La cosa varia di volta in volta, dipende da cosa si sta registrando e come si intende farlo. Quando registro "live" due o più strumenti insieme e intendo avere suoni separati per favorire il missaggio o eventuali insert, il problema maggiore è ovviamente la batteria, la quale usa molti microfoni e, ciononostante, dev'essere isolata dal resto. Quindi per far suonare i musicisti tutti nella stessa stanza (innanzitutto per favorire l'interplay, e poi perché non ho altre stanze!
), metto di solito gli ampli nella regia e/o nell'iso booth (il mio non è nemmeno tanto "iso"...), in modo che nella sala l'unico strumento suonante è la batteria. In questo caso tutti devono suonare in cuffia. Ed è qui che accorre in aiuto il santo P16!
Per esempio, in una situazione come
questa i musicisti erano tutti in cuffia, l'organo era in linea diretta (quindi niente ampli) e l'ampli della chitarra era nell'iso booth, mentre in sala si registrava solo la batteria. I musicisti sentivano tutti lo stesso mix proveniente dall'HA4700.
Mentre in una registrazione come
questa, essendo tutto fin troppo "live", non abbiamo usato le cuffie, il Rhodes aveva il suo ampli, così come chitarra e tastiera, e ovviamente i microfoni della batteria riprendevano anche gli altri suoni, ma non era importante ai fini del mix.
Il JamHub è carino, ma non offre tutta la versatilità del P16 e la cosa che mi piace di meno è che i mixer sono tutti uniti nello stesso corpo. Diciamo che JamHub va bene per fare le prove, mentre il P16 si adatta a situazioni anche più particolari.
Le alternative erano HearBack, Roland M-48, Aviom A16, myMix, tutte cose molto molto costose!