Ok, è un pelino OT ma se l'admin mi autorizza ..
Uno degli "accrocchi" che permette di salvare più memoria è il LOOPING:
siccome la waveform del piano ha una evoluzione piuttosto lenta,
anzichè campionarla per tutta la lunghezza, si campiona a intervalli
che poi si mandano in loop. Così facendo si può avere un enorme risparmio,
con fattori pari a 100:1 o più.
L'abilità della casa è camuffare i loop, in alcuni campionamenti maldestri
essi sono perfettamente udibili all'utente con orecchio allenato.
Un altro sistema molto usato per risparmiare memoria è lo ZONING,
campionare per zone: anzichè campionare ogni singolo tasto,
il campione di un tasto viene utilizzato, cambiando la frequenza di riproduzione,
su tasti adiacenti. Se ci si allontana troppo dal tasto originario, il campione
perde realismo; per questo, tale tecnica permette risparmi più ridotti,
al di sotto di 10:1.
Altra tecnica è il CROSSFADING :
memorizzare pochi layer (ad es. 3), e possibilimente ottenere
i suoni intermedi interpolando i layer reali o usando filtri. Anche qui l'abilità
della casa consiste nel rendere inavvertibile il passaggio da un layer
ad un altro, non sempre ci si riesce appieno, in alcuni stage piano
alcuni salti sono chiaramente percepibili. Usare pochi layer
può comportare anche una perdita di dinamica e di espressività.
Altra tecnica, il DOWNSAMPLING: il suono delle note basse,
(che sono anche quelle che occupano di più in quanto più lunghe),
siccome presenta uno spettro armonico meno ricco sulle frequenze acute,
viene campionato a frequenza più bassa, ad es. 22 KHz, dimezzata rispetto
al campionamento classico 44 Khz. In questo caso la perdità è ridotta, ma c'è un risparmio
in termini di memoria della metà.
Se si mette assieme tutto, si comprende come
si riesce a strizzare un sample di piano in 50 MB o poco più.
Edited 5 Apr. 2012 17:27