Narshell ha scritto:
ma a sto punto sto digitale verso cui tutti hanno virato "per una migliore affidabilità"
Questo è quello che ti dice il marketing
Scherzi a parte, l'affidabilità del digitale rispetto all'analogico risiede nella stabilità del comportamento dei vari componenti (pensa soltanto al mantenimento dell'intonazione del synth) ed alla minor propensione a guasti degli integrati digitali, che di solito sono più robusti di una scheda piena di condensatori, resistenze e transistor, o di integrati che ne raggruppano un certo numero per una determinata funzione (pensiamo per esempio ai vari integrati CEM, SSM o altro di alcuni synth analogici), che sono piuttosto sensibili al calore, più di un integrato digitale.
Ma l'affidabilità non è il motivo principale per cui la produzione di strumenti è migrata quasi totalmente sul digitale. Il motivo principale è che è più economico produrre uno strumento che ha uno o più DSP che eseguono il programma di sintesi del caso (che sia VA, FM, a campioni, a modelli fisici, ecc...) piuttosto che fare tutto con componenti discreti. A parte il fatto che certi tipi di sintesi, vedi la classica sintesi a campioni o quella a modelli fisici sono possibili solo in digitale, proprio perché ci deve essere un programma che calcola il segnale audio.
Un synth VA con un DSP che esegue il programma della sintesi sottrattiva è molto più economico da produrre rispetto ad un synth che faccia il medesimo tipo di sintesi ma implementato su schede con componenti analogici, sulle quali bisogna implementare a livello di circuito tutte le singole funzioni dello strumento (filtri, EG, oscillatori, ecc...). Mentre invece in un programma DSP ogni funzione del synth non è nient'altro che una routine software che calcola in tempo reale i valori del segnale.
Per ogni strumento prodotto sarà quindi sufficiente fabbricare la scheda madre del synth con su la sua manciata di integrati e caricargli nella ROM il programma di sintesi, al contrario per ogni synth analogico prodotto sono richiesti molti più componenti, ed anche le schede stesse sono più complesse a livello di circuito, proprio per la gran quantità di componenti da collegare.
Infatti se si apre la stragrande maggioranza dei synth VA attuali quello che si trova dentro non è nient'altro che una schedina scarusa con su qualche integrato, tra cui il o i DSP, mentre se si apre un synth analogico, anche attuale, le schede sono visibilmente più grandi e più cariche di componenti. Già solo questo rende l'idea di quale tipologia di strumento sia più economico produrre.