Un dilemma che non riesco ad ingoiare.
Come da titolo, più che nel Live puro intendo sopratutto in sala prove
per la precisione : in cantina
col gruppo
sono 5 mesi che non proviamo e abbiamo deciso di riprendere con l'arrivo della bella stagione.
Porca miseria .... (a casa suono in cuffia e forse mi sono abituato troppo bene ai miei suoni di piano acustico) , appena collego lo strumento al mixer e quindi sull'impianto arrivano i dolori.
Il suono in Mono fa ca..re, in Stereo (come e mio solito collegare) il suono fa cag..re lo stesso.
Nasale , molto presente il rumore del martello (al punto da darmi quasi fastidio) in confronto al timbro puro cioè al suo naturale decadimento .... è una sensazione che non riesco a spiegare, mi sembra di suonare un altro strumento.
un "Toy Piano"
In pratica trovandomi in una posizione molto vicino ad una cassa , l'altra non la sento nemmeno e pertanto il suono (capite bene) è come fosse un Mono ma Panput-tato a DX o SX e non lo sopporto.
Ascoltando alternativamente il canale Dx o Sx il suono non è lui , cioè non è quello che conoscono le mie belle orecchie.
Nel Live in piazza , questo problema non esiste , poichè hai 20 o 30 Kwatt su ogni canale davanti ad un di palco di 10 mt. e pertanto hai una perfetta Stereofonia alle spalle del banco regia.
Ma come sopperire al problema della qualità nel timbro di piano, in un PUB o SALA PROVE ecc. ??
Premetto che con gli altri suoni questo particolare è inesistente , per es. nei Piani Rhodes e Wurly o altri timrbri
Insomma una volta si suonava con strumenti Mono , li si collegavano i Stereo solo per enfatizzare alcuni effetti , ma la pasta sonora era quella e ci piaceva (ah !! il mio vecchio P330, per parlare di piani)
Capisco che oggi i produttori si dedicano sempre di più ad algoritmi per campionare al meglio il timbro in un vero pianoforte acustico
ma possibile che non si riesca a creare un bel timbro di piano senza ricorrere all'artifizio della stereofonia ?
Voi come fate ? ... qualche suggerimento ?