Supermario_jazz ha scritto:
Se per te suonare significa accettare le regole imposte dalla televisione commerciale attuale soprattutto economiche e accetti lavori di 5-600 euro a settimana per fare basi per trasmissioni televisive,allora vanno bene anche i VST e compagnia varia.... Per me la musica, professionalmente parlando, è la regina delle arti e come tale va suonata e non RELAZIONATA (un VST si relaziona ad uno strumento,NON E' uno strumento) se vuoi veramente privilegiarti dei piaceri che essa può dare.E non parlo di soli piaceri spirituali ma anche economici!!
Non è che sia in disaccordo con te, il fatto è che è difficile uscire da certi binari economici.
Se avessi avuto la fortuna di chiamarmi Morricone potevo anche non scendere a compromessi, ma compromessi sono anche i budget della televisione, il potersi permettere uno Steinway a coda, a volte anche il potersi permettere di studiarla la musica...
Tuttavia oggi i compromessi "fisiologici" offrono una qualità maggiore. Cosa giusta e buona sarebbe non eccedere nell' utilizzo di questi in favore dell' annullamento delle fonti originali.
Se quella trasmissione avesse avuto luogo almeno 40/45 anni fà ci sarebbe stata certamente l' orchestra in studio (pensa che negli anni '60 la RAI ne possedeva 5/6 e stabili, da Torino a Napoli!) e magari io avrei fatto il galoppino di qualche "Bruno Canfora" di passaggio, ma all' epoca la RAi era sola e ad ogni show erano decine di milioni di spettatori con relativi costi di produzione, oggi, con la diluizione dell' offerta, questi numeri ce li scordiamo.
Senza i VST, visto come vanno le cose oggi, forse avrebbero eseguito quella canzone solo con un pianoforte e quindi comunque i VST non avrebbero rubato nulla, né al gusto e né agli esecutori.
Personalmente, quando posso, infilo sempre esecutori o orchestre vere quando registro. Quando uso i VST vuol dire che comunque quegli esecutori e quelle orchestre non avrebbero lavorato per mancanza di soldi, e comunque qualche soddisfazione, nel loro piccolo, i simulatori la danno.