Orecchette alla Borghezio.
No . . . calma . . . non parliamo di politica.
Parliamo di cucina.
Ieri sera ho inventato una ricetta (inventato . . . beh, parola grossa! . . . diciamo che ho "remixato" alcuni nostri sapori tradizionali).
Dunque:
Si fanno rosolare nell'olio una mezza cipolla tritata ed una melanzana abbastanza grande, tagliata a dadini, a fuoco lentissimo (in modo che la cipolla non bruci), finchè la melanzana non raggiunga la giusta consistenza .
Dopodichè, si sfuma con un bicchiere di vino bianco, aggiungendo uno spicchio d'aglio tritato, un po' di olive nere (vanno bene anche quelle brune piccantine), ed un pizzico di sale.
Quando il vino è sfumato quasi tutto, si aggiunge ancora dell'acqua ed una buona dose di 'Nduja (insaccato calabro molto piccante, di cui sono particolarmente ghiotto).
Si fa sobbollire il sugo a fuoco lento per alcuni minuti.
Nel frattempo, si cuocciono le orecchiette (pasta fresca) in acqua e sale, fino alla giusta consistenza . . . a me piacciono piuttosto al dente (ma de gustibus . . . .).
Una volta cotte le orecchiette e verificata la giusta consistenza del sugo (la 'nduja lo fa sembrare al pomodoro), si procede al "salto" della pasta nel sugo, aggiungendo una generosa grattata di provolone campano ed alcune foglie di basilico fresco.
A me è piaciuta parecchio, come pure ai miei commensali.
Il nome di questa ricetta, mi è venuto in mente pensando al fatto che gli ingredienti utilizzati ben rappresentano le quattro regioni "sudiste" (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania) così care al nostro simpatico parlamentare europeo
Stefano