Cio' che ti aspettassi?

nicolo 26-04-13 16.32
sentivo la radio, e sento,
in un pezzo di tiziano ferro, "ti voglio bene", questa frase:

"E in quanto a te so solo che se ti vedessi
Sarei più stronzo di ciò che ti aspettassi"

ma che significa?
emoemoemo
gibbs 26-04-13 17.15
magari è aspettasTi...anche se andrebbe aspetteresti/saresti aspettata...

ma che cazz di consecutio è?????


minuto 2.06
Edited 26 Apr. 2013 15:18
Markelly 26-04-13 18.08
E' noto che i testi di Ferro, con l'intento (presunto) di sembrare sofisticati, usano termini grammaticali un po' ricercati ma normalissimi e per niente poetici, con l'unico risultato di suonare fastidiosi. Per lo meno alle mie orecchie.
nicolo 27-04-13 15.44
non so se è ricercato.
a me pare proprio un grossolano errore di tempo verbale.

steve 27-04-13 16.56
a volte essere sgrammaticati è una necessità

ci sono dei precedenti... anche storici v. da 0.25 a 0.43 mitico!!!!! emo
Markelly 27-04-13 23.31
Secondo me è voluto, tipo licenza poetica; è proprio l'apoteosi di quello che dicevo prima: siccome non è un poeta, ma non se ne rende conto, cerca di trovare quel modo di scrivere "particolare" e "moderno", fino ad essere sgrammaticato, che dovrebbe fare la differenza, ma a me mi fa ben cagare.
Edited 27 Apr. 2013 21:32
igiardinidimarzo 28-04-13 01.46
ecco la risposta di una linguista:

[c]Certamente l’esigenza di far (quasi) rimare vedessi con aspettassi ha favorito l’uso del congiuntivo, che in linea generale non sarebbe sbagliato in questo tipo di relative. La struttura sintattica del passo è però abbastanza articolata: troviamo un periodo ipotetico (che funge da completiva rispetto al verbo principale so), un comparativo di maggioranza nell’apodosi (più stronzo) e infine una relativa con funzione di comparativa. Se la relativa al congiuntivo figurasse in una proposizione principale non avremmo dubbi sulla sua accettabilità: È stato più cattivo di quel che mi aspettassi. Potremmo anche optare per l’indicativo o per il condizionale: È stato più cattivo di quel che mi aspettavo, È stato più cattivo di quel che mi sarei aspettato. L’alternanza tra congiuntivo, indicativo e condizionale nelle relative che formano una comparativa esplicita è ben tollerata, anzi caratterizza l’italiano sin dalle fasi più antiche. Tuttavia, nel caso specifico, il contorno sintattico in cui è calato il costrutto comparativo rende le cose più difficili: la comparativa rappresenta infatti una subordinata di terzo grado. In questi casi non è raro che si verifichi una sorta di attrazione modale, e cioè che il verbo più vicino (in questo caso il condizionale presente sarei) influenzi la selezione del verbo della proposizione successiva: per questo nella relativa il condizionale presente risulta l’opzione più naturale.
Infine, direi che al posto di ciò che sarebbe stato più appropriato l’uso di quel che o quanto.
Elisa De Roberto[/c]
Edited 27 Apr. 2013 23:47
Markelly 28-04-13 10.18
@ igiardinidimarzo
ecco la risposta di una linguista:

[c]Certamente l’esigenza di far (quasi) rimare vedessi con aspettassi ha favorito l’uso del congiuntivo, che in linea generale non sarebbe sbagliato in questo tipo di relative. La struttura sintattica del passo è però abbastanza articolata: troviamo un periodo ipotetico (che funge da completiva rispetto al verbo principale so), un comparativo di maggioranza nell’apodosi (più stronzo) e infine una relativa con funzione di comparativa. Se la relativa al congiuntivo figurasse in una proposizione principale non avremmo dubbi sulla sua accettabilità: È stato più cattivo di quel che mi aspettassi. Potremmo anche optare per l’indicativo o per il condizionale: È stato più cattivo di quel che mi aspettavo, È stato più cattivo di quel che mi sarei aspettato. L’alternanza tra congiuntivo, indicativo e condizionale nelle relative che formano una comparativa esplicita è ben tollerata, anzi caratterizza l’italiano sin dalle fasi più antiche. Tuttavia, nel caso specifico, il contorno sintattico in cui è calato il costrutto comparativo rende le cose più difficili: la comparativa rappresenta infatti una subordinata di terzo grado. In questi casi non è raro che si verifichi una sorta di attrazione modale, e cioè che il verbo più vicino (in questo caso il condizionale presente sarei) influenzi la selezione del verbo della proposizione successiva: per questo nella relativa il condizionale presente risulta l’opzione più naturale.
Infine, direi che al posto di ciò che sarebbe stato più appropriato l’uso di quel che o quanto.
Elisa De Roberto[/c]
Edited 27 Apr. 2013 23:47
Anche per la risposta del linguista che si scomoda per chiarire in termini incomprensibili a chiunque, persino a Ferro, i testi delle sue stesse canzoni, replico:

Secondo me è voluto, tipo licenza poetica; è proprio l'apoteosi di quello che dicevo prima: siccome non è un poeta, ma non se ne rende conto, cerca di trovare quel modo di scrivere "particolare" e "moderno", fino ad essere sgrammaticato, che dovrebbe fare la differenza, ma a me mi fa ben cagare.
anonimo 28-04-13 12.15
Trovo molto piu' fini e di cultura queste licenze poetiche :

[c]so' uno strano animale
so' un tip'eccezziunale
so' il re del quartiere
dettengo il potere
se perto la pazienza
mi scatta la iulenza ah aaah
sul mio moto fuggone
mi sento un leone e spatroneccio
i just love now tohivoschenenau
beloved too big for youuuu??
io
fortuna che ho un cevvello eccezziunalo
veramente eccezziunalo
ma
la gente mi ritiene un animalo
gran bell'animalo
poppute' campa' parapa'
m'hanno fatto emigra'a'a'!
ma
fortuna che ho un cevvello eccezziunalo
veramente eccezziunalo
si
io mancio le orecchiette
ma al cavialo
so istesso di un maialo
peppute' campa' parapa'
m'hanno fatto emigra'a'a'a'
peppute' pappa' papparapa'
ho dovuto emigra'a'a'
(Instrumental)
quanto io sto alla pattita
io rischio la vita
se mi piace una donna
ci sbrano la gonna aaah
se peccaso mi offento
ti strappo via i denti
sono un tip'iulento
al cento pe' cento
e spatroneccio
bisbobutisesaround
to down o not to down
i love crazy to youuuu
io
fottuna che ho un cevvello eccezziunalo
veramente eccezziunalo
ma
la gente mi ritiene un animalo
gran bell'animalo
peppute' campa' papparapa'
m'hanno fatto emigra'a'a'
ma
fottuna che ho cevvello eccezziunalo
veramente eccezziunalo
yes
io mancio le orecchiette ma al cavialo
soistesso di un maialo
peppute' campa' papparapa'
m'hanno fatto emigra'a'a'
io
fottuna che ho un cevvello eccezziunalo
ma
la gente a torto mi ritiene un animalo
ma peffozza
poppute' campa' papparapa'
ho dovuto emigra'a'a'
dovevo pure manciare no[/c]
nicolo 28-04-13 19.24
per me la faccenda è semplice: ci vuole il condizionale e non il congiuntivo.
poi ognuno fa come vuole, per quel che mi riguarda è pari anche il tredici, tanto i suoi dischi non li compro, e se lo incrocio per radio cambio.
l'ho udito per puro caso...
e mi ha dato fastidioemo
clouseau57 30-04-13 20.08
mai sentito parlare di " licenza poetica " ?....no eh.....emo