Il problema dei tastierai è che nel tempo sono stati molto spesso relegati al ruolo di "simulatori" di suoni: fammi i brass, i violini, il pan flute...anche se in realtà i suoni veri il tastierista ce l' ha e quando hai uno Stainway&Sons, un Hammond C3, un Rhodes 73, un MiniMoog, un Profet 5 e una DX7 hai tutto quello che serve e per tutta la vita al pari del chitarrista con la sua Fender del '65 o del sassofonista col suo Selmer magari appartenuto a Coltrane...
Però a pensarci bene così si ha un armamentario praticamente intrasportabile e dal costo 10/20 volte quello di una Stratocaster blasonata...
Allora ecco che ci vengono in aiuto le nuove tecnologie che ci portano ad avere un "barlume" della qualità di quei suoni ma con una trasportabilità e un costo decisamente più vantaggiosi. E anche questo fattore ha avuto un' evoluzione: dalle prime brutte simulazioni sino al dilagare di memorie digitali megagalattiche per non parlare dei modelli fisici...ma in tutta questa evoluzione siamo stati costretti, ogni volta che la tecnologia ci offriva nuove soluzioni, a considerare nuovi acquisti ben sapendo che il Cp5 non sarà mai uno Yamaha a coda, che il VK8 non sarà mai un Hammond e che il miglior synth VA non sarà mai un Arp.
Discorso ancora peggiore per gli utilizzatori di tastiere arranger, questi non si accontentano di imitare uno strumento ma minimo tutta un' intera sezione ritmica col tiro e il suono dei Toto se non addirittura di un' orchestra completa.
Tutto questo voler cambiare di pari passo alle offerte è quindi solo per colmare la differenza che ci divide dagli altri strumentisti (su questo mi ci ha fatto riflettere Raffaello LosFogos): un chitarrista suona la chitarra, un violinista un violino, un trombettista la tromba...noi tastieristi/pianisti, al 95%, solo imitazioni!
E se poi ci si stufa di non trovar pace e mollare tutto è più che lecito, anzi, forse si riesce anche a tirar fuori qualcosa di più da quello 01W o da quel Farfisa chiusi in soffitta da 15/40 anni.
Edited 17 Lug. 2012 3:35