Non metto in discussione l'utilità o meno del nostro ponte, e tanto più se è necessario farlo o no.
Ma per favore sfatiamo i luoghicomuni che in giappone hanno il cemento e l'acciaio migliore del nostro.
Cemento e acciaio non sono prodotti "così è fatto, così resta", ma vengono fatti e composti a seconda delle specifiche esigenze di un progetto.
C'è un episodio (ahimè un tristissimo episodio) che dimostra che noi le strutture le sappiamo fare bene: il Vajont!
La diga del Vajont è rimasta in piedi dinnanzi ad un cataclisma senza precedenti.
Sai cosa sono 260 milioni di metri cubi di montagna che crollano dentro un lago?
Equivale a fare esplodere un bomba nucleare da 20 kilotoni a ridosso di una diga!
L'onda d'urto che ha provocato la frana del monte Toc è una cosa impossibile da descrivere, eppure la "nostra" diga è rimasta in piedi.
Si è flessa (come da progetto), si è piegata (come da progetto), si è elasticizzata (come da progetto), insomma in quel minuto fatale ha preso, assorbito, e neutralizzato forze immani ben superiori a quello per cui era stata progettata (doveva solo contenere un lago, non certo la frana di un'intera montagna).
Il Vajont ha dimostrato che le strutture le sappiamo fare bene.
Il problema quindi non è la nostra capacità di fare le strutture eccezionali.
E' un altro: la nostra incapacità di comportarci seriamente dinnanzi ai dati di fatto e dei prevedibili imprevisti.
Se ci sono degli imprevisti e vengono provati (e nel monte Toc c'erano), dobbiamo imparare ad affrontarli seriamente!
Dire "seriamente" vuol dire saper fare anche marcia indietro ed abbandonare il progetto.
Anzi peggio, significa neanche iniziarlo il progetto!
Prima bisogna verificare tutto, che tutto sia a posto, che tutto sia sicuro,... e solo dopo vanno iniziati i progetti.
Col Vajont invece prima si è iniziato a costruire (spendendo soldi) e dopo si è scoperto il problema (ed era tardi per tornare indietro, troppi soldi investiti, troppi interessi, troppi inciuci politici).
Questa è stata la vera vergogna del Vajont.
Ma nel mezzo di quella vergogna una cosa però l'abbiamo ampiamente dimostrata: che noi le strutture le sappiamo fare eccome, e non sono fatte di cemento impastate con la saliva o con la tolla al posto dell'acciaio.
La diga del Vajont è ancora lì, imponente, statuaria, indifferente, a dimostrare quanto la nostra tecnologia edilizia sia ben superiore alla nostra "politica".
E tutto il mondo ce lo riconosce ampiamente ancora oggi: la diga del Vajont è un capolavoro di ingegneria, nessuno ha mai osato affermare il contrario.
Un capolavoro che ha fatto quello che doveva fare, lo ha fatto come da progetto, anzi si è spinta ben oltre il calcolabile resistendo ad un cataclisma spaventoso.
Non è quindi della nostra ingegneria che mi preoccupo.
E della nostra
politica che si diverte ad "inquinare" la nostra ingegneria!
Ecco perchè insisto a dire che le strutture ingegneristiche devono essere gestite da gente
competente in materia e non da burocrati prezzolati voltati solo al denaro e agli interessi.