steve ha scritto:
Devo ascoltarlo meglio ma mi ricorda un po' George Winston (New Age) e come tale non è assolutamente da buttar via...
Esattamente.
E' proprio questo il punto.
La musica melodica o la new age non è, ripeto, non è musica musica "brutta".
E' musica!
Niente di meno che una delle sue tante forme.
E chi la fa non è uno stupido, ne tanto meno lo è chi la compra perchè gli piace e si emoziona.
Credimi... io sono un musicista che amo praticamente tutta la musica e non voglio privarmi il gusto di ascoltarla tutta, in tutte le sue forme.
Alcune forme lo trovo ammirevoli, immani, inconmensurabili, quanto a livello artistico ed emoziale che mi suscitano.
Altre lo trovo piacevoli, ma sempre belle.
Altre fatico magari a comprenderle (vedi certi generi rock spinto tutto sbraitamento e caciara).
E via discorrendo.
Hai parlato di new age.
A me la new age piace, mi rilassa, e quando viene fatta con le tastiere (genere chill out) me ne gusto soprattutto le sonorità, il "suono", anzichè stare a pensare troppo alle note o alle armonie semplici.
Insomma anche la new age ha un suo scopo, una sua precisa collocazione.
Non c'è alcun dubbio che ogni genere musicale abbia qualcosa da dire o da dare.
Ben venga questa cosa, è il suo bello, differenzia... anzi "ramifica"... la musica nelle sue tante forme.
Ma a un patto: che si mantenga dignità a quelle forme.
Se è classica è classica, e non house.
Se è rock sinfonico è rock sinfonico, e non jazz.
Se è new age è new age, e non funky.
Naturalmente è anche possibile una "fusione" tra le varie forme.
Nulla di male, anzi.
Però il discorso non cambia: se la musica di Allevi è musica leggera, è musica leggera.
Magari (anzi sicuramente) può avere anche delle influenze classiche, o jazz, o new age.
Nessun problema.
Ma rimane comunque una forma di musica leggera, e non certo diviene "evoluzione della musica classica".
Cioè non basta che in una bella melodia pianistica ci sia qualcosa che richiama le candide melodie classiche alla "per elisa" per essere considerata una
evoluzione della classica stessa.
Non è evoluzione di niente.
E' semplicemente aver scritto un motivetto di musica leggera che presenta qualche richiamino alla classica.
Ma non è classica, è musica leggera.
E di "evoluzione" proprio non se ne parla.
Le opere di John Williams (e di altri brillanti compositori sinfonici di musica da film) fanno invece sentire ampiamente cosa vuol dire musica classica "evoluta".
Tra le opere di Williams e quelle di Beethoven c'è una differenza concettuale enorme.
Beethoven è classica pura, come la conosciamo.
Williams è classica evoluta, portata ad altri livelli emozionali, più moderni, più attuali.
Le due forme hanno però alcune cose in comune.
Sono opere immani.
Sono sinfoniche.
Sono geniali.
Per questi motivi la musica di un Williams può essere veramente definita "evoluzione" della musica classica.
E' lì da sentire!
Quella di Allevi no.
E' veramente lontana anni luce da questo concetto.
E lui, se fosse più umile, lo ammetterebbe.
Il perchè invece si fissa su quella storia della "la mia musica è un'evoluzione della musica classica"... sinceramente non lo capisco.