@ anonimo
Ciao, ho letto la discussione e vorrei dire la mia esperienza proprio con il Waldorf Blofeld che tempo fa acquistai, ma che per fortuna sono riuscito a rivendere. Le risposte che ti hanno dato non fanno una piega, infatti, pure io ho notato lo stesso tipo di suono che si può trovare anche nei VSTi.. Inoltre il Blofeld è un synth estremamente "macchinoso" e lento da programmare, proprio per la sua scarsità di comandi "analogici". Bisogna lavorare con i menù dei sotto menu dei menù.. Praticamente passi piu tempo con gli occhi sul display a cercare le varie funzioni che non a goderti il suono..Di "analogico" o "virtual analog" questo synth ha ben poco. Al suo interno c'è una sola schedina elettronica con i suoi processori, un trasformatore già preconfezionato e semplicemente incastrato (per intenderci come quelli di una stampante o qualsiasi altro apparecchio elettronico che ha un trasformatore) e la tastiera. Il resto è vuoto.. Oltretutto non c'è uno straccio di manuale in italiano o una misera quick start guide in italiano che ti possa fornire almeno le funzioni principali. NOn c'è un software decente per lavorare con sequencer Vsti, inoltre, da quando è uscito questo synth, la Waldorf non ha aggiornato più di tanto il firmware e migliorato il software SPECTRE. Insomma, l'hanno abbandonato a se stesso con il risultato di avere un synth che suona molto digitale (troppo digitale per me) e con poca "comunicabilità" con il Pc nonostante la porta USB. Come master MIDI l'ho utilizzato ben poco e non so dire come lavori..
Quest'anno al NAMM hanno presentato il PULSE 2 che così a vederlo dalle immagini è l'esatta fotocopia del Blofeld. C'è scritto che i loro oscillatori sono analogici, ma sinceramente ho forti dubbi che lo siano. Hanno fatto un display più grande, perchè forse la gente ha forza di smanettare con il Blofeld sul dispaly ha perso la vista..
Per essere una ditta tedesca questo Blofeld mi ha deluso parecchio e dubito che in futuro prenderò ancora synth Waldorf
Riguardo al waldorf Q non saprei dire..
OK, parto dalla fine. Il Waldorf Q o Q+ è un Synth meraviglioso: suono Waldorf, tutti i controlli sottomano e filtro analogico. Uno dei pochi VA che salvo in questo momento. Il Pulse2 ha oscillatori analogici veri e propri, come nel glorioso Pulse di tanti anni fa. Che poi la struttura a matrice rimanga più o meno la stessa..si è visto. Il Blofeld è un synth che per quello che costa è eccezionale, basta dare un'occhiata alla sua scheda tecnica e fa impressione. Certo, è stato compresso all'interno di un hardware veramente striminzito e per muoversi bene bisogna fare molta pratica. Io ormai dopo un paio d'anni di praticantato vado ad occhi chiusi, quando voglio fare una determinata cosa due o tre passaggi a colpo sicuro ed è fatta. Il suono del Blofeld è quello lì, acido e tagliente, probabilmente ci sono altri VA che emulano molto meglio gli analogici veri, però ha un carattere tutto suo e bisogna prenderlo per quello che fa. Per me se un synth quando dimostra fin da subito il proprio carattere è un pregio, altrimenti avremmo tutti i synth uguali. Al Blofeld, è vero, vengono molto meglio i suoni a forte connotazione digitale, anche merito delle wavetables PPG.