yumyum ha scritto:
Allora dove sta il problema?
Credo sia dovuto soprattutto, come dice MarcoC, alla quantità di scorte di carburante e viveri necessarie per essere completamente indipendenti dal pianeta Terra per tutto il tempo della missione.
Poi c'è il problema dell'ossigeno, nel senso che nella capsula l'ossigeno è quello e deve bastare per tutto il lungo tempo della missione, non ce n'è altro a disposizione e non si può andare a prenderlo da nessuna parte, a meno che di non avere un mini vivaio a bordo che rigeneri l'aria. Però anche li ci sono tanti fattori da considerare per mantenere funzionale il vivaio, insomma non è semplice.
Consideriamo anche il fatto di avere una navetta estremamente complessa che resta in missione tutto quel tempo, senza nessuna possibilità di manutenzione se non quella possibile con gli strumenti a bordo. Niente "pit stop per cambiare le gomme" insomma. Aumentando il tempo della missione aumenta la probabilità di andare incontro a guasti (i componenti si usurano col tempo), e se la situazione sfugge di mano, nel senso che si generano guasti che sono difficilmente o addirittura non riparabili, significa la morte dell'equipaggio.
Inoltre c'è anche la componente prettamente psicologica, nel senso che una missione del genere, dove la maggior parte del tempo (e si parla di più di un anno) lo si passa negli spazi angusti di una navetta, pone un forte carico emotivo che se l'equipaggio non è in grado di gestire, può sfociare in guai molto seri (depressione, esaurimenti nervosi, litigi, ecc... che in una missione spaziale questi sono estremamente deleteri).
Provate a pensare di restare chiusi per tutto quel tempo in una navetta il cui spazio vivibile è grande come quello di un bus a 2 piani o poco più, senza possibilità di uscire e di cambiare ambiente, senza vedere altra gente se non i vostri colleghi, sottoposti tutti i santi giorni allo stress che una missione del genere comporta. È una prova estremamente difficile da superare per un essere umano.
Insomma sono tanti i fattori e le difficoltà crescono proporzionalmente (se non esponenzialmente) all'aumentare della distanza da percorrere e della lunghezza della missione.
Ma sono sicuro che un giorno si arriverà anche a fare missioni andata e ritorno anche fino a Marte. D'altronde agli inizi del '900 se qualcuno avesse detto che l'uomo sarebbe riuscito ad andare sulla Luna l'avrebbero rinchiuso in un manicomio, o come minimo deriso pubblicamente.