@ losfogos
Faccie nordiche come quella della signora leghista ne vedo tipo esercito l' estate, che vagano nel centro storico della mia citta' a guardare il barocco per poi andare al mare, a perdersi completamente....
Ma giuro che se la vedo, proprio lei, la consegno agli scaricatori di porto di Gallipoli preventivamente informati, e son cazzi.
Edited 9 Nov. 2012 8:53
Purtroppo quando "espratriano" dal loro pollaio, fanno i gentili, ricevono ospitalita' dicono che il posto e' bello e la gente e' fantastica ...
ma quando giungono al loro pollaio di origine molti di loro riprendono con le storie di "tarun", di gente che non ha voglia di lavorare ecc, vomitando tonnellate di luoghi comuni fasulli.
A me vengono i conati quando li sento parlare, ma mi vengono ancor di piu' quando sento che molti di loro sono "oriundi" come me, nati al nord per via di una valigia di cartone sopravvissuta a tanti cartelli con scritto "non si affitta a meridionali".
Quelli sono i peggiori, sono coloro che rinnegano le loro origini, fingono di essere cio' che non sono sia quando sono qui, che quando vanno in vacanza.
Quando sento questi discorsi (quasi tutti i giorni), vorrei davvero che in questo paese si alzassero tanti muri, e che ognuno fosse costretto a star chiuso nel suo (io me ne tornerei nella terra dei miei genitori, che e' anche la mia pur non essendo nato qui).
Vorrei che certa gente provasse cosa significa star chiuso dentro un muro, per poi apprezzare veramente la liberta', gli scambi culturali e tutta la ricchezza che la storia dell'umanita' ci ha donato.
Ci siamo dimenticati che se sappiamo accendere un fuoco, far girare una ruota (sembrano cose banali, ma sono arrivate ben avanti nella storia dell'umanita'), o andare in bicicletta e in automobile, se sappiamo contare, se conosciamo la medicina e tante altre cose, lo dobbiamo al fatto che NON SIAMO TUTTI UGUALI, e che ci siamo scambiati idee pensieri e culture.
L'essere diversi non e' una minaccia ma una RICCHEZZA... e chi non lo capisce e' una persona vuota dentro destinata a soccombere con le sue debolezze.
kaiman.