cbonelli ha scritto:
Sono dei bifolchi
... cosa pensano che noi cinquantenni non saremmo in grado di fare i dimostratori ? pensano forse che andiamo bene per farci un bianchino al bar tra una partita a briscola e l'altra ?
Se il dimostratore è giovane è meglio, fa "più figo".
Se poi veste alla moda e parla alla moda, ancora meglio.
Comunque concordo sul fatto che noi "quasi cinquantenni" di esperienza sul campo ne abbiamo parecchia, abbiamo suonato di tutto e manipolato decine di sintetizzatori.
E soprattutto sappiamo come dovrebbero essere fatti.
Chi ha progettato i drawbars virtuali del JP80 NON lo sa cosa vuol dire suonare, usare un hammond in live, e come va usato.
Su questo quindi concordo con te.
Noi "vecchi" potremmo insegnare a certi ingegneri come si realizza uno strumento non per giocare al "hai visto che figo?", ma per suonare!
Se solo io avessi in qualche modo potuto collaborare con Roland durante il "layout" prototipale del JP80 vedevi quante cose gli avrei fatto cambiare.
Ma in meglio.
Sarebbero stati cambiamenti che (ci scommetto la testa) avrebbero tutti apprezzato.
Ma non i pischelli.
I musicisti, quelli veri!
Attualmente l'unica azienda a cui vedo progettare strumenti quasi perfetti per il vero musicista è Clavia.
Le sue rosse rappresentano un esempio eccellente di cosa vuol dire uno strumento potente e allo stesso tempo praticissimo da usare in qualsiasi contesto, all'istante, a prova di scemo, di manuale, di perdita di tempo.
Questo perchè noi vecchi lo sappiamo bene: più si cercarà di "virtualizzare" i controlli, peggio sarà per chi suona.
Gli svedesi lo sanno ed insistono su questa strada (per fortuna).
Gli altri no.
Il risultato sono i "telefonini" messi dentro le tastiere.
Fighi, indubbiamente.
Ma non graditi dai veri musicisti con decine di anni di esperienza da palco sulle spalle che amano manipolare ed intervenire sul suono sempre all'istante creando nuovi colori e nuove avvincenti situazioni, anche non previste di "preset".
Ed è la norma quando si concerta su un palco (proprio ieri in concerto con la mia band ho smanipolato il NS all'inverosimile a causa dei soliti problemi di batterista che picchia troppo, chitarrista che alza il volume, il brano improvvisato "a richiesta" che mi imponeva un settaggio hammond nuovo ed istantaneo, etc etc).
Con Clavia e le sue rosse ho ritrovato a gran piacere questa essenziale dimensione: io sono padrone assoluto della mia macchina e gli faccio fare all'istante tutto ciò che desidero, ma proprio tutto.
Con tutti gli altri marchi no, mi sono sempre sempre sentito (e tutt'ora mi sento) come un topolino in gabbia.
Lì si va per preset, per memory, per tamagochi preimpostati, per "speriamo che ho programmato bene il suono, altrimenti sono fritto".
No mi spiace, non è così che devono essere fatti gli strumenti musicali.
Suoneranno anche bene, anzi benissimo, sono il primo a dirlo.
E il JP80 suona molto bene.
Ma su certe cose andava sicuramente migliorato.
Io so dove e in che cosa.
Gli ingegneri Roland probabilmente no.
Edited 5 Feb. 2012 18:22