A questo punto è bene chiarire subito, per non millantare neanche per un secondo capacità che non ho, che sono un semplice "vecchio" autodidatta nonché appassionato dell'Hammond da lunghi anni (diciamo da quanto era possibile comprarli nuovi, sia pure ancora per pochissimo tempo), e da poco ho ripreso in mano indegnamente il nobile strumento, nulla più. Tuttavia, se pur confinate all'interno delle mie larvali prestazioni, le sue sonorità, senza l'aggiunta dei bassi, adesso che mi ci sto con fatica abituando, mi sembrano letteralmente monche, così come, indipendentemente dal tasso tecnico, mi sembrerebbe monco un pianoforte di 61 tasti o un chitarra con quattro corde.
Per la casa non c'è problema perché, prima o poi, arriverà una console. Volendo però divertirsi con qualche amico vorrei capire i limiti imposti da una pedaliera diversa da quella standard di una console appunto.
Gli esempi aulici della pratica della pedaliera in verità sono abbastanza disparati. Il continuo ma modesto (in rapporto al resto...) uso che ne faceva il sommo JS, spesso infatti accompagnato da contrabbassisti del calibro di Ron Carter si contrapponeva, ad esempio, alla straordinaria tecnica di Larry Young, mentre un bluesman storico come Jack McDuff non la usava per niente. Anche oggi c'è chi ne fa uso limitato, ma permanente come Tony Monaco o molto più intenso come DeFrancesco, l'elegantissima e raffinata Rhoda Scott, la bravissima Linda Dachtil, l'eccellente Bill Heid sino alla stellare Barbara Dennerlein (ma lei ci danza sopra, letteralmente).
In ogni caso, per quanto mi riguarda, siamo ad anni luce (e non certo per la sola pedaliera) dalle possibilità cui facevo riferimento, da cui la necessità d'informazioni gestibili e valide anche a livello più "terreno".
Certamente ora il quadro è molto più esauriente.
Caro Zaphod, quello che mi dici non mi meraviglia più di tanto, spero solo che le cose cambino.
Edited 3 Mar. 2013 23:19