Parliamo seriamente di politica....

clouseau57 15-02-12 14.58
quale partito sarebbe rimasto in gioco ?

emo
clouseau57 16-02-12 13.10
Lo sapevo.....emo
anonimo 16-02-12 14.24
Ci rinuncio e torno ad occuparmi di kaimanate.... emo
clouseau57 16-02-12 16.19
emo
stesgarbi 17-02-12 18.39
Propongo il Partito Socialista (nazionale, però . . . eh).

Questo partito, ai tempi, riuscì a riportare in pochissimo tempo lo spread dollaro/D.M. da 1: 10000000000000000000 a 1: 1,3.

Forse la "cura" funzionarebbe anche in Italia . . . tanto più che non si farebbero soltanto tagli alla politica corrotta . . . ma si taglierebbero soprattutto i politici corrotti e i corruttori.
Si brucerebbero i palazzi della politica.
Si farebbe una nuova riforma del lavoro, seguendo la concezione filosofica secondo cui il lavoro ci rende tutti liberi.
Si eliminerebbero tutti i (falsi) invalidi.
Finalmente gli speculatori ed i profittatori, soprattutto i banchieri, sarebbero tutti considerati semplicemente dei "gasati".
Insomma . . . l'Italia avrebbe una nuova "guida" . . . alla quale tutti noi diremmo, con gratitudine: "Salve!".
emo

PARTITO SOCIALISTA (NAZIONALE) DUNQUE!
la vera, unica soluzione finale del problema italico.
emoemoemoemo
Edited 17 Feb. 2012 19:44
Michele76 18-02-12 17.43
.
Edited 21 Feb. 2012 1:15
steve 18-02-12 18.10
@ clouseau57
quale partito sarebbe rimasto in gioco ?

emo
quello che deve ancora nascere: "L'Altra Italia"...
anonimo 18-02-12 22.26
@ steve
quello che deve ancora nascere: "L'Altra Italia"...
Non ne basta una? emoemoemo
steve 18-02-12 22.36
Intendo la parte dell'Italia civile onesta responsabile e solidale... ma che non sa dove e come aggregarsi in una forza politica che rifiuta certi giochi di potere... e per adesso congela il suo voto con astensione e/o scheda bianca/nulla...
Edited 18 Feb. 2012 21:37
anonimo 18-02-12 22.48
@ steve
Intendo la parte dell'Italia civile onesta responsabile e solidale... ma che non sa dove e come aggregarsi in una forza politica che rifiuta certi giochi di potere... e per adesso congela il suo voto con astensione e/o scheda bianca/nulla...
Edited 18 Feb. 2012 21:37
Il guaio e' che in Italia ci sono 60 milioni di partiti : uno per abitante, perche' ognuno guarda al suo orticello e basta.
steve 18-02-12 23.06
Già... mi chiedo se è pigrizia mentale... rassegnazione... o no so cos altro...
anonimo 18-02-12 23.31
@ steve
Già... mi chiedo se è pigrizia mentale... rassegnazione... o no so cos altro...
Individualismo in primis.
Ci viene insegnato inconsiamente gia' da piccoli, magari in quei cartoni animati giapponesi dove l'importante e' arrivare primi, e chi non ci arriva non e' nessuno.

Se i romani dicevano "divide et impera", immagina una societa' quasi totalmente individualista com'e' facile da manipolare.

Poi il benessere ha fatto il resto : ognuno si e' appollaiato sulle proprie certezze, e guai a metterle in discussione.

Conosco persone che un anno fa, quando gli parlavi di crisi andavano in escandescenza, te ne dicevano di tutti i colori (comunista, pessimista, disfattista ecc.)..
A loro andava tutto bene, perche' chinavano la testa per cercare la scorciatoia : "se chino la testa e sissignore, a me non mi toccheranno".
Oggi quelle stesse persone si son strappate tutti i capelli e non sanno piu' cosa fare : si chiedono perche' la gente non si unisce a lottare per la LORO causa, ma soltanto perche' il loro bell'orticello e' andato a farsi fottere.


Mi dispiace dirlo, anni fa non avrei mai detto una cosa simile, ma adesso a vederli in quello stato ci godo, perche' non sono stati solo causa del loro male, ma anche di quello degli altri.

Guardati in giro, i disoccupati manifestano ognuno per conto loro : da una parte i ferrovieri, dall'altra quelli di Eutelia, dall'altra ancora quelli di fincantieri : gruppetti di 50 persone che non saranno mai ascoltati da nessuno.

Anni fa, quando qualcosa andava storto, la gente usciva unita e riempiva le piazze di tutta Italia.
Lo han fatto per i referendum sul divorzio, lo han fatto per difendere i loro diritti ecc.

Oggi?.

Pensionamento portato a 67 anni : i giovani tacciono perche' pensano di restare trentenni a vita.
quelli prossimi alla pensione se ne fregano perche' l'obiettivo e' stato raggiunto, e gli altri dicono "tanto non c'erano i soldi e non si poteva fare diversamente"...

Peccato che solo di evasione fiscale, corruzione, spese militari, ICI non pagata dalla chiesa e quant'altro, di soldi per le pensioni ne uscivano dieci volte.

Ora sull'articolo 18 nessuno si preoccupa : tanto licenzieranno gli altri, perche' sono sempre "gli altri" i fancazzisti meritevoli di essere presi a calci in culo... (loro sono i primi della classe, come imparato dai cartoni giapponesi)

Nessuno pensa invece che dopo i 55 anni molte aziende non ti vogliono piu' : te li immagini operai in fabbrica di 65 anni?
Ti immagini autisti di tram di quella eta'?... se perdono colpi cosa fai, li paghi per fare niente?...

Ecco il rischio : si allunga l'eta' lavorativa per sottrarre i soldi gia' pagati per le pensioni, ma dall'altra parte si vuole la certezza di poter sbattere fuori (di fatto sotto un ponte) gente che non serve piu', ma che non ha maturato la pensione e non potra' neppure re inserirsi altrove. Ci manca solo che mettiamo nei forni la gente che non puo' piu' produrre e siamo a posto !.

Se davvero Monti fosse coerente con la parola "flessibilita", e col la storia del "lavorare nello stesso posto e' noioso", avrebbe tolto anche le barriere di ingresso nel mondo del lavoro (l'eta' massima per essere ammessi ad un concorso ad esempio). Ma alla flessibilita' non ci credono neppure loro !.
Se si lavora fino a 67 anni, l'eta' massima per essere ammessi dev'essere 66 anni e non 35 anni !.

Perche' per uscire dal lavoro ci considerano eternamente giovani, ma per entrare ci considerano vecchi a 35 anni?.

Edited 18 Feb. 2012 22:36
Michele76 19-02-12 02.53
robykaiman ha scritto:
Anni fa, quando qualcosa andava storto, la gente usciva unita e riempiva le piazze di tutta Italia.
Lo han fatto per i referendum sul divorzio, lo han fatto per difendere i loro diritti ecc.

Il passato purtroppo e/o per fortuna è passato.
E' anche vero che oggi ci sono condizioni ben diverse da "una volta". E questo non credo dipenda solo da come si sono comportati. Oggi siamo vicini a una centralizzazione di poteri di vario tipo, allucinante. Non credo che questa "cosa" sia dipesa o avesse potuto dipendere da "noi" intesi come singoli, come popolo... in fondo il popolo non ha mai contato più di tanto, tutto sommato
anonimo 19-02-12 15.00
micheleste ha scritto:
Il passato purtroppo e/o per fortuna è passato.


Hai fatto bene a specificare purtroppo e/o per fortuna.

Se da una parte in quella aggregazione coesa c'era la forza utile per preservare diritti fondamentali,
dall'altra invece c'era una componente politica esercitata troppo spesso in modo strumentalizzato e sproporzionato.
Pero' era un altra epoca, altri contesti con situazioni giuste, ma anche con grossi errori storici.