@ clouseau57
giusto per curiosita' quli sono state le peculiarita' di questa tastiera che poi ti hanno portato all'acquisto...?
( quelle che servono a te , ovviamente , e parlo anche di gestibilita' , interfaccia utente etc...)
Allora ispettore, le peculiarità che mi hanno colpito si possono dividere in due aspetti:
A) SUONI
Per prima cosa ho provato i suoni che mi servono nel mio gruppo, visto che la band di cui siam tributo (Mago de Oz) è abbastanza eclettico e spazia tra vari generi (tra parentesi i link ai brani).
1) pianoforte acustico ed archi per lenti e ballatone strappamutande Aerosmith-style (es. "Siempre")
2) hammond liscio e gasato per le cover Rainbow suonate dai MdO che abbiamo in repertorio (es. "El templo del adios")
3) fisarmonica cornamuse e zampognerie varie (es. "Molinos de viento" e molte altre)
4) violino e flauto (per doppiare le linee melodiche di violinista e flautista in controcanto praticamente in ogni brano)
5) fiati stile "mariachi" (es. "Ranxeira")
6) synth lead di vario genere (es. "Gaia", "Fur Immer")
7) clavicembalo (es. "El que quieres...")
8) pad (es. "La posada")
Il giudizio su questi suoni è stato positivo. Clamorosi violino flauto e fise varie, organi e piano acustico secondo me buoni, cori e archi di sicuro effetto, synth pad e lead da stancarsi... insomma per me giudizio positivo.
B) GESTIONE
Ci sono due modi di usare il JUP in live, secondo me.
Il primo consiste nell'assegnare ai tasti programmabili dei suoni predefiniti, divisi per categorie un pò come accade anche su Juno Di e Lucina. Però questo metodo non mi ha convinto del tutto perchè lo trovo molto riduttivo infatti sto lavorando sul metodo n. 2.
Se ne avete voglia seguitemi perchè cercherò di spiegare al meglio:
La struttura sonora del JUP è la seguente. Avete presente la classica dicotomia PROGRAMS/PERFORMANCES?
L'elemento base della struttura è qui chiamato TONE. Quelle che alcuni definiscono PERFORMANCES qui si chiamano REGISTRATIONS e sono formate da quattro PARTS, che sono: 1) SOLO (un TONE), 2)UPPER (quattro TONES in layer), 3) LOWER (quattro TONES in layer), 4) PERCUSSION (parte di suoni ritmiche percussive). Chiaro fin qui? Il tutto è gestibile tramite la creazione di layer o split (tutti ben evidenziati sul display) oppure tramite gli slider fisici/interruttori ON/OFF che controllano le PARTS o i singoli TONES.
Ora dalla teoria alla pratica: prendiamo un pezzo come "Gaia" in cui mi servono cinque suoni: Pianoforte acustico, hammond distorto, synth lead saw, lead guitar style e lead à la Jens Johansson. Chiaro?
Ho quindi programmato una REGISTRATION (che ho chiamato "Gaia"):
1) parte SOLO: lead spaccaossi sulle due ottave più alte
2) UPPER: pianoforte (due layer di piano acustico) sulle prime quattro ottave
3) LOWER: hammond (due layer) e lead JJ (due layer) sulle prime quattro ottave
I quattro SLIDER fisici possono controllare SIA il volume di ogni PART che il volume dei singoli LAYER quindi passare da hammond a lead JJ è un gioco da ragazzi...
Creata la registration, suonato il brano una decina di volte sopra l'originale per affinare i cambi... fatto!