tecnicamente sono completamente ignorante sul tema, pero' a naso e per esperienza vissuta (anche di recente) posso magari dare una risposta : ma prendila come puramente indicativa.
L'umidita' da sola credo non costituisca un problema, nel senso che negli ambienti normalmente abitati, spesso si raggiungono valori di umidita' alti dovuti alle condizioni climatiche (giornate piovose, nebbia, la cosiddetta afa ecc).
In questi casi non ci accorgiamo di nulla e non rileviamo danni, perche' (credo, e sto teorizzando), in casa abbiamo temperature dove l'umidita' non crea grossi problemi, e inoltre usando gli strumenti con continuita', spesso il calore stesso smaltito dai medesimi, tende ad evitare quelli che penso siano gli effetti piu' dannosi (condensa).
Diverso e' se parliamo invece di ambienti poco abitati, spesso a temperature piu' basse di quelle di un appartamento, e dove gli strumenti magari stanno inattivi per molto tempo.
In tal caso, l'ambiente stesso a pari umidita' di un appartamento (spesso anche superiore) fa si che l'umidita' non sia costantemente in stato di vapore, ma tenda a condensarsi con gli sbalzi di temperature, e a creare tutti i problemi tipici di questo fenomeno.
Facendo un esempio pratico : se hai uno strumento fermo in una cantina o una tavernetta umida, scendi a suonarlo ecc, questo si scalda (e fin qui tutto bene), ma quando lo spegni, l'umidita' dell'ambiente tende a condensarsi bagnando le parti e formando patine di vario genere.
Anche senza accendere lo strumento, i lunghi periodi di umidita' a sbalzo possono formare muffe che vanno ad intaccare parti delicate dello strumento (il recente caso del mio Mirage mi ha fatto teorizzare questo).
Insomma c'e' umidita' ed umidita' : se metti un igrometro in casa, scoprirai che spesso anche dove abitiamo abbiamo valori elevati di umidita', pero' per il fatto che stiamo sempre con temperature decisamente alte (d'inverno riscaldiamo la casa, d'estate provvede la natura), difficilmente incorreremo ai problemi tipici di ambienti umidi e freddi (salvo che dopo aver suonato non mettiamo lo strumento in frigorifero).
Forse per capire meglio il tuo dubbio sara' utile descrivere a quale tipo di ambiente ti riferisci quando parli di umidita'.
E' sottointeso che anche in casa abbiamo situazioni estreme dove l'umidita' puo' far danni : il bagno dopo una doccia bollente, o la cucina dove ci sono le pentole che fanno vapore non sono luoghi del tutto ideali per gli strumenti piu' delicati.
Nonostante cio' molte apparecchiature (vedi televisore in cucina), sopravvivono comunque a questi ambienti, sia perche' vengono usati in continuo, e sia perche' le temperature di ambienti abitati limitano gli effetti della condensa e i danni ad essa correlati.
Spesso impianti di riscaldamento, stufe ecc (o il calore dei muri di estate) riescono ridurre i valori di umidita' in casa, o comunque ad evitare condense ecc, ed e' per questo che anche quando abbiamo l'igrometro che segna il 70% di umidita', difficilmente troviamo parti in stoffa (tende, teli ecc) bagnati.
Cantine, tavernette ed ambienti tipicamente freschi ed umidi invece sono piu' a rischio sia in caso di inattivita' dello strumento, che in caso di utilizzo.
In questi ambienti i materiali che assorbono umidita' (carta, stoffa ma anche materiali sintetici) finiscono per impregnarsi e deteriorarsi col tempo. (spero di non aver scritto cavolate..
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