corpo" dei suoni scompare misteriosamente....e considerate che devo stare "in mezzo" ad altre frequenze come una chitarra (deleteria per le mie, di frequenze), un sax e una voce...

Questa è un' altra faccenda che ho tirato fuori nel mio 3d precedente "non trovo pace con i suoni".

Per quanto bella e performante possa essere una WS o un synth generalista, alla fine lo è solo in studio o nelle situazioni misurate a livello di synth (musica elettronica) dove si riesce a tirar fuori la sua, di base, scarsa personalità.

Un suono "vero", quello di una chitarra, di un sax, di una batteria è diretto, muove per sua natura l' aria e il passaggio in un' amplificazione ha uno stadio in meno. Detto molto empiricamente: le repliche, campionate, virtualizzate, soffrono per un passaggio in più che le allontana dalla "botta" dagli strumenti veri, cosa che non accade con strumenti che generano suono "di prima mano" come un MiniMoog o un piano Fender.

E' una mia idea, certo, ma trovo che la bellezza che troviamo in un dato pad alla fine risulta bene e se ne possono apprezzare la qualità più sottili solo in sala dove abbiamo accoppiamenti con suoni che anche se veri si amalgamano meglio appunto perché registrati e non è solo una questione di intensità/volume, è questione della quantità di superficie che genera il suono stesso che lo rende più presente. In un sax dal vivo interagisce il leggio davanti, il pavimento, tutta l' aria che muove... e questo accade anche con basso e chitarra che, nonostante il cono dell' ampli, interagiscono comunque con il legno del palco, il legno della cassa, il rientro negli altri microfoni... e tutto questo li rende più vivi.
Questo non accade con i synth che vanno diretti nel P.A. e la cosa peggiora se il suono che ne esce viene dalla generazione di un suono già mediato e ripulito a monte.

E' il problema che sto affrontando in questi giorni e mi son detto: caxxo! porto i migliori campioni (che comunque fanno la differenza) chiedo un volume adeguato, anche più forte, e poi... basta una nota di sax e mi si mangia tutto!
Ma per me questo è ovvio, solo che, nonostante la mia ricerca di suoni performanti, non riesco mai a stare al livello di "botta" anche di un esile flauto vero.

Affrontando questo problema nell' altro mio 3d mi sono state proposte soluzioni tipo il Kronos... Beh, il Kronos l' ho sondato molte volte e devo dire che è all' opposto delle mie esigenze. Per esempio i brass: li ho trovati troppo effettati, troppo mediati (non mediosi) per il risultato finale, con troppa evidenza di un suono già preparato e ripulito, come se fosse già pronto per l' ascolto in HiFi, così non si esce dal vivo e allora uno pensa: tolgo tutte le ridondanze e rimarrà il suono più diretto... e invece no, togliendo tutto ho trovato una "fetecchia"... in questo si è comportato molto meglio il PC3K della Kurzweil.

Tutto questo forse è difficile spiegarlo a chi non ha mai avuto modo di apprezzare la "presenza" e la qualità di suono che si ha e si riesce ad esprimere stando seduti tra le file di un' orchestra sinfonica in una sala concerti che nobilita le dinamiche ma ha sempre fatto musica in pub o piazze dove si perde 3/4 del tempo a smadonnare per un risultato che viene svilito dalle situazioni contingenti.
Edited 13 Mag. 2013 16:26