Massimo Carrano è un percussionista romano, amico da diversi anni.
Su FB ha postato un suo pensiero dopo aver partecipato alla protesta dell' Accademia Nazionale di Danza.
E' una riflessione interessante verso chi, tra un Amici e un X Factor, è alla ricerca di aria nuova.
Sembra un editoriale con i controcxjxni. A me ha fatto riflettere...
[c]Massimo Carrano
Sono giorni strani
Nel posto dove lavoro gli studenti lottano da due mesi, contro il sistema direttivo dell’ Accademia Nazionale di Danza, per ottenere trasparenza e ribadire il diritto ad un’istruzione degna della definizione “alta cultura”, desinenza della denominazione ufficale.
Non sono come eravamo noi: i racconti di guerra dalle labbra dei genitori , loro non li hanno ricevuti; non hanno visioni condizionate da una epicità eroica , non hanno facilità ad immolarsi perché, a differenza nostra, non si sentono invulnerabili; per questo, forse, si può dire che hanno più coraggio di quanto ne avessimo noi.
Attraverso le loro gole si grida per la sopravvivenza di un fondamentale principio: L’efficienza di un’istituzione passa per la correttezza degli organi che la gestiscono. Sarebbe un assunto elementare in un paese evoluto, ma da noi, lì, all’Aventino, non è così.
Sono solo un precario, dovrei defilarmi e lasciar fare a quelli più garantiti di me. Ma non ce la faccio.
Se non difendessi le mie idee al fianco di quei giovani , che senso darei alla vita che ho fatto, al tempo che ho attraversato da giovane, all’oppormi di petto a nemici più grandi di me? al freddo delle notti da occupante, al sapore amaro dei lacrimogeni in gola?
E vero non fanno tutti come me, qualcuno esita, qualcuno non capisce; l’ignavia non è biasimabile , chi ha paura non può fare a meno di averne. La fuga è un impulso mentre il coraggio è una scelta, sarà per questo che alcuni fuggono mentre altri si condannano a combattere; del resto le rivoluzioni, grandi e piccole, cominciano quando qualcuno, esausto del fatto che la legge del più forte ed il fuggire appartengono alla condizione animale, solo per sentirsi più “ essere umano”, decide di sbottonarsi la camicia e farsi avanti.
Nel cortile della scuola, l’altro giorno, gli studenti gridavano “onestà!”; mi è sembrato così strano.
Così bello.[/c]