HOWARD JONES LIVE RIG RUNDOWN
Quanto ben di dio. A me piace tantissimo questo approccio tecnologico alla musica (computer, expander, mixer, cablaggi, MIDI ROUTING, backing tracks, pedaliere, effetti vocali, drum machines e chi + ne ha + ne metta!).
Ho sognato numerose volte di trovarmi su un palco, magari 10/15 anni + anziano di adesso, smanettando tra cavi e moderne apparecchiature costose (ognuna con un suo particolare e unico suono, ognuna con una sua particolare funzione), godendo appieno delle possibilità tecnologiche che magari fino a pochi anni prima erano solo un sogno destinato a pochi fortunati, e forse neanche a loro.
Ecco, mi piacerebbe essere come il "tastierista" di howard Jones, il primo che parla nel video; avere anche solo la metà delle sue conoscenze e del suo feeling con tutta quell'apparecchiatura mi farebbe sentire realizzato.
C'è chi invece sogna di trovarsi chiuso in uno scantinato (per giunta insonorizzato) in compagnia del suo bel MINIMOOG model D analizzando con un oscilloscopio il comportamento del filtro in autoscillazione, oppure con un RHODES analizzando graficamente e acusticamente le differenti sfumature di sustain e decay che differenziano una nota dall'altro nel registro medio alto.... ma vabè, questione di gusti. A ognuno il suo.
Volevo prendere spunto da questo video per riflettere un po' sullo stato attuale della tecnologia in ambito musicale, e di quali sono secondo voi le sue dirette influenze sulla musica, sui musicisti, sul modo si suonare e di comporre; chiedo giusto un analisi personale, una riflessione, magari un'esperienza diretta, riguardo questa invasione tecnologica nel campo della musica.
In fondo poi, che lo piaccia o meno, esiste ancora questa "diatriba", anzi meglio opposizione, tra la
musica "concreta", suonata, acustica, strumentale, tecnica e la
musica "tecnologica", digitalizzata, spesso campionata, loopata, "artificiale ". Sentite ancora l'esigenza di schierarvi da una parte o dall'altra, oppure pensate che la soluzione stia nel mezzo?
Minaccia o risorsa?
Pigrizia, furbizia o semplice modernità?
Effettiva utilità oppure semplici questioni di immagine o moda?
Fase di passaggio oppure costante anche in futuro?
Io personalmente sto per diplomarmi in pianoforte, di musica e tecnica ne ho masticata tanta negli ultimi anni ma ho ancora tanta strada da percorrere (almeno spero); adoro l'elettronica e le nuove tecnologie senza mai dimenticare l'importanza della musica classica e dello "strumentismo" + dotto. Se devo passare da una sonata di Beethoven a ANALORD di Aphex Twin lo faccio senza alcun problema.
So che il thread è un po' particolare e difficile. Ma sarebbe carina come discussione.
Evitiamo commenti del tipo "alla fine è il manico che conta", perchè lo so benissimo anch'io, e non è lì che voglio portare la discussione: la tecnologia logicamente dev'essere funzionale alle proprie esigenze e al proprio genere, non vado certo a parlare di SYSEX o sequenze AUDIO di ABLETON con un hammondista jazz old school, s'intende.
Che ne pensate? Parliamo di tecnologia.
Edited 13 Apr. 2012 15:44