Informazioni generiche sul mercato musicale

Jeanlu 19-06-12 16.32
Ciao a tutti.
Probabilmente la mia idea di raccogliere diversi dubbi sull'argomento in un unico thread causerà un po' di confusione, ma spero comunque di avere qualche feedback utile. emo
Dunque, siccome di recente sono riaffiorate alcune lacune che ho in merito al mondo della musica PROFESSIONALE, volevo giusto qualche dritta relativamente al percorso da seguire, e alle opportunità che uno ha di fronte cominciando a far musica da 0.
Il fulcro della questione è questo:

[s][c]Ipotizziamo che io sia un cantautore che volesse mettere a frutto tutto il materiale musicale prodotto
negli ultimi 2 anni, che cosa dovrei fare per imbastire un progetto serio musicale, insomma
per farmi conoscere e far sentire in giro la mia musica attraverso più canali (anche WEB)?
Quale ITER bisogna seguire?[/c][/s]

Insomma, cerco di articolare il discorso in maniera efficace:

DIRITTI
-registrarmi come AUTORE
-registrare il mio materiale (audio? spartito o testi? Entrambi? Quanto costa e come si fa?)

PRODUZIONE:
Ne vale la pena di passare da uno studio di registrazione (considerando il budget molto ridotto di chi è soltanto agli INIZI), o forse è meglio fare da sè inizialmente (mixing a mastering) nella speranza che poi "QUALCUNO" noti la tua musica?
E' vero che passare dal "tal tizio" produttore implica una maggiore visibilità e maggior oppurtunità? E' automatico?

PROMOZIONE, VENDITA, DIFFUSIONE:
Ipotizzando di mirare a chiunque, anche all'estero (la mia musica non è definibile prettamente musica all'Italiana, nonostante alcuni testi siano in italiano), che canali mi converrebbe seguire?
PROMOTER, social networking, itunes, inserti pubblicitari?


A che spese vado in contro?
Voi cosa consigliereste?
Vi ringrazio anticipatamente.
Edited 19 Giu. 2012 21:47
Jeanlu 19-06-12 23.45
emo
vin_roma 20-06-12 17.04
Beh, mica hai chiesto se è meglio fare la spesa alla COOP o alla CONAD!

Pensare oggi di inserirsi in maniera standard in un mercato che praticamente non esiste più è cosa ardua.

Non si può dire quale sia la strada giusta.

Esiste ancora qualche produttore che investe, ma sono quelli che hanno già le mani in pasta e favoriscono il loro vivaio...buono sarebbe entrare nel loro giro..
Ci si può autoprodurre, ma tocca essere molto certi del risultato, cosa ardua per chi si affaccia per la prima volta nel confronto commerciale.
Si possono fare dei provini con cui andare in giro a bussare e che mantengano i punti salienti del lavoro senza approfondire troppo perché nell' eventualità di una riedizione vera si potrebbe rimanere delusi dal nuovo prodotto...perché la prima volta è sempre la più bella e fresca.
Si potrebbe entrare nelle "grazie" di una produzione capendone i meccanismi magari suonando nella band di qualcuno già affermato.

Non esiste un "modo" sicuro. Ho molti esempi intorno a me e ti giuro che ognuno è un caso a sé.
Jeanlu 20-06-12 18.24
Intanto grazie per la risposta. So che hai una grande esperienza in merito...
In effetti so che l'argomento è delicato, si parla di tutto e niente.
Però voglio dire, esistono solo raccomandati e fortunati in giro??
Se uno ha della musica che ritiene essere valida e volesse fare qualcosa di serio (o meglio tentare), che deve fare?? Andare a X FACTOR?? emo
[g]
-Da cosa devo partire?
-Quali sono i canali con il quale si può tentare di ottenere un minimo di visibilità anche senza essere raccomandati nè spendere cifre alte?[/g]

Voglio dire, ok che siamo in Italia, e in questo ambito siamo alla Preistoria, ma all'estero persino gente che apparentemente può sembrare insignificante riesce ha molte oppurtunità di farsi notare dopo un po' (certo poi entra in gioco la qualità della tua musica, e il suo successo)...però parlo di gente che partendo dal nulla, dai locali di periferia, che grazie anche rete e ai social network dedicati, YOUTUBE, e SOUNDCLOUD ottiene una visiblità invidiabile....in Italia tutto ciò è fantascienza, utopia?? Non mi è chiaro che tipo di burocrazia domina.... E' questo che voglio un po' comprendere.....non saprei nemmeno da dove partire....
Edited 20 Giu. 2012 16:26
violino998 20-06-12 22.38
emo
ipiman 21-06-12 20.26
Investi tempo, energie e risorse nel migliorare il tuo prodotto e nell'allacciare delle buone relazioni con le persone coinvolte nel mondo della musica...è tutto qui, facile noemo

...poi ci vuole un sacco di fortunaemo
Jeanlu 05-07-12 13.08
vin_roma ha scritto:
Si possono fare dei provini con cui andare in giro a bussare e che mantengano i punti salienti del lavoro senza approfondire troppo perché nell' eventualità di una riedizione vera si potrebbe rimanere delusi dal nuovo prodotto...perché la prima volta è sempre la più bella e fresca.


Cerco di riaprire il discorso prendendo spunto da questa tua affermazione.
La musica che sto scrivendo adesso è di genere ROCK ELETTRONICO, musica e parole viaggiano su binari separati, poche frasi possibilmente molto dense di significato e grandi parti musicali che approfondiscano un po' il messaggio delle frasi (SUBSONICA A TRATTI, ROYKSOPP e altri...). Molta elettronica, synth, loops e drum machine ma anche tanto pianoforte acustico, rhodes e chitarra acustica, volevo miscelare sonorità apparentemente lontane e di generi diversi, mantenendo però strutture e durate abbastanza commerciali, alla portata di molti e non di pochi, con melodie molto orecchiabili e talvolte proprio ariose.

Consigli comunque di tentare un provino o persino un arrangiamento piano/voce da presentare a un produttore anzichè ultimare il lavoro autonomamente??
Perchè poi avrei paura che in fase di produzione il lavoro sia completamente diverso, e io invece ho un arrangiamento abbastanza preciso in testa, e vorrei orientarmi in quella direzione: so anche che l'artista alle prime armi ha ben poche voci in capitolo durante l'arrangiamento e la produzione di un brano quando c'è di mezzo un produttore, ovvero vuol fare tutto lui e poi dirti "prendere o lasciare"....
Che consigli??
vin_roma 06-07-12 04.36
Beh, dove la caratteristica del sound è predominante è difficile convincere la gente di ciò che sarà in seguito...

Visto che non stiamo parlando di canzoni come Perdere l' Amore dove una chitarra e una buona voce possono dare subito l' impressione giusta, è consigliabile a questo punto lavorare su un prodotto con la certezza del definitivo o perlomeno le parti elettroniche, loop, campionamenti, devono essere fatte con i controfiocchi, per restare.

In questa fase serve sicurezza e precisione, altrimenti, come detto, si rischia di perdere la genuina freschezza dell' istinto puro che contraddistingue le "opere prime".

E' comunque una mia idea con larghi margini di smentita, non è che io sia tutta 'sta cima...!
Edited 6 Lug. 2012 2:38
ettore_duliman 17-07-12 00.07
E cominciare a farsi conoscere attraverso i live?

Non so, ma credo che non esistano più progetti che partano direttamente dallo studio.

Si comincia a mendicare date, si partecipa ai vari contest in cui si suona pochi minuti insieme ad altre 10 band, sperando di vincere qualche premio, di fidelizzare il pubblico, e di farsi notare da qualche talent scout di passaggio, ammesso che ne esistano ancora...
Jeanlu 25-07-12 16.39
@ ettore_duliman
E cominciare a farsi conoscere attraverso i live?

Non so, ma credo che non esistano più progetti che partano direttamente dallo studio.

Si comincia a mendicare date, si partecipa ai vari contest in cui si suona pochi minuti insieme ad altre 10 band, sperando di vincere qualche premio, di fidelizzare il pubblico, e di farsi notare da qualche talent scout di passaggio, ammesso che ne esistano ancora...
Eh, in effetti....teoricamente sarebbe la soluzione più logica.
La paura è quella di arenarsi a un destino di dilettante vitanatural durante, ovvero sempre a correre e sudare facendo l'elemosina per qualche data da 150/200€ nel pub di provincia.
Sarebbe la soluzione più bella, e logica, nulla da ridire a riguardo.
Tra l'altro, ultimamente sto lavorando anche con un gruppo musicale che ha scelto esattamente il procedimento inverso: pagare subito ingenti somme di denaro destinate in primis a un produttore importante della zona, in modo da garantirsi un prodotto tecnicamente e "discograficamente" valido e competitivo, poi a un promoter che si occuperà della fase di lancio e promozione del progetto. Parliamo quindi di migliaia di € sborsati senza alcuna certezza di guadagno (almeno per ora). Rischio elevatissimo. E infatti sono tutti piuttosto agitati, ultra esigenti e poco inclini al lavoro di gruppo e al lato artistico del progetto stesso e dei singoli componenti.
A me non piace per niente questa strada.....la trovo insensata.
Ma d'altronde il mercato discografico italiano è marcito diversi anni fa, quindi può darsi che i metodi più tristi e scontati in questo caso siano anche i più efficaci.
Della serie, pagando ottieni tutto quello che vuoi, specie in Italia......
Edited 25 Lug. 2012 14:44
ettore_duliman 25-07-12 23.54
Jeanlu ha scritto:
E infatti sono tutti piuttosto agitati, ultra esigenti e poco inclini al lavoro di gruppo e al lato artistico del progetto stesso e dei singoli componenti.


E che è? una boy band?

Eppure, un po' alla volta mi sto ricredendo sul mercato discografico.

E' vero che ciò che propongono la radio e la tv è quasi sempre spazzatura, prodotti commerciali che servono ad imporre mode, tendenze, piuttosto che buona musica.

Però se mi guardo intorno, nella mia zona, ci sono tanti bravi musicisti, ma veramente tanti, tutta gente dotata di buona tecnica e anche di buone idee musicali (ché poi ho sempre creduto che la cosa difficile della musica sia la composizione, non le abilità strumentistiche): uno fra tutti gli hypnotheticall in ambito prog metal, oppure i dufresne in ambito hardcore

Anche qui su supportimusicali c'è un bel thread in cui si elencano i gruppi elettronici attuali

Ma qualche gruppo elettronico contemporaneo?
http://www.supportimusicali.it/forum/mostra.asp?msg=60459&r=3

Ci sono almeno 30 nomi, che per lo più non conoscevo.

Quale futuro possono avere tutte queste band nel mercato attuale? Se penso a 100, 200, 500 band meritevoli in un mondo in cui non si vendono più cd, purtroppo sono tutti destinati a vivacchiare, a girare per il mondo in turneé infinite con molte date e poca gente, qualche passaggio in radio, qualche centesimo dai canali youtube, ...

Ritorno al punto di partenza: il mercato discografico è defunto non perché ci siano dei cattivi che lo abbiano ucciso per avidità, ma la combinazione del crollo delle vendite dei cd (di cui siamo tutti responsabili), della frammentazione dell'offerta, dell'abbondanza di buone proposte, rende impossibile l'affermazione di grandi nomi che dominino la scena come i pink floyd di un tempo.

Ecco, mi son sfogato...

Non so se c'entra niente con quel che hai chiesto... ma tutte le band a cui mi riferisco sono partite dai concerti nei pub, poi alcuni di coloro che avevano un buon prodotto, con un po' di fortuna son riusciti ad emergere.

Attualmente non vedo altre strade.

Buona fortuna...