Come ha già detto maxpiano69 non esiste una soluzione universale che vada bene per tutti. Ognuno di noi ha le proprie preferenze e, di conseguenza, dà maggiore spazio ai sintetizzatori hardware oppure a quelli virtuali.
Forse la via giusta sta nel mezzo, cioè consentire ad ogni possibile tipologia di sorgente sonora di essere presente nel nostro home/project studio.
Personalmente sono più affezionato alle versioni hardware, perché quando suono e programmo ho l'impressione di interagire con qualcosa che si tocca ed è fisicamente davanti a me, più immediato (nonostante certi contorsionismi dei sistemi operativi Yamaha siano da manicomio). I synth virtuali li apprezzo fino ad un certo punto perché mi costringono a stare sempre davanti al monitor e - detto spassionatamente - mi sembra che suonino tutti abbastanza simili, a parte qualche eccezione. Gli unici synth virtuali che ho acquistato "scientemente" sono stati Kotg Legacy Collection Analog e Digital. Essendo appassionato di Korg Wavestation non potevano mancare nel mio arsenale.
L'ideale per un project studio, e non solo, sarebbe quello di avere la maggior differenziazione timbrica possibile, cioè avere "uno di tutto"
anche se poi in realtà è il genere musicale a cui siamo più inclini a livello di produzione che determina la scelta delle sorgenti sonore.
Di fatto MOX8 è un sintetizzatore moderno e versatile che, supportato da Cubase e la registrazione audio/MIDI, può essere considerata a tutti gli effetti una workstation.