Dovrei rispondere con insulti MAD,
perche' l'equivoco nell'altro thread l'hai creato tu sbraitando cristonando e senza farmi finire il discorso.
Io non ho mai detto che le grandi aziende sono il bene del paese (lo hai dato per scontato tu).
Il comportamento antisindacale della FIAT io lo ripudio, ed in particolare sono disgustato dalla disinformazione che i media danno sul caso dei tre operai di Melfi.
Se chiedi al popolino comune, rispondono tutti a pappagallo cio' che sentono in tv "hanno bloccato le linee, non hanno voglia di lavorare, hanno fatto bene a licenziarli".
Non sanno invece che era in corso uno sciopero che coinvolgeva tutti i dipendenti, e che la FIAT ne ha presi tre (caso strano delegati FIOM) per educarne 5000.
Non sanno neppure perche' la Fiat ha fatto questo, la gente e' ignorante ma giudica.
Non sanno cosa e' accaduto nel 1993, quando la Fiat con 5000 miliardi di lire ricevuti dallo stato,
avvio' la costruzione dello stabilimento di Melfi, assunse le maestranze con un contratto a condizioni ridotte (di stipendio) dato il piu' basso costo della vita in quella zona, ma promettendo (aveva firmato un contratto con governo e sindacati) di allinearlo entro dieci anni.
Scaduti i 10 anni, nel 2004 i lavoratori rivendicarono quelle promesse, perche' nel frattempo il costo della vita in quella zona divento' uguale a quello di altre realta' del nord, inoltre la FIAT usava i turni (notte ecc.) come forma di ricatto alle famiglie, incurante peraltro delle esigenze delle famiglie.
Numerosi episodi di mobbing furono denunciati e documentati.
Gli operai entrarono in sciopero ad oltranza, indipendentemente dalle scelte dei sindacati che come al solito fingevano di non vedere e di non sentire.
Quando la manifestazione divento' incontrollabile e solida, i sindacati (per non perdere la faccia) appoggiarono i lavoratori in lotta.
La Fiat che nello stabilimento di Melfi aveva il cuore della sua produzione e dei suoi bilanci (a Torino c'era gia' smantellamento per produrre all'estero, mentre Melfi era nuova e produceva la Punto che tirava tantissimo),
la Fiat dicevo, tento' una mossa provocatoria inviando da Torino un autobus di Dirigenti che fingevano di recarsi al lavoro, con l'intento di spezzare i blocchi che oramai duravano da quasi un mese, e stavano piegando pesantemente la Fiat stessa.
Quell'autobus fu preceduto da reparti di celere che attaccarono gli operai inermi (non reagirono) spaccando numerose teste e lasciando molto sangue in giro.
La non reazione degli operai sorti' l'effetto contrario e : quelle immagini fecero il giro di Italia indignando l'intero paese, e non solo, e alla fine la Fiat pur di riprendere la produzione in uno stabilimento cosi' strategico, dovette cedere su tutti i punti richiesti dagli operai (che poi erano quelli promessi e firmati in un regolare accordo col governo che gli regalo' 5000 miliardi !).
Da allora la FIAT ha sempre avuto paura di Melfi, tant'e' vero che nel parlare di "Modello Pomigliano" melfi non l'ha mai nominata.
Ha aspettato la prima occasione valida, per mettere in atto una mossa degna di Hitler, colpendo pesantemente tre dipendenti, accusandoli di qualcosa che non hanno fatto, per educarne 5000.
Come vedi le mie opinioni sulle multinazionali, sulla globalizzazione ecc, sono molto dure, peccato che i tuoi metodi "democratici" non mi abbiano permesso di esprimerle e concluderle.
Edited 24 Feb. 2012 19:58