Gli hammondisti italiani: i migliori del mond.....

drmacchius 03-06-12 15.06
...leggendo un 3d sul mojo mi sono rimesso a fare ricerche su cosa offre il mercato in cerca della soluzione clone hammond definitiva....

l' italietta deil bunga bunga della crisi economica, dell' industria sfasciata in favore della finanza e del terziario regnato da clientelismo e corruzione, è riuscita in poco più di un decessio a riaccendere un settore dell' economia musicale ormai diventato vintage e al tempo stesso a diventarne leader mondiale.....


da piccole realtà a gestione artigianale basate sul lavoro più di singoli artigiani che da famiglie della piccola industria.....

gli incontri dell' hammondday italiano in un modo o nell' altro hanno favorito lo scambio di idee degli artigiani più esperti del settore facendo nascere cos' una sorta di centro culturale sull' organo elettromeccanico, con tutte le conseguenze che si accompagnan quando la cultura ha l' opportunità di profitare del dinamico scambio di idee.....

si è passati da organized trio che doveva essere una artenativa freeware al plugin native instrument, al vb3 che è il punto di riferimento del mercato sw.....

dal key5, alternativa economica a roland vk77 e korg bx3, si è arrivati al keybduo e hamichord che sono diventati i punti di riferimento a cui tendono clavia ad hammond suzuki........

Dallo speed che era una alternativa ai prodotti motion sound si è arrivati a i vari tornado/bombardzno che sono alternative al vintage......

tutto questo non per mano di università-grandi industrie-centri di ricerca, ma sempici artigiani/imprenditori che più che in concorrenza tra di loro sembrano amici/appassionati colleghi che si ritrovano e si scambiano amichevolmente idee confrontando il frutto delle proprie ricerche ad hammond day vari e fiere.......

della qualità dei prodotti italiani in questo settore se ne parla nei forum di mezzo mondo in tutte le lingue.......

BRAVI......gli stradivari e guarnieri dell' organo elettronico emo

La speranza è che lì ingegno, la fantasia, la passione vengano prima o poi sostenute da qualche imprenditori/amministratoria/distributori che sia in grado di pubblicizzare i prodotti come meritano, di aumentare la produzione a livelli tali da rendere i prezzi ancor più competitivi, da sostenere ancora di più lo sviluppo per evitare che questa epoca d' oro del pianoforte digitale non faccia la fine che hanno fatto gen e i produttori di sinth in passato.......


baserebbe anche un distributore grossista, che so anche un marchio hammondclubitalia basterebbe, che con la stessa passione dei produttori e la stessa poca voglia di arricchirsi fosse in grado di diffondere questi prodotti anche sugli scaffali dei megastore europei o sui palchi service in modo massiccio e unificato per far sì che la clavia e la motion sound comincino a tremare......emo
anumj 03-06-12 16.36
E' tutto molto bello, ma in un paese in ginocchio ai margini del baratro economico e sociale non c'è spazio per grandi sogni, anche laddove c'è tante cose belle, come impegno, creatività etc.

I conti si fanno davanti allo sportello della banca con il tuo bel business plan in mano... e dopo l'ennesimo diniego di finanziamento, i grandi progetti discussi nei meeting tra appassionati restano solo una buona occasione per farsi una strimpellata e una bevuta in compagnia.

Le politiche, la cultura e il tessuto sociale stesso completamente differenti del nord europa consentono in paesi come la Svezia che aziende piccolissime come Clavia continuino a tener testa senza problemi alla concorrenza (e parlo anche di grossi colossi mondiali) e a stare sempre un passo avanti tutti qualitativamente.

Basta guardare la lista dei prodotti di Crumar per rendersi conto del divario abissale con quello offerto da Clavia.

Persino l'artigianato di lusso, la liuteria con secoli di esperienza stenta oggi contro le regole della globalizzazione, figuriamo le robe elettroniche.

drmacchius 03-06-12 17.32
@ anumj
E' tutto molto bello, ma in un paese in ginocchio ai margini del baratro economico e sociale non c'è spazio per grandi sogni, anche laddove c'è tante cose belle, come impegno, creatività etc.

I conti si fanno davanti allo sportello della banca con il tuo bel business plan in mano... e dopo l'ennesimo diniego di finanziamento, i grandi progetti discussi nei meeting tra appassionati restano solo una buona occasione per farsi una strimpellata e una bevuta in compagnia.

Le politiche, la cultura e il tessuto sociale stesso completamente differenti del nord europa consentono in paesi come la Svezia che aziende piccolissime come Clavia continuino a tener testa senza problemi alla concorrenza (e parlo anche di grossi colossi mondiali) e a stare sempre un passo avanti tutti qualitativamente.

Basta guardare la lista dei prodotti di Crumar per rendersi conto del divario abissale con quello offerto da Clavia.

Persino l'artigianato di lusso, la liuteria con secoli di esperienza stenta oggi contro le regole della globalizzazione, figuriamo le robe elettroniche.

....e proprio per questo che mi auguro che qualcuno con l' unico interesse del sostegno allo strumento si metta a distribuire in modo globale questi strumenti a prescindere dal produttore...........ho citato un nome non tanto di fantasia tipo "hammondclubitalia" proprio come se una sorta di proloco italiana si mettesse a uralare la nostra qualità ditribuiendo questi marchi invece che sotto il nome di una sola azienda, sotto quello di un distributore, fcendo di queste piccole realtà una "sorta di cooperativa" con cui fare concorrenza a clavia.......

ci potrebbero essere dentro i sintetizzatori grp, gli amplificatori di organmusiccenter e organ studio, gli organi di previati e della crumar e i software di ziokiller......

una sorta di associazione per il commercio euosolidale per sostenere queste stupende realtà che in questo periodo di crisi possono fare solo fatica e dar loro una immagine unitaria da identificare a un marchio unificato distinto dalle singole aziende, ma a cui associare ovunque nel mondo con i singoli prodotti.

Una cosa tipo "Vintage-Italia" o dimilia marchio che vende il keybduo, l'hamichord, il grp, il mojo, e perchè no evoluzioni del progetto promega,occupandosi esclusivamente della distribuzione, della pubblicità, dell' assistenza clienti, lasciando fare ai singoli artigiani ciò che sanno fare meglio.....

il mercato di molti strumenti in italia e regolato non solo in base alla qualità dei prodotti, ma anche a seconda dei diversi distributori.... e in nord europa cose simili non sono tanto straordinarie, solo che spesso il distributore e anche finanziatore e impenditore.......tutte cose che nella mentalità italiana non esistono, ma magari un associazione culturale, un motivato appassionato che vive distribuendo altri strumenti o tuttaltra roba, o in teoria enti patrocinati dallo stato, potrebbero sfruttare le proprie infrastrutture per sostenere queste realtà nella distribuzione, nel marketing e nella immagine, invece che fare le solite cose all' italiana dei sostegni pubblici all' amico dell' amico, e dei finanziamenti al cugino della moglie, ecc,ecc