Keyboard controller che caos!

afr 03-02-12 00.06
traggo spunto dal 3D sulla Samson Graphite 49 per porre una domanda forse banale, visto il proliferare di kbd controller, in base a cosa si deve indirizzare la scelta? Semplicemente il più economico? Onestamente escludendo parlando di meccanica se escludiamo notavion SL, tutte le altre non mi pare che propongano meccaniche notevoli, quindi quali parametri si dovrebbero considerare?
michelet 03-02-12 12.54
Aldo,

Dipende se la tastiera di controllo ha funzioni di remote per sequencer ed eventuali VST. La quantità dei controller fisici è un parametro determinante per la scelta, anche se nella realtà nessuna avrà tanti sliders e knobs per controllare gran parte dei parametri di un synth virtuale. Vedo quello che è successo con PCR-M80 e NI Pro53: i files di setup per controllare quel VST sono due. Questo sta a significare che 8 sliders e 8 knobs non sono sufficienti a gestire i parametri principali di Pro53. Come al solito bisogna fare una scelta ed isolare a 16 al massimo gli eventuali parametri indirizzabili.
zaphod 03-02-12 13.22
ottima domanda...
Paradossalmente, al giorno d'oggi in cui vi sono vst che suonano in maniera eccellente, oltrechè parecchio diffusi (sia in studio che in live), a quanto pare latitano i controller con meccaniche valide.
Su che cosa si deve basare la scelta, dunque?
Io parlo per me: ho una Studiologic vmk-176, che non è il mio strumento principale: lo uso per attaccarci al volo un expander o un portatile se devo buttare giù qualche idea nelle pause di lavoro.Sarò sincero: l'ho scelto in base alle dimensioni. E perchè è pesato. Non ha una tastiera meravigliosa, ma per quello ho il CP-1.

Il problema è che molti controller hanno, ad esempio, 8 slider invece di 9 (e addio filologia hammondistica). Quelli che ne hanno 9 magari non sono splittabili (come il vmk-176); se trasmettono su due o più canali contemporaneamente magari non hanno sysex programmabili, e così via...
Probabilmente, se uno ha un controller riesce ad usarlo bene con alcuni vst e male con altri.

Ecco come agirei io, se ne avessi necessità: mi prenderei un controller con una buona meccanica (pesata, semipesata, synth-action, quello che sia). Poi me ne prenderei un secondo, che faccia da superficie di controllo, per integrare il controller a tastiera, magari con un display sotto ogni pomello o manopola per ricordarmi il parametro assegnato.
E' un discorso molto generale, lo so, poi nello specifico ognuno ha le proprie esigenze, però io darei la precedenza alla meccanica.


emo
maxpiano69 03-02-12 13.25
@ michelet
Aldo,

Dipende se la tastiera di controllo ha funzioni di remote per sequencer ed eventuali VST. La quantità dei controller fisici è un parametro determinante per la scelta, anche se nella realtà nessuna avrà tanti sliders e knobs per controllare gran parte dei parametri di un synth virtuale. Vedo quello che è successo con PCR-M80 e NI Pro53: i files di setup per controllare quel VST sono due. Questo sta a significare che 8 sliders e 8 knobs non sono sufficienti a gestire i parametri principali di Pro53. Come al solito bisogna fare una scelta ed isolare a 16 al massimo gli eventuali parametri indirizzabili.
Sono d'accordo, oppure gli aggiungi un altro MIDI COntroller tipo Korg NanoKontrol.

Dalle parole di Aldo credo però che lui volesse evidenziare come c'è una certa "massificazione" dei MIDI controller, ormai quasi tutti molto simili nel design e nelle funzionalità (tranne i top di gamma) e soprattutto tendenzialmente più votati all'uso con PC e Virtual Instruments piuttosto che al controllo di altro HW (Synth o expanders), il che purtroppo è vero.

Questo fa si che le funzioni on board (gestione delle zone in primis) siano assenti o molto limitate perchè demandate al SW host sul computer.

Sulla qualità dei keybed, anche qui purtroppo è vero: c'è stato un evidente livellamento verso il basso, con poche eccezioni che (a questo punto possiamo dire "giustamente"?) si fanno pagare.

Come orientare la scelta?

- Partire dal budget massimo
- Identificare le proprie esigenze pratiche "obbligatorie" (es. numero di tasti, 9 sliders, zone si/no/quante, MIDI DIN IN/OUT, merge MIDI USB<->DIN, etc..)
- Identificare i prodotti che soddisfano i requisiti (sperando che il risultato non sia = 0, se si rivedere le esigenze...emo )
- andare a provarne il keybed!
L'ultimo ma fondamentale step si può solo fare di persona e andrebbe fatto pilotando "qualcosa" (synth o VST) che risponda a dinamica e AT (se previsto), perchè il solo tocco da spento non ci dice tutto (l'ideale sarebbe provare il controllore con HW e/o SW con cui prevediamo di usarlo, ma questo è spesso difficile a farsi... )
Edited 3 Feb. 2012 14:17
afr 03-02-12 15.13
maxpiano69 ha scritto:
Dalle parole di Aldo credo però che lui volesse evidenziare come c'è uan certa "massficazine" dei MIDI controller, ormai quasi tutti molto simili nel design e nelle funzionalità (tranne i top di gamma) e soprattutto tendenzialmente più votati all'uso con PC e Virtual Instruments piuttosto che al controllo di altro HW (Synth o expanders), il che purtroppo è vero.


centro, questo era il fulcro della riflessione
maxpiano69 03-02-12 15.18
@ afr
maxpiano69 ha scritto:
Dalle parole di Aldo credo però che lui volesse evidenziare come c'è uan certa "massficazine" dei MIDI controller, ormai quasi tutti molto simili nel design e nelle funzionalità (tranne i top di gamma) e soprattutto tendenzialmente più votati all'uso con PC e Virtual Instruments piuttosto che al controllo di altro HW (Synth o expanders), il che purtroppo è vero.


centro, questo era il fulcro della riflessione
nonostante gli errori di battitura emoemo (corretti ora)