E' un thread provocatorio. . .
Ci ricordiamo dell'Argentina?
Il popolo di quella nazione ha patito e sofferto moltissimo il "default" del proprio paese . . . ma oggi, l'Argentina è ancora lì.
Buenos Aires, nonostante tutto, è ancora una città che vive, con le sue attività, i suoi negozi, le sue iniziative culturali.
Attenzione . . .questo non significa negare le drammatiche vicende di miseria di quel popolo . . . constato solo che l'Argentina ha sofferto terribilmente, ma non è stata "uccisa".
Ripeto . . . la mia è una considerazione meramente provocatoria.
Ed allora, mi pongo la domanda: le nazioni muoiono davvero? Possono essere irrimediabilmente uccise dalla c.d. "speculazione finanziaria"?
Può una nazione affondare, come una nave, e non esistere più?
Può un'economia nazionale, come la nostra, regredire a tal punto da ridursi per sempre a zero, divenendo definitivamente "morta"?
La Grecia, se fallirà, non esisterà più?
Il suo popolo si trasformerà in una massa di mendicanti accattoni denutriti, tecnologiamente regrediti e condannati per l'eternità alla miseria più nera?
Le nazioni affondano e muoiono senza più speranze? Le conoscenze, le tradizioni ed il know how di un popolo possono sparire in pochi anni, per via della speculazione finanziaria?
Oppure si tratta (almeno in parte) di un "bluff" finanziario?
Un "bluff" drammatico, tragico, perchè buona parte del popolo lo può pagare con una fame vera, di quelle che ti costringono a frugare nei cassonetti (altro che pensare all'acquisto di Kronos o Clavia!).
Ma le nazioni continuano ad esistere . . . oppure no?
Noi Italiani potremo anche subire le drammatiche conseguenze dlla speculazione . . . ma affonderemo definitivamente? Ci trasformeremo in un protettorato franco-tedesco, oppure cinese?
Diventeremo un popolo da "paese in via di sviluppo" (così chiamavamo i paesi del c.d. "terzo mondo", all'epoca)?
Oppure la cosiddetta "speculazione finanziaria", dopo averci spolpato per benino (si vedano, ad esempio, i rendimenti sui titoli) si rivolgerà ad altri lidi?
Ovviamente, lo scenario potrebbe anche essere quello, in termini economico-figurativi, di un territorio dopo uno tsunami.
Ma davvero l'Italia, il suo popolo, la sua storia, le sue tradizioni, la sua cultura, il suo know how e capacità produttiva, cesseranno completamente di esistere?
Potremo soffrire le pene dell'inferno, forse . . . e per evitare (il più possibile) questo scenario, il nostro governo e le nostre istituzioni dovrebbero inpegnarsi a fondo . . . così come dovrebbe impegnarsi la nostra società civile (inclusi noi).
Ma, per come vada, siamo destinati a morte definitiva?
Ribadisco ancora . . . non vi è nulla di tecnico in questo mio post . . . si tratta solo una provocazione "filosofica" (o peudo tale).
Mi piacerebbe avere una vostra opinione.
Stefano
P.S:
Se possibile, nè destra nè sinistra, prego . . . ormai sappiamo che la barca è la stessa per tutti.
Edited 1 Nov. 2011 17:56