Poi (perchè non ve la caverete così facilmente) l'interfaccia audio è imbarazzante a dir poco, suona una schifezza, ha dei jitter fastidiosissimi, e considerando la fascia di prezzo dello strumento facevano più bella figura a non mettercela proprio.
Poi l'interfaccia presenta altre assurdità, la saturazione del filtro è nel pomello del volume degli oscillatori, nella sezione effetti agendo ad esempio sulla distorsione, il primo pomello targato type/mix, non agisce sul mix ma sul type... utilissimo davvero, giro un pomello e cambio tipo di saturazione, una cosa gradevole come spazzarsi il culo con la carta vetrata, soprattutto dal vivo, mentre se controllasse il mix avrebbe un senso.
Io capisco che squadra che vince non si cambi, e che se esistono migliaia di utenti "fidelizzati" condizionati a usare quell'interfaccia la loro scelta abbia un senso, ma penso che per i synth, soprattutto quelli digitali la strada per il miglioramento stia nel guardare avanti, o anche solo guardarsi intorno, perchè io mi programmo più volentieri Ion o Ultranova che non suonano manco la metà del Virus che quest'ultimo, contro il quale ogni tanto mi trovo a smadonnare perchè non mi ricordo dove diavolo è il parametro x o y, l'immediatezza dell'interfaccia è critica, è a mio avviso oggi come oggi cio che fa davvero lo strumento, l'Ultranova l'ho messo in mano a gente che di synth ci capiva poco o niente, e sono riusciti a programmarlo in maniera dignitosa, gli stessi il virus manco vogliono guardarlo.
Facendo un paragone chitarristico mi fa un po pensare a una Gibson... pesantissima, retrò e scomoda, ma con un suono meraviglioso.
Solo che il sintesista conservatore si compra un analogico oggi come oggi, non un synth con un pedigree che urla techno e dance, e poco importa se produce timbriche analogiche caldissime e ha meno stepping di tanti analogici progettati da cani (i mitici encoder a 8 bit del prophet08 sono sempre una barzelletta mica da poco). Poi il display... che diavolo, 1/6 della spesa un Blofeld mi offre un bellissimo display in cui tutto è chiaro e nitido, e la presenza dello stesso, e la sua interazione coi pomelli rende la programmazione di un synth, tutt'altro che semplice, accessibile e intuitiva, 2 righe con N menu sono frustranti, frenano il processo creativo e fanno del synth molto meno di quel che potrebbe. I pulsanti poi... oggi ci sono millanta macchine con tasti retroilluminati, che rendono chiarissimo cosa stai facendo e in che menu ti trovi, la foresta di led del virus non è altrettanto intuitiva, e mi sono trovato spesso a cliccare su un select piuttosto che un edit, con risultati potenzialmente catastrofici, magari vorrei cambiare un parametro di un filtro al volo e mi trovo a trasformarlo da un low pass a un high pass... questo rende la programmazione "live"rischiosissima, e uno si ritrova a giocare in sicurezza con 2 rotelle e 3 soft knobs e basta, che non è poco, ma non da il senso di libertà di suonare tutto il synth, manipolando tutti i parametri a tiramento in tempo reale.
Poi ci sono i preset. Non sono come tanti dicono "dance oriented" sono solo fatti male, a parte quelli fatti da quel genio di Howard Scarr e il signor MS, che non ricordo come si chiami, che sono ottime, il resto beh... diavolo faccio di meglio da ubriaco.
Poi con tutto questo lo amo. Non potrei vivere senza di lui, ma mi rendo conto che potrebbe essere molto di più, e non lo è solo per stupide logiche di mercato.
Edited 14 Nov. 2012 23:53