Per praticità e sanità mentale è sempre meglio partire da un suono che si avvicina al risultato che si desidera ottenere, specialmente nel settore emulativo. Nel settore dei timbri inusitati, come quelli prettamente sintetici, forse la libertà di andare un po' a casaccio è migliore, quindi può capitare che si pervenga a risultati inattesi.
Di solito sarebbe preferibile conoscere abbastanza bene la struttura di sintesi dell'apparecchio usato, in modo da non andare proprio "alla cieca" quando si vuole modificare un timbro. In questo, Korg ha dalla sua una discreta facilità, diversamente da Yamaha per la quale, almeno agli inizi, è necessario avere una pastiglia contro l'emicrania a grappolo.
Un ulteriore consiglio che mi permetto di dare è quello di analizzare le timbriche che ci piacciono di più e capire, modificando i parametri dell'inviluppo, del filtro, LFO ecc. ecc. come questi hanno influenza. Se si conosce un timbro molto bene, sarà più facile capire quale modifica ha ottenuto il risultato. E' evidente che in questi casi bisogna andare per gradi e tenersi traccia di quanto è stato fatto... Per fortuna M3 non è come Yamaha DX7 a cui bastava modificare un parametro per stravolgere completamente il suono... e non riuscire a tornare più indietro.
Un altro aiuto viene certamente dato dall'editor su PC/Mac che permette di vedere a colpo d'occhio quali sono le impostazioni del timbro.
Riguardo ai multisamples, a meno di non trovare un gruppo di utenti che mette a disposizione i propri in forma gratuita, visto che è un lavoro impegnativo e che porta via tempo, sarà difficile reperirli.
L'importante, a questo punto, è trovare almeno i campioni singoli intonati e con quelli si potrà costruire il multisample da dare in pasto a M3. Così feci a suo tempo con Korg TR e EXB-SMPL.
Se cerchi nel LAB di questo forum troverai due tutorial che scrissi nel 2010. La struttura del campionatore di M3 è molto simile - in meglio - a quella di EXB-SMPL, magari potrebbero esserti utili per avere degli spunti.